Ingresso don Stefano Ghiringhelli

Carissimo don Stefano,

Sono ammirato per l’atto di coraggio con cui hai aderito alla proposta di trasferimento dalle parrocchie di Bedero e Masciago, che hai servito per ben sei anni con generoso impegno.

Comprendo che per te non è facile passare da un luogo a te molto familiare e noto a un ambiente del tutto nuovo, in parte diverso dalle parrocchie che hai lasciato.  Non mancano nemmeno qui persone generose ed accoglienti, che ti possono aiutare ad inserirti in questa porzione della vigna del Signore, dove Egli è già qui operante e conduce la sua Chiesa come solo Lui la sa guidare, ossia con sapienza d’amore e con uno stile di misericordia.

Ti attende quindi il Signore e ti facilita la strada, illuminandola con il suo Spirito, ma anche il popolo santo di Dio, desideroso di riprendere con te il cammino di fede, in parte interrotto per il trasferimento di don Eugenio, al quale rinnovo il mio cordiale saluto e il mio ringraziamento, a nome della nostra Chiesa, per il bene seminato in questi anni operosi.

Non è un momento facile per nessuno, sia per la pandemia in forte ripresa, che condiziona le famiglie, i ragazzi, i giovani e gli anziani, sia per la difficoltà di annunciare il vangelo agli uomini di oggi, interpretando le loro domande e la ricerca di Dio, che essi conducono su tante strade diverse.

La presenza di un pastore è condizione indispensabile per incoraggiare le persone, sostenerle nelle loro fatiche, aprire loro il cuore, perché siano sensibili alle necessità degli altri e non si chiudano in un individualismo sterile, che li rende indifferenti alle sofferenze altrui.

Compito della Comunità cristiana è quello di aiutare i battezzati a non chiudersi in loro stessi, ma a considerarsi fratelli, uniti in un solo corpo e attenti a costruire una vera fraternità in Cristo, capo e pastore della Chiesa.

Perciò utilizza la ricchezza pastorale che hai accumulato nel corso degli anni, sintonizzati con il cammino di fede che questo vicariato sta compiendo, sia come sacerdoti che come laici, confrontati sempre con gli orientamenti pastorali che come diocesi stiamo maturando, frutto del Sinodo, che pazientemente stiamo svolgendo e che chiede un deciso e corale sostegno, arricchito da un sincero entusiasmo coinvolgente.

Conta sulla mia fiducia nei tuoi confronti e ravviva la Comunione di fede che abbiamo stabilito fra noi.

Da parte mia, non cesso di pregare per te e per il popolo delle due comunità che ti sono affidate.

A tutti il mio abbraccio paterno e fraterno.

 

Oscar Cantoni, Vescovo di Como

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