Decreto costituzione Comunità Pastorali – feb. 2019

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Queste indicazione permettono al parroco e al vicario foraneo di stabilire come impostare la visita vicariale, individuando con certezza le comunità pastorali per cui utilizzare un unico questionario. Alcune parrocchie vedono delle variazioni rispetto ai precedenti decreti della visita pastorale del Vescovo Diego. Per alcune di esse il confronto è già maturato con i sacerdoti e le comunità, per altre si tratta del rafforzamento della direzione già intrapresa.

 

Cosa si intende per “collaborazioni tra parrocchie” e “comunità pastorali”:

Collaborazioni pastorali

Due o più parrocchie avviano delle collaborazioni su alcune attività pastorali: attenzione ai giovani e oratorio (grest, giornate diocesane, sport…), momenti liturgici (cresime, processioni…), pastorale dei fidanzati, formazione dei catechisti…

La collaborazione è frutto di una programmazione comune che coinvolge insieme ai parroci anche alcuni operatori laici e consacrati impegnati nelle specifiche pastorali. La collaborazione in alcuni casi è su una sola attività.

Rimangono separati gli organismi di partecipazione, la gestione economica, tutto il resto della vita pastorale che non sia espressamente concordato. Avviene anche l’Integrazione nella pastorale delle presenze religiose e associative.

 

Comunità pastorale

Alcune parrocchie limitrofe avviano un cammino di pastorale unitaria e coordinata.

È importante un progetto unitario, concordato dalle Parrocchie con i responsabili diocesani e non soggetto alle interpretazioni dei singoli preti. Il progetto scritto deve prevedere dei passi progressivi e una precisa articolazione delle attività e degli organismi pastorali.

Le singole parrocchie, mantenendo la loro identità, continuano a essere luogo ordinario della vita liturgica e sacramentale, e allo stesso tempo organizzano alcuni momenti condivisi di catechesi, di formazione degli operatori pastorali, e alcune celebrazioni comuni annuali.

Sono impostate comunitariamente alcune specifiche attività pastorali: famiglia, giovani, caritas… Queste avranno un unico responsabile/commissione per tutte le parrocchie. Pur con momenti nelle singole parrocchie, anche l’Iniziazione cristiana sarà progressivamente unitaria (da chiarire, luogo per luogo, i momenti celebrativi, soprattutto il Battesimo).

Pur mantenendo separati i Consigli per gli affari economici, si andrà progressivamente a costituire un unico Consiglio pastorale. Inizialmente potrebbe supplire una segreteria operativa con rappresentanti del Consiglio pastorale di ogni singola comunità, coordinati dal parroco. Spese future condivise.

È bene che il Parroco sia unico e che gli altri sacerdoti, a titolo diverso, siano nominati collaboratori. Oppure si può optare per il parroco “coordinatore” della comunità pastorale. Dove è possibile, ci si avvia verso esperienze di vita comune del clero.

Si ricercano anche integrazione e responsabilizzazione nella pastorale delle presenze consacrate e associative.

(Tratto dall’Assemblea sinodale del 2013)

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