Don Giusto Della Valle costituito parroco di Camerlata (Co)

Ci siamo riuniti questa sera per riconoscere ufficialmente una esperienza di fede e di comunione già avviata da qualche tempo, costituendo parroco di Camerlata don Giusto, che è nello stesso tempo già parroco di Rebbio.

È il risultato di cammino che ci si augura sempre più comune tra le due parrocchie, di Camerlata e di Rebbio, che confluiscono in un’unica e medesima “comunità pastorale”.

Con questa denominazione, tuttavia, le parrocchie rimangono tali quali sono, non rinunciano cioè alla loro storia particolare, frutto di una sana tradizione, ma  crescendo nella fiducia e nella collaborazione reciproca, si integrano vicendevolmente in un continuo scambio di doni, che si manifesta in un arricchimento reciproco, mentre l’ una completa l’altra.

Come ho già avuto modo di affermare nelle linee comuni, appena pubblicate, sulla soglia del nuovo anno pastorale: “le comunità pastorali sono un insieme di più parrocchie che non sono in concorrenza tra loro, ma che si aiutano vicendevolmente, in un dare e in un ricevere contemporaneamente, tessendo una trama di fiducia tra le persone, le famiglie, le formazioni sociali presenti sul territorio.

Oggi è indispensabile che le singole comunità rinuncino ad agire in proprio, senza alcuna collaborazione tra loro, presumendo di bastare a se stesse”.

Don Giusto, con l’assumere questa sera ufficialmente l’ufficio di parroco di questa parrocchia, si carica in modo pubblico della responsabilità che aveva in precedenza don Pierino, che ancora ringrazio di cuore.

Con questo nuovo inizio, si aggiungono altre significative presenze, la prima, in modo continuato e stabile, di don Nicolas Matthias, che curerà la pastorale giovanile, con particolare riguardo alla catechesi. La seconda, con il contributo di don Saverio Xeres, che accetta generosamente un nuovo impegno ai tanti che già attualmente svolge a servizio della nostra diocesi. A lui sono affidati in modo particolare alcuni interventi formativi per gli adulti della comunità pastorale.

Un unico progetto pastorale, quindi, deve caratterizzare la vita di entrambe le comunità, creando un giusto equilibrio tra la dimensione liturgica celebrativa, la dimensione dell’annuncio, la dimensione caritativa e la dimensione socio culturale, avendo cura di evitare che l’una prevalga sulle altre.

A queste finalità è quanto mai urgente e gradita la presenza portatrice di novità e di collaborazione da parte di forze laicali, specie se giovanili, che si possono impegnare in uno dei settori della vasta opera di evangelizzazione.

Segno e strumento della comunione e della corresponsabilità sarà un “consiglio pastorale unitario, rappresentativo di tutte le due parrocchie. Esso ha il compito di programmare la vita delle due parrocchie nei diversi aspetti, attraverso il discernimento comunitario, anche consultando le realtà parrocchiali quando opportuno”. (Cfr. Vademecum, 14).

Caro don Giusto,

so che non ti bastano le ventiquattro ore per compiere tutto quello che hai in cuore. Ti ringrazio per la tua presenza molto stimolante per tutti noi e anche per la società. Fa’ in modo che i tuoi collaboratori possano camminare al tuo passo, ma se vedi che faticano nell’ avanzare al tuo ritmo, rallenta un poco il tuo, per permette loro di avanzare insieme, perché nessuno nella Chiesa si senta lasciato indietro.

Ricorda che come Chiesa non siamo inviati per fare tutto il bene, ma solo quello possibile, a mo’ di esempio, come un semplice segno che susciti l’imitazione di altri, che si devono prendere cura con sollecitudine dei problemi altrui con la stessa dedizione con cui come Chiesa ci impegniamo.

Testimonia la bellezza di un’opera comunitaria, nella certezza che Dio porta a compimento l’opera di bene che Egli ha iniziato con noi e mediante noi.

Cari parrocchiani di Camerlata,

in pochi anni la vostra Comunità si è trasformata. Nuove persone si sono aggiunte, venute a vivere sul vostro territorio, anche di altre religioni. Dimostrate a tutti che è possibile convivere in un clima di rispetto e di accoglienza reciproca.

Gli adulti che sono tra voi testimoniano la ricchezza della vostra esperienza ecclesiale vissuta in un passato non molto lontano. Questa Comunità, infatti, ha donato alla Chiesa numerosi sacerdoti e persone consacrate. Un titolo di merito che non possiamo non ricordare con gratitudine e stupore.

A tutti voi chiedo di dare prova di piena intesa con i fedeli di Rebbio, perché insieme possiate essere una presenza significativa in questo territorio, omogeneo per i problemi che insieme si possono condividere e sostenere.

Dio Padre vi renda strumenti della sua carità verso tutti, specialmente i poveri e i sofferenti. Vi aiuti ad essere con tutta la vostra vita autentici testimoni della sua Parola, costruttori di verità e di pace.

 

 

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