Ordinazione presbiterale

Siamo ancora tutti ripieni di gioia e di consolazione per la beatificazione di suor Maria Laura, segno inequivocabile della fedeltà e della benedizione di Dio sulla nostra Chiesa, terreno fecondo anche oggi, come in passato, di santi, di beati e di nuovi martiri. Per questi grandi, immeritati doni, gioite con noi e rallegratevi, cari fratelli e figli, che state per essere ordinati presbiteri a servizio di questa nostra Chiesa di Como.

Potete applicare a voi stessi ciò che è descritto da Isaia: “Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza, mi ha avvolto con il mantello della giustizia come uno sposo si mette il diadema e come una sposa si adorna di gioielli”. Espressioni queste che sottolineano il primato di Dio padre, che ha preso l’iniziativa e vi ha chiamato per nome a seguire Gesù, non per i vostri meriti, ma per la ricchezza della sua misericordia. Si tratta di acclamazioni che lasciano pure emergere la vostra gioia per aver aderito all’ appello di Gesù Cristo con un consenso pienamente libero, che dovrete però rinnovare ogni giorno, in piena fedeltà.

“Vi ha rivestito delle vesti della salvezza, vi ha avvolto con il manto della giustizia”. Qui è ricordata la tenera premura del Signore, che affidandovi alla maternità della Chiesa, vi ha aiutato a discernere la voce di Dio, ad acquisire la capacità di diventare pienamente umani e insieme veri discepoli di Cristo, infine pastori e custodi del popolo di Dio.

Tutti, insieme con voi, siamo chiamati a crescere innanzitutto in umanità per poterci inserire a pieno titolo nel vissuto ordinario degli uomini di oggi, parlare il loro linguaggio, a partire dalle loro vere domande e dalle inquietudini loro proprie.

Tutti siamo chiamati a conoscere sempre più a fondo il pensiero di Cristo, ad approfondire il suo progetto di vita, per poterlo presentare integro ai fratelli e alle sorelle che vivono con noi, alla ricerca di un significato profondo e autentico per la loro vita.

Noi pastori, infine, come voi, dobbiamo acquisire sempre meglio quelle disposizioni pastorali indispensabili per poter aiutare le persone a vivere nella sequela del Signore, non per convenienza o per semplice abitudine, ma per libera scelta e soprattutto per amore, in relazione con gli altri fratelli di fede e con quanti non hanno la fortuna di riconoscere questo dono, che comunque è sempre costantemente offerto a tutti.

La gioia della vostra ordinazione sacerdotale, che richiama la prima Pentecoste, è condivisa dai vostri familiari e amici, dalle Comunità di origine, da quanti hanno curato la vostra formazione, ma in verità dall’ intero popolo santo di Dio, che attende con speranza la vostra giovanile freschezza nelle Comunità a cui sarete inviati.

Gioiscono e pregano per voi soprattutto i fratelli presbiteri, contenti di accogliervi nel Presbiterio, che dovrete considerare come la vostra nuova famiglia, collaborando lealmente e generosamente per costruire una vera comunione di cuori e di intenti.

Come la terra produce i suoi germogli e come un giardino fa germogliare i suoi semi, cosi il Signore farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutte le genti“. Sono espressioni del Signore, queste, che promettono una sicura fecondità al vostro generoso servizio apostolico, anche se non potrete immediatamente verificarne i frutti, perché essi emergono a lunga distanza, pur contrassegnati dalla dinamica pasquale, che esige sempre fatica, lotta e suppone un notevole impegno. Siete infatti inviati nella vigna del Signore non per raccoglierne i frutti, ma solo per seminare, a volte anche a prezzo di lacrime, ma siate certi che Dio farà crescere e porterà a compimento la vostra opera.

Il brano evangelico proclamato è normalmente chiamato lo smarrimento e il ritrovamento di Gesù tra i dottori nel tempio a Gerusalemme. Qui piuttosto sono Maria e Giuseppe ad essere smarriti, non Gesù. Essi umilmente ammettono di non capire perché Gesù si sia intrattenuto nel tempio, destando in essi una viva preoccupazione. La loro fede si ferma davanti all’insondabile mistero della filiazione divina di Gesù.
Egli si trova invece pienamente a suo agio nella casa di Dio suo Padre, tanto che i diversi maestri che ascoltava e interrogava si stupivano per la sua intelligenza e le sue risposte .
Contemplate anche voi  Gesù, pienamente concentrato nelle cose del Padre suo, e vivete da appassionati di Cristo e del suo Vangelo, consacrando le vostre attenzioni e tutto il vostro tempo alle cose del Padre del Signore nostro Gesù Cristo. Il vostro unico intento sia di accompagnare con discrezione e misericordia i fratelli nella ricerca di Dio e del suo perdono, presentando in modo credibile il messaggio di Gesù Cristo in tutta la sua portata e rendere così visibile la fede cristiana in tutta la sua bellezza.

Io chiedo al Signore, per mezzo di Maria, sua e nostra madre, che oggi veneriamo nella festa del suo Cuore Immacolato, che diventiate pastori saggi e guide autorevoli, testimoni della presenza di Dio dentro la storia di oggi.

Sappiate rappresentarlo al vivo mediante gesti di solidarietà, di tenerezza e di misericordia.

 

 

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