Ingresso don Alessandro Casartelli

Cari fedeli di Montorfano:

l’arrivo di un nuovo parroco nella vostra parrocchia, nella persona di don Alessandro,  è una ulteriore occasione di grazia che il Signore vi offre, una prova certa del suo amore per voi.

Vorrei che fosse ben sottolineata questa dimensione di grazia, per non fare del passaggio da un parroco all’altro un semplice operazione di routine. Ogni persona è unica e irripetibile. Va accolta con la massima dignità e compresa nella sua originalità e nei suoi doni.

La Chiesa non è una ditta, una generica istituzione umana. Essa è guidata dallo Spirito del Signore risorto, che la anima e la conduce attraverso i pastori che Egli stesso ha scelto e inviato.

Accogliete, quindi, come un dono del Signore don Alessandro, che entra in questa parrocchia con spirito di fede, unito anche ad un forte entusiasmo. È’ la prima parrocchia in cui egli serve il popolo di Dio come parroco! E’ dotato di un giovanile desiderio di impegno, né gli mancano le forze fisiche e spirituali per vivere questa nuova esperienza pastorale, che gli permetterà una presa in carico globale di tutti i battezzati di ogni età e categoria sociale.

Pur non avendo l’insieme dei carismi, ogni parroco, e quindi don Alessandro, resta una figura essenziale, di comune riferimento, per dare un certo volto a una comunità, per imprimere un orientamento preciso attraverso certe scelte pastorali,  che quanto più saranno discusse e maturate insieme, all’interno della comunità, tanto più saranno condivise nella loro esecuzione.

Ogni sacerdote sottolinea qualche aspetto particolare del mistero di Cristo e insieme vive con intensità alcune dimensioni pastorali che gli sono proprie.

Avrete tutto il tempo per scoprire ciò che caratterizza l’ animo di don Alessandro, le grazie di cui dispone e le attitudini che gli appartengono.

Intanto non dimenticate le caratteristiche e le sottolineature del parroco che si è da poco congedato da voi, cioè don Felice Cantoni, a cui esprimo di nuovo tutta la mia gratitudine. Egli ha vissuto qui per alcuni anni, infondendovi lo stesso spirito missionario che lo caratterizza e insegnandovi a vivere la parrocchia in uno spirito comunitario, così da intenderla non solo come un raggruppamento di case, ma un insieme di famiglie, anzi la famiglia delle famiglie.

Ora a don Alessandro, chiamato a succedergli, vorrei augurare che continuasse sulla medesima lunghezza d’ onda. Oggi le persone hanno un estremo bisogno di vicinanza, di essere accompagnate con comprensione e grande misericordia. Annuncia senza sosta il Vangelo di Gesù, nella certezza che esso “risponde alle necessità più profonde delle persone, perché tutti siamo stati creati per quello che il Vangelo ci propone” (EG 265)

Non smentisco ciò che anni fa, al gruppo di seminaristi di cui faceva parte don Alessandro, sostenevo che la consolazione più grande per un prete sarebbe stata se nella sua parrocchia qualche giovane fosse stato disposto a seguire il Signore perché affascinato proprio dalla testimonianza di un prete felice.

Don Alessandro, tocca  ora a te, prete felice, risvegliare nei ragazzi e nei giovani di Montorfano, il desiderio di appartenere a Cristo e di donargli il cuore e tutte le forze a edificazione dei fratelli.

Allora, caro don Alessandro: incomincia il cammino lasciandoti dolcemente guidare da Cristo, buon pastore. Egli ti precede e ti apre la strada. Tu seguilo con fiducia e accompagna il popolo di Dio che ti è affidato sui sentieri dello Spirito con sapienza d’amore, pazienza e creatività.

Io ti seguo con affetto paterno e ti benedico nel nome del Signore.

Il tuo vescovo

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