Inizio del mandato pastorale di don Maurizio Divitini

Cari parrocchiani di Triangia,

ci siamo incontrati l’ultima volta per la S. Messa di commiato per il nostro carissimo don Narciso, che ha servito la vostra Comunità per molti anni, condividendo la  vita quotidiana delle vostre famiglie e seminando tra voi tanta bontà e mansuetudine.

Oggi sono qui per dare inizio al ministero pastorale di don Maurizio, che assume questo incarico nel giorno in cui la vostra Parrocchia viene inserita nella costituenda Comunità Pastorale S. Bartolomeo, formata dall’insieme delle Parrocchie di Mossini, Ponchiera e Triangia.

Vorrei precisare subito che le tre Parrocchie sono tutte sullo stesso piano. Non c’è la parrocchia più importante e poi quella secondaria. Tutte sono al centro delle premure pastorali perché ovunque si tratta di persone, preziose al cuore di Dio.

Si tratta però di imparare a collaborare e di crescere insieme in unità di intenti, senza delegare al sacerdote i compiti propri dei laici, che nella Chiesa, in virtù del sacramento del Battesimo, hanno pari dignità, perché membri del popolo di Dio, popolo sacerdotale, profetico e regale.

Occorre imparare a collaborare insieme perché a tutti sia data la possibilità di godere dei doni degli altri e ciascuno possa offrire agli altri i doni di cui la Provvidenza di Dio l’ha dotato.

È importante che nessuno sia lasciato solo e che insieme vi prendiate cura gli uni degli altri, così come le singole Parrocchie della medesima Comunità Pastorale si sentano coinvolte tutte per la promozione l’una dell’altra, senza privilegiarne una e dimenticare l’altra.

Qui occorre, oltre che un coinvolgimento e una partecipazione comune, anche tanta saggezza, unita a tanta benevolenza. È una occasione favorevole per disporsi ad amare di più e a servire il popolo di Dio, dimostrando che la carità reciproca è ciò che caratterizza la vita di ogni cristiano e quindi ogni comunità.

Auguro a te, caro don Maurizio, di vivere intensamente la carità pastorale, che ti permette di esercitare il coordinamento dell’insieme, non come un funzionario, preoccupato che tutto si svolga secondo un piano ben definito, ma astratto. Piuttosto sii interessato nel vivere la sollecitudine del pastore, che accompagna con benevolenza il cammino di fede di tutti, si prende cura della crescita di ciascuno e non permette che nessuno si senta messo da parte o trascurato.

E voi, cari parrocchiani di Triangia, fidatevi del pastore che la Chiesa vi consegna, accoglietelo come un grande dono di Dio e collaborate con lui per la crescita del Regno di Dio, aperti ad ogni novità che lo Spirito santo susciterà tra di voi, in unità con le altre parrocchie della comunità pastorale e del vostro vicariato.

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