INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA
LA LETTERA DEL VESCOVO DI COMO, CARDINALE OSCAR CANTONI, A FAMIGLIE E STUDENTI PER LE ISCRIZIONI ALL’ANNO SCOLASTICO 2025-2026
Dalle ore 8.00 del 21 gennaio, alle ore 21.00 del 10 febbraio 2025 sul portale unica.istruzione.gov.it le famiglie potranno effettuare l’iscrizione dei propri figli all’anno scolastico 2025/2026. Fra le voci rispetto alle quali genitori e studenti sono chiamati a esprimere una scelta, c’è quella di avvalersi o meno dell’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC).
L’appello dei Vescovi italiani
Ieri, lunedì 13 gennaio, i Vescovi italiani hanno inviato un Messaggio a famiglie e studenti: «Cogliamo l’occasione – scrivono – per invitarvi ad accogliere questa possibilità, grazie alla quale nel percorso formativo entrano importanti elementi etici e culturali, insieme alle domande di senso che accompagnano la crescita individuale e la vita del mondo. Il tutto, in un clima di rispetto e di libertà, di approfondimento e di dialogo costruttivo». Guardando all’Anno Santo appena iniziato, i Vescovi italiani si chiedono: «Quale speranza dà senso all’esistenza? Dove è possibile riconoscere e trovare ragioni di vita e di speranza? E ancora, come sostenere la necessità di “un’alleanza sociale per la speranza, che sia inclusiva e non ideologica, e lavori per un avvenire segnato dal sorriso di tanti bambini e bambine” (Spes non confundit, 9)? Sono domande a cui la scuola non può essere estranea e alle quali dà spazio l’insegnamento della religione cattolica. Testimoni di speranza sono i docenti di religione, che uniscono alla competenza professionale l’attenzione ai singoli alunni e alle loro domande più profonde. Siamo molto grati a tutti gli insegnanti che, mentre offrono le ragioni della speranza che li muove, accompagnano coloro che stanno crescendo a scoprire la bellezza e il senso della vita, senza cedere alle tentazioni dell’individualismo e della rassegnazione, che soffocano il cuore e spengono i sogni».
IRC in Diocesi di Como: dati e riflessioni
Gli ultimi dati statistici dicono che in Italia il 75% degli studenti si avvale dell’IRC. Nella Diocesi di Como, la media è leggermente superiore ai numeri nazionali: l’ora di religione è scelta da quasi l’80% di famiglie e studenti, con numeri più alti nei cicli di infanzia e primaria (85% degli iscritti) e più bassi alle superiori (circa il 77%).
Il Vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, in vista dell’apertura delle iscrizioni della prossima settimana, si rivolge alle famiglie con la lettera che riportiamo integralmente qui di seguito. «Siamo grati al Vescovo per le sue parole – commenta il direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della Scuola e dell’Università don Francesco Vanotti –. L’IRC è un’opportunità preziosa di confronto per gli studenti, uno strumento per comprendere il proprio contesto di vita, un’occasione di crescita umana, nel rispetto delle diverse sensibilità di ciascuno. È un allenamento all’ascolto reciproco che apre al dibattito con il mondo esterno».
LA LETTERA DEL VESCOVO – IRC: UN INVITO ALLA FIDUCIA
Carissimi genitori, cari ragazzi e ragazze,
dal 21 gennaio al 10 febbraio, sarete chiamati a compiere una scelta importante per il percorso formativo e umano che caratterizzerà la vostra vita scolastica. Si tratta della decisione di avvalersi dell’insegnamento della Religione cattolica (IRC) nelle scuole, un momento che invita alla riflessione sul valore di questa opportunità educativa. L’insegnamento della Religione cattolica è uno spazio unico all’interno della scuola. Non è soltanto una lezione come le altre: è un tempo dedicato a esplorare i grandi interrogativi della vita, a comprendere le radici della nostra cultura e a coltivare un pensiero critico aperto al dialogo. Questo insegnamento offre ai giovani una chiave per leggere la storia e l’arte, per cogliere il senso profondo di tanti eventi e simboli che plasmano la nostra società e le nostre relazioni umane.
Un valore formativo unico
L’IRC non si limita a trasmettere nozioni o a insegnare precetti religiosi. Esso mira a formare persone nella loro integrità, ponendo al centro il rispetto, la dignità umana e il senso di responsabilità verso sé stessi e gli altri. Attraverso lo studio della tradizione cristiana, i ragazzi vengono guidati a riflettere sul significato dell’esistenza, sulla relazione con Dio e con il prossimo, e sull’impegno per il bene comune. Questa dimensione formativa è fondamentale per sviluppare competenze che vanno oltre le conoscenze accademiche: la capacità di ascolto, la comprensione empatica, l’attenzione alla giustizia e alla solidarietà. In un mondo complesso e interconnesso, queste qualità sono essenziali per costruire una società più umana e fraterna.
Un contributo all’antropologia e alla cultura
L’IRC si pone anche come strumento per comprendere l’antropologia e la cultura in cui viviamo. Il cristianesimo ha segnato profondamente la storia, l’arte, la letteratura, la filosofia e le istituzioni del nostro Paese e del mondo intero. Attraverso questo insegnamento, i ragazzi possono scoprire le radici cristiane della nostra civiltà, imparando a riconoscerne il valore e ad apprezzare il contributo che esse continuano a offrire alla costruzione di un futuro migliore. Inoltre, l’IRC promuove un dialogo autentico con le altre culture e religioni. In un contesto scolastico sempre più plurale, questo approccio aiuta voi giovani a maturare una visione aperta e rispettosa delle differenze, favorendo la convivenza pacifica e l’integrazione.
