Lettera di annuncio del Sinodo

Ai miei fratelli e alle mie sorelle del Popolo santo nella Chiesa di Dio che è in Como e ai loro pastori
In queste settimane è stato diffuso in tutta la Diocesi un fascicolo dal titolo: “Testimoni e annunciatori della Misericordia di Dio”, che sarà oggetto di preghiera, di riflessione e di  approfondimento all’interno delle nostre Comunità cristiane, a partire dalle Parrocchie, ma anche nei gruppi, nelle Associazioni e nei Movimenti ecclesiali. Si tratta di orientamenti pastorali che aiutano a leggere il cammino di fede che il Signore in questo frangente storico ci sta facendo percorrere. Il testo lascia emergere gli interrogativi più comuni che oggi i cristiani avvertono circa la loro presenza e la loro missione nella società. Indirizza quindi verso nuove possibili vie di evangelizzazione, per testimoniare al mondo la gioia della fede e annunciare il Vangelo della Misericordia, entrando in relazione con le persone, quali padri e madri che si fanno carico delle loro aspirazioni e anche delle loro ferite.
Vogliamo sottolineare innanzitutto che la Misericordia è “l’architrave che sorregge la vita della Chiesa”, la via più comune per testimoniare oggi Dio, e renderlo presente nella vita, spesso frammentata, degli uomini del nostro tempo, attraverso le nostre scelte personali e comunitarie. è giunto il momento di tradurre operativamente in atto la Misericordia di Dio, “immensa, incondizionata e gratuita” (AL 297), e di manifestarla utilizzando anche “la fragilità come punto di partenza e la crisi come opportunità” (AL 294). Nel testo “Testimoni e annunciatori della Misericordia di Dio”, tuttavia, non sono state offerte di proposito indicazioni operative, ma solo suscitati interrogativi, che stimolano la presa di coscienza comune e permettono di lasciar emergere, da un confronto sereno, le applicazioni più opportune, perché la Misericordia informi tutto l’essere e l’agire della nostra vita personale e delle nostre Comunità cristiane, là dove
noi ci manifestiamo come famiglia, viviamo la vocazione a figli e fratelli.
Ho preferito che fosse tutto il Popolo di Dio non solo a prendere coscienza della “via di Misericordia” come piattaforma comune, ma anche a indicare operativamente le necessarie vie di riforma, proprio per permettere di incarnare oggi la Misericordia di Dio Trinità dentro scelte comuni e condivise della nostra Chiesa di Como. Questo impegno di riflessione, ricerca, confronto con la Parola di Dio (accolta, meditata e pregata), unito a uno schietto scambio fraterno, può sfociare ora in una ricca e significativa esperienza di fede e di comunione, che si identifica in un
Sinodo diocesano. Accolto come una voce imperiosa e improrogabile dello Spirito Santo, indicherà le linee operative che possono suscitare nella nostra Chiesa di Como maggiore docilità agli appelli di Dio, e nello stesso tempo, una rinnovata fedeltà creativa, che vada incontro alle esigenze degli uomini di oggi, che si attendono, dalla testimonianza corale della Chiesa madre, una nuova vicinanza, attenta, premurosa e solidale, caratterizzata proprio dalle opere di Misericordia.
La festività odierna, in cui la città di Como e l’intera Diocesi fanno memoria solenne del loro Patrono principale, è l’occasione più opportuna per annunciare la scelta di un Sinodo,
che, dopo congrua preparazione, avremo modo di celebrare insieme, con grande impegno e spirito di comunione, secondo le modalità che verranno in seguito precisate. Unisco all’annuncio ufficiale del Sinodo, che si configura all’inizio del mio episcopato comense, anche una preghiera,  da diffondere in modo capillare, per prepararci a vivere questo importante evento di Chiesa, che ci sarà dato di costruire insieme, docili alla guida dello Spirito Santo, maestro di preghiera e di sinodalità. Sono ben consapevole che l’evento sinodale, che oggi propongo, sarà realizzato a misura del nostro fervore. Esso richiede, certo, grande coraggio e un pizzico di audacia, ma vorrei che tutti ci affidassimo umilmente alla grazia di Dio, che come ha suscitato l’opportunità di questa scelta, così, sono certo, ci accompagnerà e ci aiuterà a portarla a compimento, a beneficio della nostra Comunità cristiana e degli abitanti del nostro territorio.
A tutti voi, membri del popolo di Dio, auguro un buona esperienza di sinodalità, vera prova di maturità della nostra Chiesa, e invoco la benedizione del nostro Signore, crocifisso e risorto.
Dato a Como, presso la basilica Cattedrale, giovedì 31 agosto 2017, nella festività di Sant’Abbondio
Mons. Oscar Cantoni
Vescovo di Como
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