Colletta straordinaria per i progetti missionari di carità

Sabato 4 e domenica 5 luglio per tutte le comunità della Diocesi il nostro Vescovo Oscar propone una colletta straordinaria volta a finanziare i progetti della “Quaresima e Pasqua 2020” che, a causa dell’emergenza Covid-19, delle restrizioni imposte (sospensione di incontri, celebrazioni, isolamento forzato, ecc.) e di altre urgenze, inevitabilmente sono stati un po’ messi da parte.

«Questo però è soltanto il primo degli obiettivi della colletta proposta per il prossimo fine settimana – spiega don Alberto Pini, direttore del Centro Missionario Diocesano –. Il secondo è un appello, un invito a mobilitarsi tutti insieme e in fretta per aiutare don Savio Castelli, don Ivan Manzoni e don Roberto Seregni, i nostri missionari fidei donum in Perù, nell’affrontare la drammatica situazione originata dalla pandemia tra le persone che vivono nelle comunità di Puente Piedra, di Fatima e di San Pedro de Carabayllo a loro affidate: mancanza di acqua, di cibo, di medicine, di terapie intensive e altro ancora». Un’inziativa, quella del prossimo fine settimana, che è stata pensata e promossa con sensibilità e attenzione. «Sono testimone di come questa colletta ha preso forma – aggiunge don Pini –. Tutto ha avuto inizio con una richiesta rivolta al Vescovo da parte del Centro Missionario Diocesano di sensibilizzare l’intera Diocesi su quanto stava drammaticamente accadendo in Perù, invitando tutte le parrocchie a mobilitarsi urgentemente con una raccolta di fondi e chiedere che venisse inserita almeno una volta al mese tra le preghiere dei fedeli lette durante le liturgie domenicali, una preghiera per tutti i battezzati della Diocesi perché mai si dimenticassero del mandato missionario ricevuto da Cristo, dei nostri missionari e delle nostre missioni in Perù e Mozambico. Ho avuto poi la possibilità di parlare con il Vescovo di tutto questo e di ascoltare per primo le parole che sono diventate la sintesi della colletta: “Non lasciamoli soli”».

Oltre alla colletta, nelle parrocchie di tutta la diocesi verranno lette le preghiere dei fedeli preparate appositamente per questo momento di sensibilizzazione. Anche il Vescovo monsignor Oscar Cantoni ha voluto indirizzare alla Chiesa diocesana un suo messaggio.

LA COLLETTA STRAORDINARIA DEL 4 E 5 LUGLIO

Gli amici del Centro Missionario diocesano hanno organizzato per i prossimi 4 e 5 luglio una colletta straordinaria a favore delle parrocchie del Perù in cui sono impegnati i nostri missionari: don Savio Castelli, don Roberto Seregni e don Ivan Manzoni. È una felice e saggia

iniziativa da promuovere e incentivare, in cui coinvolgere a livello di singole famiglie e comunità parrocchiali.

Anch’io ho potuto raggiungere telefonicamente, la settimana scorsa, i nostri tre presbiteri, che mi hanno confermato la situazione drammatica che essi devono affrontare, vista l’accresciuta povertà, originata dal coronavirus. Con tutte le loro forze si prodigano a vantaggio dei poveri della parrocchia, distribuendo pacchi viveri e generi di conforto, a sostegno anche di quanti sono contagiati. Sappiamo che il Perù, soprattutto la capitale Lima, è uno degli epicentri della pandemia in America Latina!

Come Chiesa sorella non possiamo limitarci a considerare pietosamente l’attuale condizione che la diocesi e le parrocchie di Carabayllo stanno attraversando. Sarebbe un facile alibi promettere solamente preghiere! Accanto a queste, che non devono assolutamente mancare, è necessario uno sforzo in più per sostenere i nostri missionari e aiutarli ad essere vicini alla loro gente con atti di solidarietà concreta e operosa. In questo modo testimoniamo una Chiesa che si fa vicina, condivide la povertà e le sofferenze della gente, si impegna nella carità con piccoli o grandi gesti di carità, che manifestano veramente la misericordia di Dio per tutti.

So bene che stiamo attraversando un periodo difficile e le richieste di aiuto si moltiplicano. Per questo abbiamo organizzato la possibilità di un sussidio con il bando “Famiglia e lavoro”. Anche da noi crescono casi di povertà e le richieste di sostegno sono già giunte ai diversi responsabili in loco, tuttavia è “l’obolo della vedova” che intenerisce il cuore di Dio, vedendo che i suoi figli si prendono cura gli uni degli altri, a partire da chi è più povero, essendo noi tutti responsabili gli uni degli altri.

Non manchino, perciò, gesti di vera carità, secondo le possibilità e la larghezza di cuore di ciascuno, se vogliamo essere davvero segno e misura della carità di Cristo.

+ Oscar CANTONI, Vescovo

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