Chiavenna, 10 ottobre 2025

Anniversario apparizione B. V. Maria di Gallivaggio

L'omelia del Vescovo

Con questa Eucaristia, celebrata nella festa della Madonna di Gallivaggio, madre della misericordia, inauguriamo oggi nei vostri vicariati la visita pastorale.

Vorrei che essa fosse interpretata nella sua reale dimensione: ossia come una vera e propria visita del Signore, il grande pastore delle pecore, che attraverso il vescovo viene a visitare il suo gregge, a incoraggiarlo nel cammino di fede, a confermarlo nelle scelte che la comunità cristiana sta percorrendo, alla luce dei segni dei tempi.

La visita pastorale non è dunque un semplice atto formale, ma un evento di grazia, attraverso la mediazione di Maria, madre della misericordia, come è invocata a Gallivaggio, lei che è mediatrice di tutte le grazie.

Facciamo dunque nostro l’invito che la parola di Dio ci ha rivolto questa mattina per bocca del libro del Siracide. “Voi che temete il Signore confidate in lui”, ossia rinnovate innanzitutto la scelta di mettere Dio al primo posto, ossia al centro della vostra vita, perché Dio è indispensabile fondamento di ogni esistenza. Intensificate il proposito di trafficare i doni del vostro Battesimo, confidate nell’amore di Dio e nella sua fedeltà.

Come è scritto nella preghiera di preparazione alla visita pastorale, accendiamo in noi innanzitutto il gusto e il fervore della vita cristiana. Se manca il fervore, da parte di ciascuno, sacerdoti, consacrati e laici, una comunità non potrà mai essere attrattiva.

Si prega poi perché tutti i battezzati si sentano coinvolti nell’annuncio del Vangelo, dal momento che tutti, in virtù del Battesimo ricevuto, siamo discepoli missionari attraverso scelte personali di sapore evangelico. Non mancano nel vostro ambiente segni concreti di speranza a beneficio di tanti.

La preghiera si conclude poi con la invocazione perché le nostre Comunità siano davvero riconosciute come vere case accoglienti, ospitali e sollecite verso i poveri, (ricordando ciò che la beata suor Maria Laura sottolineava; “oggi i poveri sono i nostri giovani!). Occorre prendersi cura di quanti “cercano Dio” perché la ricerca di Dio è una dimensione naturale di ogni uomo.  È opportuno poi confrontarsi e collaborare con coloro che desiderano costruire un mondo più solidale e fraterno, perché dove c’è chi si impegna a costruire la pace e la fraternità, lì agisce lo Spirito Santo. Dentro tanti episodi di disumanità, che registriamo ogni giorno nel mondo, i cristiani sono chiamati ad essere “buon profumo di Cristo, sale della terra e luce del mondo”.  Maria, modello di vita evangelica, interceda per tutti, così che la nostra preghiera, individuale e comunitaria, continui a generare cristiani credibili, perché è la preghiera che ci trasforma e ci rende operativi, capaci di scelte coraggiose e perfino profetiche!

Questi auspici che innalziamo al Signore possono diventare oggetto di un vero esame di coscienza comunitario, in ciascuna delle vostre Comunità. La visita pastorale potrà così avere un seguito preciso, trasformando queste preghiere in scelte operative, frutto della nostra conversione.

La parola di Dio che abbiamo ascoltato ci invita anche a rivolgere lo sguardo alle generazioni passate, custodi della fede cristiana e a riflettere: “Chi ha confidato nel Signore ed è rimasto deluso? Chi ha perseverato nel suo timore e fu abbandonato? Chi lo ha invocato e da lui è stato trascurato?

Non dimenticate le vostre radici sante, il grembo che vi ha generato alla fede. La vostra Valle risente ancora oggi della storia di santità di san Luigi Guanella, della beata suor Maria Laura, di don Primo Lucchinetti e suor Tomasina, di tanti uomini e donne che con la fede in Dio padre, hanno saputo fino ad oggi, dare corpo a scelte di vita evangelica a beneficio del bene comune.

Il contesto culturale in cui viviamo è completamente diverso da quello di un tempo, ma la fede nel Dio di Gesù Cristo deve continuare ad essere la luce intramontabile che rischiara la nostra epoca e dona la forza per essere presenza di Chiesa che desidera ascoltare il grido dei poveri di oggi, incontrarli e camminare con loro. E sull’amore verso i poveri è stata pubblicata la prima esortazione apostolica di papa Leone “Dilexi te” (Ti ho amato).

Grazie al sostegno economico ricevuto, sono iniziati i lavori di ristrutturazione del santuario di Gallivaggio.  Questo tempo di rinascita delle strutture materiali del santuario coincida anche con una decisa ripresa della vita cristiana, attraverso la testimonianza attiva delle opere di misericordia, segnale di risposta all’amore preveniente di Dio, mediato da Maria.

La divina Provvidenza vi assista e la divina Misericordia non si stanchi di attirarvi a sé.

Oscar card. Cantoni

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