Venti anni fa la morte di suor Maria Laura Mainetti – Omelia

Testo scritto e consegnato dal Vescovo per l’occasione:

Attraverso il brano evangelico appena proclamato Gesù ci richiama al mistero della nostra vita, radicalmente trasformata dal suo invito a seguirlo, proprio come è successo un giorno  a “un uomo chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte” , che si è improvvisamente sentito chiamare da Gesù e così, da quel momento, abbracciò  una vita diversa, completamente indirizzata a seguire il Maestro.

Diventiamo cristiani ogni giorno perché avvertiamo che il Signore Gesù, entrato per grazia  nella nostra vita col Battesimo, ci fa continuamente  dono della sua amicizia e della sua fiducia, ci associa a sé e alla sua comunità, un piccolo gruppo di discepoli, disposti a seguirlo e a testimoniare il suo vangelo, nonostante la povertà e la fragilità della esistenza. Ci risulta, infatti, sempre difficile avanzare nella logica di Cristo. Tuttavia Dio ci accetta senza discutere, così come siamo e ci raggiunge lì dove siamo.

Anche noi, come Matteo, ci siamo sentiti amati da Gesù , che ha avuto compassione di noi e ci ha associati a sé non per i nostri meriti, ma per un puro atto gratuito, sgorgato dalla ricchezza del suo cuore, pieno di misericordia.
Da allora la nostra vita non è che una risposta al suo amore. Lo seguiamo pieni di fiducia in Lui, ossia contiamo su di Lui più che sulle nostre forze, e ci impegniamo a seguirlo con una libera adesione, espressione fedele della nostra gratitudine, al di là delle fatiche che sperimentiamo, ancora presenti in noi.

Nessuno è degno della chiamata di Gesù, eppure lo stupore e  la riconoscenza per essere stati scelti, ci determina a far sì che la nostra volontà accetti di aderire pienamente, a volte non senza fatica, alla sua e così impegnarsi a vivere per la gloria di Dio.

Lo aveva ben compreso suor Laura. L’ attaccamento costante al suo Signore e Sposo non è stato altro che una risposta generosa e fedele  a Colui che la aveva preceduto nell’amore con uno sguardo pieno di compassione e di tenerezza.
Lo stesso sguardo misericordioso di Gesù suor Laura ha saputo rivolgerlo a quanti incontrava, fratelli e sorelle di Gesù, creati a immagine di Dio.

Vent’anni ci separano dalla sua drammatica morte, eppure il suo sguardo pieno di tenerezza nei confronti di tutti, il suo desiderio di testimoniare l’amore personale di Gesù nei confronti dei piccoli, dei poveri, degli umili, continua ad affascinare quanti hanno avuto la fortuna di avvicinarla o l’hanno conosciuta attraverso le testimonianze di coloro che in questi anni hanno tenuto viva la sua memoria.

Il popolo di Dio ha un “fiuto speciale”  per riconoscere immediatamente i grandi  amici di Dio, persone semplici e umili, trasfigurati, però, dalla grazia di Dio. Essi sorpassano i tempi e scavalcano le stagioni. La loro memoria diventa una benedizione che trasforma quanti la ricevono. Il giudizio di santità che porterà molto presto la Chiesa a riconoscere suor Laura tra i beati, non sarà che la conferma ufficiale di quanto il santo popolo di Dio ha intuìto con larga chiaroveggenza.

– Noi ci uniamo in questo rendimento di grazie per poter ricevere quei doni di vita evangelica che sono stati ampiamente riconosciuti in suor Laura, tanto necessari oggi a ciascuno di noi se vogliamo divenire, come lei, pane spezzato per la vita del Mondo.
«Suor Maria Laura è venerata dal popolo di Dio di tutte le età. Il suo sacrificio è il risultato finale di una esistenza interamente donata, divenuta pane spezzato per la vita del mondo, come fece Gesù, suo amato sposo. Invochiamo l’aiuto di suor Maria Laura, nella certa speranza che presto la Chiesa la dichiarerà fra i beati, amici del Signore». Con queste parole il Vescovo monsignor Oscar Cantoni guarda al prossimo 6 giugno, ricordando i 20 anni dalla morte della serva di Dio suor Maria Laura Mainetti, la religiosa, della Congregazione delle Figlie della Croce, vittima di un mortale rituale satanico.

