Martedì della III Settimana di Quaresima

Segno di Croce

Dal Vangelo di Matteo (Mt 18,21-35)

In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.

Padre nostro

Preghiera:

Padre, niente è tanto difficile quanto offrire un vero perdono,

soprattutto a quelli che ci sono vicini e ci hanno davvero fatto soffrire.

Concedimi la grazia del perdono,

la forza di riconciliarmi con quelli che sono sotto il mio tetto e

con quelli che sono lontani.

Fammi amare anche i miei nemici.

Non permettere che il sole tramonti su un rancore o una collera.

Dammi la grazia del primo passo, e io assomiglierò a te.

Amen.

Lettura:

Il senso della Misericordia di Dio fa nascere e sviluppa la misericordia nei confronti del prossimo. Questo semplice legame si è mostrato a me in una questura di Algeri, qualche tempo fa. Lì un commissario di polizia mi aveva aiutato a risolvere un serio problema burocratico relativo al mio passaporto. Per ringraziarlo mi è venuto in mente il più bello tra i grazie che si dicono i musulmani: “Dio abbia misericordia dei tuoi parenti”. E lui, sorpreso e commosso, mi ha risposto senza esitazione: “Dei miei parenti e dei tuoi”.

Che il perdono è anzitutto un dono della Misericordia di Dio lo si può riscontrare leggendo il testamento di Mohammed Mouchikhi, l’autista musulmano del vescovo di Orano, mons. Claverie. In un attentato nel 1986 i due hanno perso la vita insieme. Mohammed aveva fatto sapere più volte che era stato minacciato di morte a causa della sua amicizia col vescovo, ma non per questo nel suo testamento non dimentica di chiedere perdono del male che anche lui aveva compiuto in vita: “In nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. […] Addio a chi ho fatto del male. Che mi perdoni. Perdono chi mi perdonerà il giorno del giudizio. […] Domando perdono a chi ha sentito dalla mia bocca una parola cattiva e chiedo perdono agli amici per la mia giovinezza. Ma mentre vi scrivo penso al bene fatto nella mia vita. Che Dio nella sua potenza faccia che gli sia sottomesso e mi accordi la sua tenerezza”.

Perdonare le offese non è cosa facile. È necessario che Dio ci aiuti e metta nel nostro cuore il suo senso di perdono.

Padre Silvano Zoccarato

Missionario del PIME ad Algeri

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