25° Chiesa Spirito Santo

Sono passati 25 anni da quando la famiglia parrocchiale di Lipomo si è dotata di questa chiesa, tempio santo di Dio, luogo dove egli stesso viene incontro ai suoi figli offrendo loro come cibo la sua  Parola viva di vita e nutrendoli del Corpo e del Sangue di Gesù, venendo così ad abitare nell’ intimo dei cuori di ciascuno. Ogni volta che ci cibiamo del pane eucaristico è Gesù che viene nella nostra casa così come un giorno è entrato nella casa di Zaccheo il pubblicano e da allora la sua vita è cambiata!

È bello che siano presenti a questa celebrazione in cui facciamo memoria del cammino di questa Comunità parrocchiale,  le persone che sono state nel tempo animatori del popolo di Dio, che hanno segnato nel bene le vite di tanti fratelli e sorelle e che oggi partecipano al comune rendimento di grazie.

Li ringraziamo della loro presenza, come della testimonianza di fede, di speranza e di carità che essi hanno offerto a questa Comunità.

Questa è l’unica chiesa in diocesi dedicata allo Spirito santo, l’amore del Padre e del Figlio, terza persona della Santissima Trinità.

Papa Benedetto XVI ebbe a dire un giorno che lo Spirito Santo  “è il grande sconosciuto”, anche tra i cristiani.

Lo si conosce attraverso le opere che compie e perciò spetta a noi imparare a riconoscerlo vivo, attivo, all’interno della Chiesa e anche nel mondo, perché la sua opera non ha confini e la sua potenza sviluppa continuamente prodigi di grazia, che sta a noi avvertire e condividere.

  1. Lo Spirito Santo ci santifica. Da quando riceviamo il Battesimo incomincia un movimento sempre più indirizzato a fare di noi dei testimoni nel mondo della santità di Dio. Diventare Santi è lo scopo della vita cristiana. Ciò significa lasciarsi guidare docilmente dallo Spirito Santo che mette dentro di noi il desiderio di seguire Gesù, ci dona la grazia di lasciarci trasformare da Cristo e di diventare come Lui, in tutto obbediente alla volontà del Padre e trasmettitore  sua misericordia. “Lo Spirito Santo riversa santità dappertutto nel santo popolo fedele di Dio…nei genitori che crescono con tanto amore i i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere…questa è tante volte la santità “della porta accanto, di quelli che vivono vicino a noie sono un riflesso della presenza di Dio.” (Gaudete et exsultate)

La comunità cristiana deve diventare sempre più una “scuola di santità”, mediante un ascolto comune della parola di Dio, mediante la celebrazione dei sacramenti, di cui l’Eucaristia domenicale è il centro, mediante l’esercizio di un amore fraterno rivolto a  tutti, quotidianamente. Dove opera la carità, lì lo Spirito di Dio è all’opera.

  1. Lo Spirito Santo fa di noi un solo corpo. Siamo membra gli uni degli altri, nella Chiesa, diversi, ma uniti insieme dallo stesso capo che è Cristo. Lo Spirito Santo ci dà la gioia di appartenere all’unico corpo che è la Chiesa. In essa come in un corpo, ciascuno di noi non ha le medesime funzioni, ma tutti abbiamo bisogno gli uni degli altri. Dentro la Chiesa, come fratelli e sorelle, impariamo a valorizzarci a partire dai doni diversi che possediamo e mettiamo a disposizione degli altri, in un mutuo scambio.

La Comunità parrocchiale è casa e scuola di comunione. Li si impara ad accogliersi reciprocamente, a vivere fraternamente, stimandosi a vicenda, nell’esercizio quotidiano del perdono reciproco e aprendosi alle necessità degli altri, in un dialogo cordiale e rispettoso. Solo una testimonianza di comunione fraterna renderà la vostra Comunità attraente e luminosa. “Che tutti possano ammirare come vi prendete cura gli uni degli altri, come vi incoraggiate mutuamente e come vi accompagnate” (EG 99).

3) Lo Spirito Santo ci infonde la forza per annunciare il Vangelo, rende tutti noi una comunità di Santi , divenuti discepoli missionari, capaci di trasmettere “la novità del Vangelo con audacia, a voce alta e in ogni tempo e luogo, anche controcorrente”.  Lasciamo che in noi arda il fuoco dello Spirito per un rinnovato impulso missionario. Se ci lasciamo affascinare dal Vangelo, se sostiamo sulle sue pagine e lo leggiamo con il cuore, allora scopriremo “che siamo depositari di un bene che umanizza, che aiuta a condurre una vita nuova. Non c’è niente di meglio da trasmettere agli altri” (EG 264). L’impegno missionario è compito di tutti. Non si tratta di fare proselitismo, ma di testimoniare con la gioia che il Vangelo ci libera, ci unisce, ci promuove, ci dona la capacità di vivere una vita bella, profondamente umana.

Spirito di Vita, che in principio aleggiavi sull’abisso,
aiuta l’umanità del nostro tempo a comprendere
che l’esclusione di Dio la porta a smarrirsi nel deserto del mondo,
e che solo dove entra la fede fioriscono la dignità e la libertà
e la società tutta si edifica nella giustizia.

Spirito di Pentecoste, che fai della Chiesa un solo Corpo,
restituisci noi battezzati a un’autentica esperienza di comunione;
rendici segno vivo della presenza del Risorto nel mondo,
comunità di santi che vive nel servizio della carità.

Spirito Santo, che abiliti alla missione,
donaci di riconoscere che, anche nel nostro tempo,
tante persone sono in ricerca della verità sulla loro esistenza e sul mondo.
Rendici collaboratori della loro gioia con l’annuncio del Vangelo di Gesù Cristo,
chicco del frumento di Dio, che rende buono il terreno della vita e assicura l’abbondanza del raccolto.
Amen.

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