VI Domenica di Pasqua

Segno di Croce

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,15-21)

Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.

Padre nostro

Preghiera:

O Cristo risorto,

tu vivi nella gloria del Padre,

consola coloro che vivono in pena.

Amen.

Lettura:

Quando leggo nel Vangelo che Gesù faceva spesso dei miracoli io penso che oggi lui continui a farli attraverso i suoi testimoni che mossi dal suo spirito si prendono cura dei poveri, degli ammalati, dei disperati, insomma di tutti coloro che hanno bisogno di un aiuto anche quando sembra che non ci sia nessuna possibilità di ottenere un risultato. E ogni tanto succedono dei veri e propri miracoli.

È successo anche a me un caso del genere e ve lo racconto.

Mi trovavo in Brasile nello stato del Maranhao e precisamente nella città di Assailandia. Ho conosciuto una ragazzina di 9 o 10 anni, Giosèlia, che viveva per strada con la mamma e il fratello e come loro faceva uso di droga e viveva di accattonaggio. La vedevo spesso nei distributori di carburante dove era facile vittima dei camionisti che abusavano di lei. Era violenta e non aveva paura dei poliziotti a cui dava perfino dei calci quando cercavano di arrestarla a causa di una denuncia per qualche furto. Il Consiglio Comunale per i diritti dei bambini si era interessato del suo caso e aveva cercato di convincerla a entrare in una casa-famiglia dove sarebbe stata protetta e avrebbe trovato delle persone che l’avrebbero veramente amata e aiutata. Ma lei non ne voleva sapere.

Dopo tanti tentativi andati a vuoto tutti coloro che avevano a cuore il ricupero della ragazzina si sono scoraggiati e mi hanno detto che solo Dio la poteva salvare.

Io non mi rassegnavo a vederla in quella situazione e pensavo che si dovesse continuare a cercare la maniera di aiutarla. Io ritenevo un crimine lasciare che quella ragazzina continuasse a vivere in quel modo.

Ho contattato i membri del consiglio che mi sembravano più sensibili e siamo andati dal giudice dei minori il quale ha escogitato un piano che poteva dare risultato anche se usciva un po’ dai limiti della legalità. Io ero convinto che la situazione di quella ragazzina era così disperata che qualunque misura che avremmo adottato sarebbe stata giustificata anche se fosse stata contro lo statuto dei diritti dei bambini.

Si trattava di trovare qualcuno che fosse stato derubato dalla ragazzina disposto a esporre denuncia presso la polizia.

Il giudice dei minori appena ricevuto la notificazione avrebbe dato ordine di arrestare Giosèlia e di rinchiuderla nel carcere minorile dove sarebbe stata disintossicata dalla droga. A quel punto sarebbe stata trasferita in una casa-famiglia dove avrebbe potuto finalmente iniziare una nuova vita.

Non è stato facile ma ci siamo riusciti e dopo qualche mese che Giosèlia viveva nella casa-famiglia mi è arrivata una lettera che lei aveva dettato a qualcuno perché non sapeva scrivere nella quale mi ringraziava per tutto quello che avevo fatto per lei e mi raccontava che finalmente aveva trovato persone che l’amavano veramente e che aveva cominciato a frequentare la scuola. Mi diceva che terminato gli studi si sarebbe dedicata ad aiutare i ragazzi e le ragazze che come lei erano cadute vittima della droga.

Qualche mese dopo è tornata ad Assailandia per visitare me e le altre persone che si erano date da fare per aiutarla. Era cambiata totalmente: bella, un po’ ingrassata, serena, dolce. Nessuno poteva riconoscere in lei la Giosèlia che avevamo conosciuto prima.

Un vero miracolo che tutti ritenevano impossibile ma che si realizzato proprio perché “niente è impossibile a Dio”. Queste parole dell’angelo Gabriele mi hanno sempre ispirato tutte le volte che mi sono trovato di fronte e problemi grossi da risolvere e a situazioni complicate da superare. Dobbiamo sempre chiederci: che cosa farebbe Gesù se fosse qui al mio posto? Si sarebbe dato da fare e le avrebbe tentate tutte fino a riuscire a salvare quella persona che chiede aiuto.

Dobbiamo credere che quando noi ci impegniamo ad aiutare qualcuno e ce la mettiamo tutta, Dio non ci lascia da soli ma si impegna con noi.

Provate e vedrete se non è vero.

P. Piercarlo Mazza

Missionario Comboniano

NON VI LASCERÒ ORFANI: Questa settimana provo a recitare ogni giorno il Padre Nostro guardando la natura che abbiamo intorno o una immagine di Gesù che ho nella mia cameretta.

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