Preti anziani: un dono da custodire

Quasi 50 preti a Como e più di 30 in Valtellina, insieme al Vescovo e al vicario generale, hanno partecipato alle due giornate di fraternità organizzate per preti ultrasettantenni (sono 118 in tutto) della nostra diocesi. E’ la prima volta che viene fatta una proposta simile: il primo passo (a cui ne seguiranno altri in questa direzione), che vuole dire l’attenzione della nostra Chiesa nei confronti di quei sacerdoti che, giunti alla terza età, continuano a servire le comunità dove risiedono, con grande generosità e dedizione, pur con tutte le difficoltà relative all’età e alla salute. E’0 giunto il tempo di chiederci come Chiesa: come possiamo rispondere alle loro necessità e bisogni, perché possano anche “nella vecchiaia, dare ancora frutti ed essere vegeti e rigogliosi”, come dice il Salmo 92? Perché possano sperimentare una vita serena fraterna, evitando il rischio di essere isolati, esclusi, avvertiti come un problema, tollerati o peggio ancora che si sentano “rottamati”? E’ dovere della Chiesa tutta prendersi cura dei preti anziani, come in una famiglia, ad un certo punto, è dovere dei figli prendersi cura dei genitori, per vivere appieno il comandamento dell’amore. “Per camminare verso il futuro serve il passato, servono radici profonde, che aiutano a vivere il presente e le sue sfide. Serve memoria, serve coraggio, serve sana utopia. Ecco cosa vorrei: un mondo che viva un nuovo abbraccio tra i giovani e gli anziani” (papa Francesco). Che bello sarebbe allora se una famiglia o un prete ancora in forza decidesse di accogliere nella sua casa o in un appartamento vicino, un prete anziano o che più preti anziani scegliessero di vivere insieme, per sostenersi ed aiutarsi umanamente e spiritualmente… com’è bello che i fratelli stiano insieme… Siamo chiamati a fare scelte profetiche, che mostrino oggi al mondo, in concreto, il Vangelo. Diamo spazio alla fantasia, mettiamoci in ascolto dello Spirito, a cui la fantasia non manca di certo e osiamo intraprendere strade nuove!

Il Vescovo Oscar, nella meditazione del mattino, dopo aver sottolineato la preziosità dei preti anziani, ha fatto una radiografia della terza età, con le sue luci, le sue ombre. La vecchiaia è anzitutto un dono che può essere vissuto con gratitudine e nella gratuità: è il tempo in cui fare “memoria grata” del cammino del il Signore ha fatto percorrere a ciascuno per raccontarlo e farne dono ai più giovani. “I giovani hanno bisogno di radici, oggi che le loro radici o non li fa crescere, gliele fa perdere. E questa è un’urgenza del tempo, a cui i sacerdoti anziani possono rispondere: aiutare i giovani a trovare le radici, a ritrovare le radici” (papa Francesco). Ma è  ance il tempo dei lutti, delle perdite, è un tempo di essenzializzazione e di interiorizzazione. E’ ancora un tempo per vivere una fecondità che si manifesta nella tenerezza e nella dolcezza, nell’equilibrio e nella serenità… Il Vescovo ha tracciato poi un identikit del sacerdote anziano sottolineando l’importanza di prepararsi adeguatamente  a congedarsi dai propri incarichi, il che comporta una spogliazione dai desideri di potere e dalla pretesa di essere indispensabili, per incominciare una nuova missione, segnata dall’umilità, dalla preghiera di intercessione e dalla disponibilità ad offrire semplici servizi pastorali, finanche la propria malattia e infermità per il Regno. E’ “il tempo di fare il ministero dell’ascolto, al pastorale dell’orecchio. E oggi la gente ha bisogno di essere riascoltata” (papa Francesco). Ha richiamato l’importanza che questa ricerca e questo cammino di discernimento avvenga sempre all’interno di un dialogo sincero con il Vescovo, per arrivare a definire la soluzione migliore per ognuno. La giornata ha avuto poi il suo culmine nella celebrazione dell’Eucaristia, il grande rendimento di grazie per il dono del sacerdozio e dei sacerdoti anziani in particolar: per quelli presenti, per quelli ammalati e nelle case di riposo impossibilitati a sposarsi, per quelli che ci hanno preceduto e che sono già in paradiso… Nel pomeriggio si è dialogato insieme su alcuni aspetti pratici della vita e del ministero del preti anziani partendo da un’analisi della situazione attuale, per arrivare a definire una sorta di “carta dei servizi”, che intende rispondere a tutte le esigenze dei preti anziani nei vari ambiti della loro vita (relazionale, socio-assistenziale, economico, abitativo, …). Il confronto su queste materie è appena iniziato e si intende portarlo avanti a approfondirlo anche con l’aiuto di una specifica commissione il Vescovo vuole istituire, per affrontare e accompagnare al meglio ogni situazione personale. Sono stati due giorni caratterizzati da un clima di festa, di fraternità, di comunione dalla gratitudine espressa anche dall’accoglienza riservata della comunità del seminario e di Berbenno.

Prossimi appuntamenti per i preti ultrasettantenni da segnare sull’agenda:

1 settembre: giornata del malato a Tirano;

19 settembre: pellegrinaggio a Caravaggio;

In data ancora da stabilirsi: pellegrinaggio a Lourdes.

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