S. Messa Internazionale

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Cari fratelli e sorelle, amati dal Signore,

I sacerdoti sono stati incaricati da Maria, apparsa a Lourdes a S. Bernadetta Soubirous, di costruire una cappella per poter convenire qui, quali figli amati e tanto attesi. Era la XIII apparizione, il 2 maggio del 1858.

È un mandato ancora attuale oggi, a tal punto che accorrono qui tanti pellegrini, in questo luogo particolare di grazia, ossia di rigenerazione spirituale, luogo di rico0nciliazione e di ripresa della vita nuova, provenienti da ogni parte del mondo, persone bisognose di consolazione, di luce e di speranza. E tra questi oggi siamo noi, radunati da Maria in questa assemblea liturgica.

Come in ogni Messa, anche noi annunciamo con fiducia e proclamiamo la fede della Chiesa: ossia innanzitutto la morte in croce del Signore, che non è una sconfitta, né un segno di debolezza, ma il luogo più grande dell’amore oblativo di Cristo verso Dio Padre e insieme la prova più luminosa e convincente della fedeltà di Cristo verso ogni uomo, suo fratello, a cui vuole restituire la dignità filiale.

Proclamiamo quindi con gioia la risurrezione di Cristo, annuncio insperato e sconvolgente, quale premio che Dio padre gli ha offerto.  Accolto nella gloria, primogenito di quanti, uniti a Lui, vivono la vita fino al dono supremo di sé. In questo modo, annunciando la risurrezione di Cristo, i discepoli di Gesù affermano con certezza che l’amore non è sconfitto e perdente, ma è il segno del trionfo della pienezza della vita di Cristo, totalmente donata e offerta a ogni uomo. La morte è stata sconfitta dalla vittoria della luce sulle tenebre, dell’amore sulle forze del male, dalla vita che non avrà fine.

Come testimoni della vita nuova, offerta a noi nel Battesimo, viviamo, infine, nella attesa della venuta di Cristo nella gloria. Egli, con il dono del suo Spirito, quali figli di Dio Padre e suoi discepoli, ci invia ogni giorno nel mondo quali testimoni della sua risurrezione, segno di una vita trasfigurata dall’amore. Vogliamo essere uomini e donne che diffondono nel nostro ambiente, segni efficaci di risurrezione dentro un mondo spesso sconsolato e diviso, generando così occasioni di fraternità e di solidarietà: è la vittoria della vita nuova.

Questo è il cuore dell’annuncio cristiano, la forza inesauribile che la Chiesa ci ha trasmesso lungo i secoli a partire dall’annuncio degli Apostoli, testimoni viventi della morte e risurrezione del Signore. “E’ vero che molte volte, ci ricorda papa Francesco, sembra che Dio non esista: vediamo infatti ancora ingiustizie, cattiverie, indifferenza e crudeltà che non diminuiscono. Eppure l’essere umano sperimenta che il bene ritorna a sbocciare e a diffondersi in modo insperato. Ogni giorno nel mondo rinasce la bellezza, anche dentro situazioni che sembravano irresistibili. E’ il frutto sempre attuale e vivo della forza della risurrezione del Signore.

A noi la gioia di constatare questo movimento di vita nuova, che si sviluppa a partire da noi stessi e da quanto permettiamo, con la nostra libertà, che il Risorto operi e ci trasfiguri.

Oscar Card. Cantoni

 

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