È sempre una grande gioia per me potervi incontrare e soprattutto condividere la grazia di questa Eucaristia, durante la quale benediciamo il Signore e lo ringraziamo per il dono di san Giovanni Battista Scalabrini, vostro illustre concittadino e nostro diocesano. Come sapete, Egli ha esercitato il ministero pastorale, prima di essere vescovo a Piacenza, nella nostra Chiesa locale, in particolare come rettore del seminario e parroco a s. Bartolomeo in Como.
La sua memoria vi riconduce alle radici sante di questo vostro paese, espressione di un cristianesimo vissuto dalle precedenti generazioni e che oggi voi cristiani volete ancora testimoniare per la fecondità degli orientamenti e delle opere che esso ancora suscita, a vantaggio della società intera.
Fare memoria del passato, delle radici sante dalle quali è germinato Scalabrini, non è quindi solo motivo di vanto, ma soprattutto un ricco stimolo per un rinnovato impegno di vita cristiana, che si manifesta nella testimonianza viva e concreta.
I Santi sono i nostri fratelli maggiori, gente come noi, della nostra famiglia umana. Essi ci prendono per mano e ci guidano nel nostro mondo, ci confortano con la grazia del Signore, si rivolgono a ciascuno di noi, come dicendoci: “se ce l’abbiamo fatta noi, perché non potresti farcela anche tu?”. Ogni vita è una chiamata a coltivare la santità, che è poi la meta della vita cristiana e questo è un dono e un compito che ci attende.
Cosa ha da dirci san Giovanni Battista Scalabrini, quale messaggio continua a proporre agli uomini di oggi e in particolare a voi, suoi concittadini?
Egli ci insegna attraverso le opere che egli ha iniziato e che i suoi figli e le sue figlie hanno coltivato in tante parti del mondo, a vantaggio soprattutto dei migranti.
Da vescovo di Piacenza, infatti, san Giovanni Battista Scalabrini “fondò i missionari di san Carlo per accompagnare i migranti nelle comunità di destinazione, offrendo loro assistenza spirituale, legale e materiale. Vedeva nei migranti i destinatari di una nuova evangelizzazione, mettendo in guardia dai rischi di sfruttamento e di perdita della fede in terra straniera. Rispondendo generosamente al carisma che il Signore gli aveva donato, Scalabrini guardava avanti, a un mondo e a una Chiesa senza barriere, senza stranieri”. Si tratta di una citazione dalla prima esortazione apostolica di papa Leone XIV “Dilexi te”, appena pubblicata nelle scorse settimane.
Nella capacità di “guardare oltre”, san Giovanni Battista Scalabrini ci è di esempio e di stimolo. Abbiamo bisogno di uomini e donne che oggi non si limitino a lodare il passato, ma che ci aiutino a superare mentalità chiuse e desuete, e ci stimolino ad andare avanti, ci insegnino a riconoscere nel migrante e nel rifugiato non un problema in più da affrontare, ma soprattutto un fratello e una sorella da accogliere, rispettare e amare.
Ogni persona porta in sé un tesoro inestimabile da valorizzare, con cui arricchire la società, così da costruire, con il contributo di tutti e l’originalità di ciascuno, un mondo più fraterno, e insieme una Comunità cristiana più aperta, e più solidale, secondo il Vangelo.
Ogni persona, chiunque essa sia, ha bisogno del nostro rispetto, del nostro amore comprensivo, ha bisogno di essere trattata con dignità, in quanto figlia di Dio e sorella in umanità. E’ questa la lezione sempre attuale e coinvolgente che padre Scalabrini consegna a voi, suoi concittadini, e che voi dovete fare sempre più vostro, quali eredi del messaggio sempre vivo ed attuale, che Egli ci ha donato.
Si celebra oggi in tutta la Chiesa la giornata missionaria mondiale. Siamo chiamati tutti a divenire missionari di speranza tra le genti. Preghiamo in modo speciale per i membri degli Istituti fondati da Scalabrini. In un mondo con una grave crisi dell’umano, possano essere segni di nuova umanità nelle aree del mondo da essi frequentate. Anche noi, con l’aiuto di Dio, possiamo diventare “artigiani” di speranza e restauratori di un’umanità spesso distratta e infelice. Possiamo contribuire ad annunciare dovunque noi siamo l’amore compassionevole del Signore.
Oscar card. Cantoni