MERCOLEDÌ QUARTA SETTIMANA DI QUARESIMA

PAROLA DI DIO
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 5,17-30)
Gesù disse ai giudei: «In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola
e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al
giudizio, ma è passato dalla morte alla vita».

PREGHIERA
A volte ci capita di prendere in mano la Bibbia
e, leggendo la Parola di Dio,
capiamo che ci siamo allontanati dal Signore.
Allora chiediamo:
Ricordati, Signore, della durezza del nostro cuore
e della nostra fatica a riconoscere il bene che Tu operi per noi e per il
mondo intero.
Apri i nostri occhi e colma i nostri sguardi di stupore e di gratitudine.
Amen.

PENSIERO
Don Felice Cantoni, nativo di Trepalle e sacerdote della nostra diocesi.
Sabato 3 gennaio è partito per il Camerun, come Fidei Donum con un
mandato di tre anni. Don Felice non è nuovo alla missione. Infatti, insie-
me a don Gianni Allievi, fondatore della prima missione africana della
nostra diocesi a Bimengué, ha poi aperto con don Donato Giacomel-
li la missione del Nord Camerun a Sir; rientrato in Italia è stato parroco
di Tavernola.
Lo abbiamo incontrato alla vigilia della sua partenza e posto a lui al-
cune domande.
Don Felice, ritorni in Camerun dopo dieci anni in diocesi. Quale senso dai
a questa ri-partenza?
Vedo questo partire come un gesto di generosità della Chiesa di
Como che si rende cosciente che la missione prevale su ogni ragiona-
mento e ogni razionalità. La ragione ci farebbe vedere nella situazio-
ne attuale solo la mancanza di preti in diocesi e la necessità di “siste-
mare” le nostre parrocchie, ma il Vangelo non è fatto in questi termini.
È la generosità di non chiudersi ai nostri bisogni perché il mondo ha
bisogno di più. A livello personale poi credo che rispetto all’esperien-
za precedente sono consapevole che partire per la missione non è
più andare a creare, a seminare, ma è andare a condividere, a condi-
videre la maturazione di un seme che ha già dato frutti. Inoltre, nel
mondo di oggi, sento dentro il desiderio di condividere TUTTO della
mia vita, l’essere cosciente che non è l’“elemosina” che cambia il mon-
do, ma il “rischiare” sempre per e con gli altri. Ripartire è rimettere in
gioco la vita per il Vangelo.
Ogni esperienza Fidei donum è da interpretare come scambio tra Chiese
sorelle. Cosa potremo imparare noi a Como dalla tua esperienza?
Abbiamo molto da imparare dalla vita di Chiesa in Africa. Ad esempio,
possiamo imparare dalle parrocchie sorelle in Camerun ad interpellare
il laicato, a dare ai laici una maggiore responsabilità, anche perché i
laici delle nostre comunità sono pronti ad impegnarsi. La Chiesa non
può essere povera di operai del Vangelo se si interpellano i laici.
Don Felice Cantoni, già Fidei Donum in Camerun. Anno 2009

condividi su