GIOVEDÌ QUINTA SETTIMANA DI QUARESIMA – SOLENNITÀ DELL’ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE

PAROLA DI DIO
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,26-38)
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della
Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo
della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
Entrando da lei, disse: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse
un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai
trovato grazia presso Dio».

PREGHIERA
O Dio, Padre Buono,
che hai scelto Maria per donarci il Tuo Gesù amato,
Figlio Salvatore, frutto sovrabbondante del “sì” di Maria,
Spirito Consolatore, che porti il fuoco della pace,
donaci di avere un cuore disponibile a tutto ciò che accade in
questo tempo,
che, vissuto nel Tuo sguardo, diventa strada per arrivare a Te.
A Te sia gloria per tutti i secoli.
Amen

PENSIERO
In Bangladesh, quando andiamo per il mophosol (cioè per rima-
nere per qualche giorno nei villaggi) sono sempre le donne le più
intraprendenti. Quando arriviamo per visitare le famiglie, ci accol-
gono in casa loro per più giorni, lasciandoci la loro stanza, senza
preoccuparsi di dover stare in veranda o in cucina.
Al villaggio di Dumroi, abbiamo incontrato Shephali. Dopo averci
offerto del tè e aver chiesto notizie sui villaggi e le famiglie che
avevamo già visitato nei giorni precedenti, ci racconta che, quan-
do suo marito ha risistemato la casa, lei ha chiesto che pensasse
ad una stanza in più per accogliere in casa i padri e le suore di
passaggio. Shephali ha accompagnato molte delle nostre suore al
mophosol, nelle visite ai diversi villaggi per portare la Parola di Dio
ai cristiani e a chi non conosceva ancora Gesù.
Un’altra donna: Monica. Lei e la sua famiglia ci mostrano con gioia
la nuova abitazione, ancora è da finire di arredare, ma con qualche
fiore già piantato e alcune verdure seminate. Monica ci descrive
come ha immaginato la loro nuova casa e poi, sottovoce, come
per svelarci un grande segreto, ci invita ad aprire una porta sul-
la veranda dove, ci confida: “C’è la stanza che più ho desiderato,
una stanza per la preghiera!”. Ancora è spoglia, ma ci sono già un
Crocifisso, una piccola Madonnina, e dei libri per la preghiera. “È
da quando mi sono sposata che desidero un luogo appartato e
raccolto dove poter pregare con la mia famiglia, con i miei parenti,
con tutti coloro che lo desiderano nel villaggio. La chiesa va bene
per celebrare la Messa, ma per condividere la nostra vita di fede,
mi sembra che una stanza del genere sia più adatta”.
Suor Mariassunta Giacomelli,
missionaria dell’Immacolata PIME. Anno 2009

condividi su