Ingresso p. Guido Locatelli a Grandola ed Uniti

Cari parrocchiani di Grandola, di Bene Lario, di Naggio,

caro p. Guido:

Ricordo di avervi incontrato lo scorso anno, il giorno dopo Pasqua, il lunedì dell’Angelo, in una celebrazione eucaristica nella chiesa della Santa, molto partecipata, con la presenza tra voi di persone che si sono date appuntamento per poter accogliere dignitosamente il vescovo nella loro parrocchia. In quell’occasione mi avete espresso tutta la vostra gioia per la mia presenza tra voi, mentre vi siete sentiti, a vostra volta, accolti e riconosciuti nella vostra appartenenza alla chiesa di Dio che è in Como, ricchi di un cammino di fede che avete percorso in questi anni, eredi di una lunga tradizione di vita cristiana in questo territorio. Le necessità della diocesi hanno richiesto poi il trasferimento di don Lorenzo Butti nelle Valli Varesine, contando sull’esperienza acquisita tra voi, ossia sulla sua capacità di coordinare più parrocchie, coinvolgendole in un’unica pastorale di insieme. Lo ringrazio di nuovo per il servizio   generoso, svolto tra voi, ma anche per la sua piena disponibilità a gestire più parrocchie, incluse in un’unica comunità pastorale. Ricordo di aver salutato alcuni di voi nel giorno dell’inizio del suo ministero a Canonica, il pomeriggio della domenica 3 dicembre.

Eccomi ora di nuovo qui tra voi, per presentarvi il vostro nuovo pastore, p. Guido Locatelli, un sacerdote che deve essere giuridicamente inserito in diocesi, dopo aver dato prova di idoneità pastorale. Grazie, intanto, caro don Guido, per la tua docile obbedienza. Da qualche anno eri presente a Zelbio conducendo una pastorale semplice, quasi in forma monastica, prestando il tuo servizio anche alle parrocchie vicine, in viva collaborazione con i sacerdoti del luogo, che ora rimpiangono la tua partenza dal vicariato di Bellagio. Tu provieni dall’ Ordine dei Frati minori francescani, ma la verifica per il passaggio alla diocesi implica un mutamento nello stile pastorale, esige un coinvolgimento diretto con la gente, in un rapporto continuo, in stile missionario. Qui a Grandola, come nelle altre Comunità, troverai le condizioni per vivere questo nuovo stile di presenza, molto diverso dalla vita abbastanza sedentaria e tranquilla di un convento, e quindi qui potrai verificare se possiedi le condizioni necessarie per l’inserimento nel clero diocesano. So che non ti mancano la generosità e la piena disponibilità a servire umilmente il popolo di Dio che ti è affidato, disposto anche a una presenza quotidiana come cappellano nel vicino ospedale di Menaggio.

Assicurati di trovare nelle parrocchie di cui sei pastore dei laici di ogni età, disposti a vivere in piena unità con te, pronti a condividere un progetto pastorale, che non è il tuo, ma della nostra intesa diocesi, disposti a partecipare con te alla animazione del popolo di Dio, andando incontro alla gente nelle diverse situazioni pastorali, quali l’animazione liturgica, la catechesi, le attività caritative.  Con la presenza attiva di laici, espressione concreta di una comunità apostolica, eviterai così di essere un prete tuttofare, che si impegna molto, ma che agisce da solo, senza il contributo di laici adulti corresponsabili, il cui apporto è invece oggi tanto prezioso e insostituibile. Dai fiducia a quanti comporranno il consiglio pastorale e quello degli affari economici. Inserisciti fin da subito con i sacerdoti di questo vicariato e con loro vivi una vera fraternità, che è la condizione indispensabile per una collaborazione reale e fruttuosa.

Conta pure sulla mia vicinanza, sulla stima e sulla fiducia che ripongo in te, e credi nella mia supplice preghiera, perché il Signore ti doni la forza e la gioia di vivere intensamente questo compito pastorale che oggi stai assumendo. Te lo auguro con tutto il cuore, mentre chiedo a voi tutti di portare la benedizione del vescovo nelle vostre famiglie e nelle singole comunità parrocchiali.

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