Servi per Amore nel Mondo – Venerdì dopo le Ceneri

Segno di Croce

Dal Vangelo di Matteo (Mt 9,14-15)

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».

Padre nostro

Preghiera:

Fa’ digiunare il nostro cuore: che sappia rinunciare a tutto quello che l’allontana dal tuo amore, Signore, e che si unisca a te più esclusivamente e più sinceramente.

Fa’ digiunare il nostro orgoglio, rendendoci più umili e infondendo in noi come unica ambizione, quella di servirti.

Amen.

Lettura:

Carissimi, vi scrivo dalla Repubblica Centrafricana dove ho ripreso il mio servizio di accoglienza a Bangui. Un lavoro che mi piace perché fa parte della mia indole di buon valtellinese. Un lavoro che paragono a quello del “portare la gerla” da mattina a sera, senza mai lamentarmi.

So per esperienza, quanto certi confratelli hanno vissuto, o ancora stanno vivendo…

La feroce guerra che da sei anni dilania questo paese, che è uno dei più poveri del mondo, ha provocato nella nostra gente, la distruzione dell’anima… cioè, dell’interno della persona. Ormai molti portano nel loro cuore, una lacerazione, una sorta di ferita mortale che difficilmente si rimarginerà. Per cui, la testimonianza dell’amore fraterno, fra noi missionari, e con la gente, è una luce che nessuno può smentire.

Ogni giorno tocco con mano l’opera la Chiesa, qui in Centrafrica sta realizzando: una missione tale da trasformare i cuori, grazie a quell’ amore fraterno che ci ha insegnato Gesù e che noi missionari, ci sforziamo di vivere.

Ultimamente, per alcuni mesi ho raggiunto la missione di Mongoumba, per offrire in mio aiuto, nel campo del ministero e nella catechesi, a padre Fernando che si occupa anche del popolo dei Pigmei Aka.

Con lui, ho vissuto momenti belli, e altri “drammatici”.

La nostra attività missionaria, malgrado il clima di precarietà, dovuto alla guerra, comprende ogni settore, là dove ci è possibile giungere, pur di prevenire il male e poter salvare ad ogni costo qualcuno.

È il caso del nostro impegno con i ragazzi e giovani che riusciamo a raggiungere ed interessare, anche con attività ricreative e sociali, allontanandoli così dalla droga, dall’alcool e dalla malavita. E siamo i soli, a farlo, con la sola forza della fede e l’aiuto che ci viene da Dio.

Padre Aurelio Balzarolo

Missionario Comboniano in Centrafrica

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