Ingresso don Romeo Scinetti

Carissimo don Romeo, incominci oggi il tuo nuovo ministero a Regoledo di Cosio in un momento molto difficile e problematico per la pandemia in atto, tanto che altre persone, che avrebbero voluto essere qui, per gioire con te e incoraggiarti, vi hanno rinunciato per il pericolo di contagio e per il lock down in corso.

Il non aver rinunciato a questa data di ingresso in parrocchia è un segnale molto eloquente che tu offri, frutto del desiderio di voler condividere la triste situazione di difficoltà, a cui tutti i membri della Comunità sono oggi esposti.
Un pastore, infatti, non abbandona il suo gregge nel tempo del pericolo, ma espone se stesso, pur di essere di sostegno a quanti il Signore ha affidato alle sue cure.
Il popolo di Dio si sente consolato dalla presenza di pastori simili, che condividono sia le gioie che le fatiche, a immagine di Dio padre, che è sempre presente in mezzo a noi, vigila su di noi e ci accompagna instancabilmente con amore paterno.

Sei ben cosciente, caro don Romeo, che tu oggi incominci il ministero pastorale in una parrocchia particolare, che ha conosciuto una dura sofferenza per il recente martirio di don Roberto, ma anche perché, nello stesso tempo, sperimenta intensamente la forte consolazione di Dio, che esalta i poveri e gli umili e li rende strumento della sua grazia.

Si tratta dunque di una Comunità ferita, ma nello stesso tempo, stupita per aver dato i natali a don Roberto, come anche per conservarne oggi le spoglie mortali.
Come ho ricordato nell’omelia per la s. Messa esequiale di don Roberto, lo scorso 18 settembre, Regoledo di Cosio è una parrocchia dalle salde radici cristiane, che ha donato alla società e alla Chiesa persone esemplari, tra cui molte persone consacrate, missionari e sacerdoti, uno per tutti, don Mario Moiola, recentemente chiamato alla casa del Padre.

Voglio augurare che questa lunga schiera di testimoni del Signore possa continuare ancora oggi, cosi da produrre e sviluppare nuovi frutti di santità.
Tutta la nostra società ha, infatti, estremo bisogno di usufruire della partecipazione positiva e propositiva di cristiani adulti nella fede, che innervano lo spirito del vangelo dentro gli ordinari ambienti di vita.

E poiché noi siamo il frutto di coloro che ci hanno preceduto e animato con passione e generosità, secondo i doni loro propri, il popolo di Dio, ricordo con gratitudine il parroco precedente, don Vito Morcelli, che ha servito questa Comunità per ben due quindici anni, incidendo notevolmente con la sua presenza, cosi che il prossimo tuo ministero pastorale, caro don Romeo, sarà un prolungamento e uno sviluppo, a partire dalla eredità spirituale e pastorale di chi ti ha preceduto.

Caro don Romeo, ti auguro di poter manifestare ampiamente i doni che il Signore ti ha offerto, con una speciale vicinanza e premura nei confronti dei sacerdoti del vicariato, con una presenza serena nei confronti delle famiglie, in particolare della gioventù, con uno speciale riguardo alle vocazioni sacerdotali e alla vita consacrata, come hai avuto già modo di sviluppare nei due precedenti luoghi di servizio, a Bormio e quindi a Olgiate Comasco.

Un compito ineludibile, che dovrai prossimamente affrontare, sarà una collaborazione più stretta e frequente con la parrocchia di Cosio, la cui vicinanza facilita un legame, ormai ineludibile. Si tratta di convergere su attività pastorali, in parte già attuate, e su altre possibili momenti comuni, in piena e leale comunione di intenti.

Ti affido a Cristo, modello di ogni pastore, perché in te non venga mai meno la sollecitudine verso le persone che oggi la Chiesa ti affida, mentre auguro a ogni membro di questa famiglia di vivere una intensa e corresponsabile vita parrocchiale.

Il tuo vescovo

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