Un beneficio per la comunità cristiana e civile
Avvalersi dell’insegnamento della Religione cattolica non è solo una scelta personale o familiare: è anche un dono alla comunità cristiana e civile. Per la Chiesa, infatti, è un modo per accompagnare le nuove generazioni nel cammino di fede e per continuare a testimoniare la bellezza del Vangelo nella vita quotidiana. Per la società, invece, significa formare cittadini consapevoli, capaci di interrogarsi sui valori fondamentali della convivenza e di contribuire attivamente al bene comune. In un tempo in cui spesso si avverte la frammentazione dei valori e l’individualismo, l’IRC rappresenta un punto di riferimento prezioso per riscoprire il senso di appartenenza e di responsabilità verso gli altri.
Un invito alla fiducia
Vi invito, cari genitori, a considerare questa scelta con attenzione e fiducia. L’IRC non è un obbligo, ma una grande opportunità per accompagnare i vostri figli in un percorso che arricchisce la loro mente e il loro cuore. Con l’aiuto di docenti preparati e motivati, l’insegnamento della Religione cattolica diventa un momento di crescita, di confronto e di scoperta.
Cari ragazzi e ragazze, rivolgo a voi un invito speciale: partecipate con curiosità e apertura a questo insegnamento. Lasciatevi provocare dalle domande che esso suscita, approfondite la vostra conoscenza e non abbiate paura di dialogare con chi ha idee diverse. La scuola è il luogo dove si costruisce il futuro, e l’IRC è una pietra importante in questo edificio, che sarà la vostra vita.
Affido a Maria, Madre della Chiesa e della Speranza, il vostro cammino scolastico e la scelta che siete chiamati a compiere. Vi benedico di cuore, invocando su di voi la luce dello Spirito Santo, affinché́ possiate sempre scegliere ciò che è vero, buono e giusto.
Con affetto e preghiera,
Oscar card. CANTONI, Vescovo di Como
CARITAS DELLA DIOCESI DI COMO: SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE
APERTE LE CANDIDATURE PER L’ANNO 2025-2026
La Caritas Diocesana di Como rilancia il Servizio Civile Universale con una nuova opportunità rivolta ai giovani dai 18 ai 28 anni, offrendo un’esperienza unica di crescita personale, professionale e spirituale. Il progetto per il biennio 2025-2026, intitolato “Fondamenti di relazione per costruire comunità”, si concentra sull’accompagnamento e il supporto delle persone in situazioni di povertà e marginalità nel territorio di Como.
Un progetto per costruire comunità
Il Servizio Civile Universale rappresenta un’importante occasione per mettere in pratica i valori della solidarietà, inclusione e partecipazione sociale. Il progetto di Caritas Como mira a:
- Curare le relazioni con i beneficiari dei servizi, i volontari e la rete del territorio.
- Accompagnare le persone nei momenti significativi della loro vita e nell’accesso alle prestazioni di welfare.
- Valutare e migliorare i servizi attraverso un approccio partecipato.
I volontari saranno coinvolti in attività quotidiane che mettono al centro l’ascolto e la relazione, contribuendo a creare un impatto positivo nelle vite delle persone servite.
Le sedi del progetto
I partecipanti potranno scegliere tra quattro diverse sedi operative a Como, ognuna con specifiche attività:
- Mensa di solidarietà di Casa Nazareth: supporto operativo e momenti di relazione con gli ospiti.
- Centro di Ascolto “Don Renzo Beretta”: accoglienza e orientamento per persone in difficoltà.
- Centro Diurno “L’Incontro”: attività di gruppo e supporto individuale per persone sole e senza dimora.
- Coordinamento Servizi Grave Emarginazione “Porta Aperta”: ascolto e accompagnamento socio-sanitario per chi vive in strada.
Come candidarsi
Per partecipare è necessario avere uno SPID e accedere alla piattaforma ufficiale del Servizio Civile Universale (domandaonline.serviziocivile.it). Cercando il progetto di Caritas Como, sarà possibile presentare la candidatura entro il 18 febbraio 2025 alle ore 14. Il servizio civile inizierà nel giugno 2025 e si concluderà nel giugno 2026.
Per maggiori informazioni, è possibile contattare Caritas Como via email a info@caritascomo.it o visitare il sito www.caritascomo.it.
Un’esperienza che cambia la vita
Il percorso, della durata di un anno (giugno 2025 – giugno 2026), prevede un impegno settimanale di circa 25 ore e un rimborso mensile di 507,30 euro. I volontari avranno l’opportunità di vivere un’esperienza che arricchirà non solo il loro curriculum, ma anche il loro cuore, mettendoli al servizio di chi ne ha più bisogno.
IL COMMENTO DEL DIRETTORE ROSSANO BREDA
«Il nostro obiettivo è chiaro: accompagnare i giovani in un percorso che non sia solo di aiuto concreto, ma anche di crescita personale e umana. Lo facciamo riprendendo un percorso avviato in passato, in sintonia con tante altre realtà, sostenuta da Caritas Italiana e dalle Caritas regionali. Insieme, crediamo nel potere trasformativo di questa esperienza, capace di generare cambiamenti positivi non solo per i giovani, ma per tutta la comunità.», spiega il direttore della Caritas diocesana di Como, Rossano Breda.
«Il Servizio Civile – precisa Breda – è senza dubbio un’esperienza per cambiare prospettiva e il primo passo è quello di offrire motivazione e senso. Vogliamo che questa esperienza permetta ai giovani di guardare la società e le relazioni con occhi nuovi: quelli della solidarietà, dell’attenzione all’altro, dell’inclusione e della partecipazione. È un’opportunità per mettersi in gioco, per entrare in contatto con chi vive situazioni di difficoltà, ma anche per scoprire la bellezza di un impegno che dà valore al tempo e alle relazioni».