MARTEDÌ SECONDA SETTIMANA DI QUARESIMA

PAROLA DI DIO
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 23,1-12)
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla
cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate
tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi
dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e
li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla
gente: allargano i loro filatteri e allungano le frange; si compiacciono dei
posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti
nelle piazze, come anche di essere chiamati rabbì dalla gente. Ma voi
non fatevi chiamare rabbì, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete
tutti fratelli. E non chiamate padre nessuno di voi sulla terra, perché uno
solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare guide, perché
uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro
servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

PREGHIERA
Padre Onnipotente,
che sempre perdoni a chi con cuore umile e sincero a te si rivolge,
liberaci dalla tentazione dell’apparire e dona con la forza del tuo Spirito
concretezza alle azioni che compiamo nella nostra quotidianità a gloria
del tuo nome. Raccogli, Signore la nostra preghiera. Amen.

PENSIERO
Come ben sapete presto sarò tra voi: subito dopo Pasqua, che
quest’anno è il 31 marzo, tornerò in Italia per riprendere il cammino Diocesano in qualche parrocchia della Diocesi. Sto portando a
termine alcuni lavori che mi ero preso a cuore, ma la grande parte
delle attività continua con don Alessandro che mi ha già sostituito
come Parroco nella parrocchia di Mogodé.
Dicevo che sto finendo dei lavori che sono caduti sulla mia testa
come la costruzione del Barrage di Mogodé, la traduzione della
Bibbia in Kapsiki e il Messalino per i catechisti. Spero di finire tutto;
altrimenti sono già contento di quello che si è potuto realizzare e
quello che si sta continuando a fare.
Le comunità sono diventate grandi, non solo in numero ma spero
bene anche nella qualità! La nostra sfida è sempre quella di farle
camminare con le loro gambe, e un giorno si spera che anche finanziariamente ce la potranno fare!
Alla domanda: “Contento di rientrare?” non si può rispondere di sì!
Ci sono la sofferenza del distacco e l’incognita del futuro e… tutto
nelle mani di Dio che mi ha guidato e protetto fin qui! E come dice
un famoso libro scritto da Antoine de Saint-Exupéry: “Tu deviens
responsable pour toujours de ce que tu as apprivoisé” (diventi responsabile per sempre di ciò che tu hai addomesticato).
Don Angelo Mazzucchi
già Fidei Donum in Camerun. Anno 2012

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