Santuario di Maccio, 19 ottobre 2025

S. Messa con l’Ordo Virginum di Lombardia

L'omelia del Vescovo

Care sorelle, sono lieto di incontrarvi così numerose in questa celebrazione eucaristica, a coronamento del vostro annuale appuntamento regionale.

Ricordo con gioia il periodo in cui vi ho accompagnato negli anni scorsi, in occasione dei vari convegni dell’Ordo Virginum in alcune città d’Italia, durante i quali avete sottolineato qualche aspetto particolare della vostra appartenenza all’Ordo Virginum, una vocazione nella comune vocazione battesimale.

Oggi vi ritrovo di nuovo qui, radunate in questo santuario ed è un vero dono speciale, un momento molto prezioso che vi permette di sperimentare una viva comunione fraterna tra voi, tanto importante, perché la Chiesa è comunione, a immagine della Santissima Trinità misericordia, che proprio in questo santuario si rivela nel suo mistero d’amore.

Disseminate in tanti luoghi della nostra terra lombarda, oggi potete riconoscervi come sorelle teneramente amate dal Signore, con quella speciale comune vocazione, che vi caratterizza all’interno del popolo di Dio e della vita consacrata. Non siete sole a esprimere questa vostra particolare vocazione, ma condividete tra voi, come in un unico corpo, il dono che vi ha legato per sempre al Signore e alla sua Chiesa.

Questo incontro è poi una occasione speciale che vi permette di ravvivare insieme il dono di Dio che è in voi, per una singolare risposta d’amore verginale, mai ripetitiva, chiamata a risplendere e a intensificarsi sempre più. Potete così esprimere insieme un rinnovato amore per Cristo, vostro sposo, un amore sempre nuovo, sempre lieto e sempre giovane, nonostante il variare delle stagioni della vita e delle situazioni storiche che ciascuna di voi attraversa.

La Chiesa che è in Como, attraverso di me, vi accoglie oggi con gioia ed è lieta di parteciparvi le sue ricchezze, ossia le particolari grazie che Dio ci dona, tesori da condividere, che ci confermano la sollecitudine della santissima Trinità misericordia. Essa ci viene incontro, vi fa sperimentare di essere teneramente amate, chiamate ad un amore debordante e mai ripetitivo, quale è l’amore traboccante di Dio nei vostri confronti.

La vostra risposta si manifesta ogni volta che affrontate per amore gratuito, con umiltà e nel silenzio, tempi e competenze, faticosi impegni anche sofferti, nel vissuto concreto della vostra Chiesa locale.

Vi ringrazio, perciò, a nome della Chiesa e del vostro vescovo, della testimonianza di amore generoso manifestato nel dono di voi stesse, a beneficio di tanti fratelli e sorelle a cui donate senza risparmio, con sollecitudine, tempo e coinvolgimento affettivo, in piena e leale collaborazione con i laici, i sacerdoti e gli altri membri della vita consacrata.

Alla luce della Parola di Dio oggi annunciata, cosa può chiedervi la Chiesa come dono e impegno che vi caratterizza, se non una perseverante e intensa vita di preghiera, ossia di speciale intimità con Dio?

Diventate come Mosè, che intercede continuamente, senza stancarsi, per il bene del suo popolo. Lo stato verginale è attesa del mondo futuro, attesa invocata e diligente del Cristo che viene. Fate in modo, con la vostra preghiera assidua, che il popolo di Dio possa anch’esso, dietro il vostro esempio, sottolineare di più quel clima di viva attesa, vigilante e gioioso, del ritorno di Cristo.

Questo deve essere il timbro costante della vostra preghiera, che vi caratterizza all’interno del popolo di Dio.

Con tutta la Chiesa, pellegrina nel mondo, siate messaggere di speranza per tutti, in ogni luogo e circostanza che Dio vi dona di vivere. Come sottolinea papa Leone in questa giornata missionaria che oggi si celebra in tutto il mondo: “Non dimenticatevi che pregare è la prima azione missionaria e al contempo la prima forza della speranza”.

E alla domanda molto diretta e provocatoria che il Signore rivolge ai suoi: “Quando verrò di nuovo, troverò la fede sulla terra?” possiate rispondere: “Facciamo parte del tuo popolo che, con tutte le forze, instancabilmente attende la tua venuta. Continua ad amarti e nello stesso tempo insegna agli altri a farti amare, perché tu sei il Signore e lo Sposo della nostra esistenza. Attraverso di te, con la forza del tuo Spirito, ci siamo impegnate a far conoscere e sperimentare l’amore che Dio Padre nutre per ciascun essere vivente”.

La Santissima Trinità misericordia, in questo tempio a lei, dedicato vi ricolmi di ogni consolazione dello spirito.

Oscar card. Cantoni

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