Sabato 6 giugno, alle ore 18.00, monsignor Cantoni, nella Collegiata di san Lorenzo a Chiavenna, presiederà la Santa Messa, nel giorno dell’anniversario della morte. «La memoria di suor Laura, umile e dolce Figlia della Croce, non è venuta meno in questi anni. Il suo ricordo è sempre vivo, non solo nella sua congregazione, né esclusivamente in questa comunità, ma si estende verso l’intera Chiesa», disse il Vescovo Oscar l’11 marzo dello scorso anno, nell’omelia della Messa per l’avvenuta traslazione della salma di suor Laura in San Lorenzo. La sua morte così drammatica «non è stata che il coronamento di una vita donata a servizio dei fratelli». Suor Mainetti, per la quale, lo ricordiamo, è in corso la causa di beatificazione, ha fatto suo il Vangelo: in particolare «nell’attenzione educativa verso la gioventù, si è dedicata alla formazione umana e cristiana dei ragazzi e dei giovani». Un esempio da seguire, affinché le «nostre comunità cristiane sappiano insegnare alle nuove generazioni l’arte di vivere».

Teresina Mainetti – questo è il nome di battesimo della futura suor Maria Laura – nacque a Colico (Lc) il 20 agosto 1939, decima figlia di mamma Marcellina e papà Stefano. «Della tua vita devi fare una cosa bella per gli altri». Questo invito, rivoltole da un sacerdote durante la confessione, Teresina lo abbracciò come progetto di vita. A 18 anni entrò nella Congregazione francese delle Figlie della Croce: nell’agosto 1959 emise i primi voti come suor Maria Laura e l’anno successivo fece la professione perpetua a La Puye, casa madre della Congregazione. Dedicò la sua vita alla missione tra i bambini, i giovani e le famiglie, a Vasto (Chieti), Roma, Parma, fino ad approdare a Chiavenna nel 1984: qui, nel 1987, divenne anche superiora della comunità.

«Il progetto di vita di suor Maria Laura – ribadiscono le religiose consorelle della congregazione delle Figlie della Croce – era: “Fare qualcosa di bello per gli altri”. Si è donata a piene mani a tutti, in modi diversi. Pochi mesi prima della sua morte aveva scritto: “Dobbiamo essere disponibili a tutto per gli altri, sino a dare la vita come Gesù”. Una sensibilità particolare – aggiungono le consorelle – suor Maria Laura l’ha sempre riservata ai giovani. Per loro, infatti, si è donata fino alla fine. Così parlava dei giovani: “sono poveri… Sì, perché spesso disorientati, sradicati, plagiati, soffocano un grido di vita inespresso… Sento l’urgenza di accompagnarli e chiedere aiuto a Gesù, perché non hanno punti di riferimento”».

Nella cappella laterale della Collegiata di San Lorenzo, dove suor Maria Laura riposa dopo l’avvenuta traslazione dal cimitero, è stato posto un piccolo volume, dove chi viene a pregare, o anche solo a visitarla, può lasciare un’intenzione, un pensiero, una richiesta. Ed è un susseguirsi di: “proteggi… intercedi… aiuta… ti affido… ti ringrazio… soccorrici”. In poco più di un anno il volume si è riempito di oltre 1500 scritti. Bambini, nonni, gruppi di ragazzi, genitori, oratori, scuole, cori, comunità… C’è di tutto nelle note dei visitatori. E da luoghi molto diversi: tutta la Lombardia, ma molte le regioni d’Italia. Addirittura dall’estero: dalla Francia, dove è nata la congregazione di suor Maria Laura; ma anche da Germania, Svizzera, Polonia, Scozia, Spagna, Olanda, Gran Bretagna, Portogallo. O fuori dall’Europa dagli Stati Uniti, dal Giappone, dall’Egitto, dall’India, dal Perù… e con richieste per popoli che stanno soffrendo: «te pido por Colombia y Venezuela y todos que necessitan».

Anche la comunità nativa di suor Maria Laura Mainetti, il giorno successivo alla Messa a Chiavenna nell’anniversario della morte, farà memoria della religiosa. Domenica 7 giugno, alle ore 11.00, la ricorderanno nella Messa celebrata nella chiesa di San Bernardino da Siena in Villatico di Colico (Lc). «Questa – dicono dalla comunità pastorale del Colichese – è la realtà dove suor Laura è nata, è cresciuta e ha maturato la vocazione». Alla Santa Messa saranno presenti alcune religiose consorelle di suor Mainetti.

(Foto: Il Settimanale della Diocesi di Como)

Ecco il video della celebrazione presieduta da Mons. Oscar Cantoni:

 

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