Esequie di don Peppino Veronelli

Gironico, 21 febbraio 2024

La lunga vita del nostro fratello don Giuseppe (Peppino) (97 anni, è stato il più longevo tra noi!) si prolunga ora al di là del comune pellegrinaggio terreno e viene ora trasfigurato dall’incontro col Padre dei cieli, come è annunciato dall’apostolo Paolo nella sua lettera appena proclamata., “riceveremo da Dio un’abitazione, una dimora non costruita da mani di uomo, eterna, nei cieli”.

Don Peppino ha concluso l’itinerario terreno, ma noi crediamo che esso ora vive una vita senza fine, in cui sperimenta il premio promesso a quanti, come lui, hanno lasciato tutto per seguire il Signore Gesù, mentre siamo consapevoli che anche noi dovremo, come Lui ora, comparire davanti al tribunale di Cristo, per ricevere la ricompensa promessa.

Rimanendo qui in terra abbiamo il compito di consegnare, pieni di fiducia, nelle mani di Cristo, questo nostro fratello, di cui siamo stati compagni di viaggio, perché, anche attraverso la nostra comune intercessione, egli possa ora godere il premio eterno nella pienezza della gioia e della pace di Dio.

Come confratelli di don Peppino ricordiamo la sua vita, spesa interamente per Dio attraverso un ministero non usuale, perché non parrocchiale, dal momento che varie sono le forme per annunciare Gesù nei diversi contesti di vita e in ambienti apparentemente distaccati o lontani dalla fede.

Egli si dedicò soprattutto all”insegnamento nelle scuole pubbliche, in un ambiente laico, perché quello fu lo spazio che meglio gli si addiceva per presentare ai giovani e testimoniare la figura di Cristo e il suo vangelo.

In un lungo periodo di tempo, quindi, esercitò un compito non facile, mentre dovette attraversare anche non poche tribolazioni e sofferenze, forse anche qualche incomprensione. Lui stesso me lo confidò da quando, prima ancora della mia elezione episcopale, ebbi l’occasione di conoscerlo, e successivamente, in altri preziosi momenti di incontro, pieni di serena confidenza e fiducia, da amico ad amico.

Don Peppino ha vissuto il periodo di pensionamento dedicandosi alla preghiera, innanzitutto, perché è il primo impegno dei discepoli di Gesù, ma insieme osservando e valutando, mediante una riflessione critica, la situazione generale del mondo di oggi. Egli era capace anche di evidenziare le diverse realtà ecclesiali, con uno sguardo lucido e penetrante, senza essere tuttavia polemico né drastico.

E noi crediamo che don Peppino possa ora passare dalla morte alla vita perché, fino alla fine, ha ascoltato la parola di Gesù, modellando su di essa la sua vita e le sue scelte. Così, infatti, assicura il vangelo: “In verità io vi dico, chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna, e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita”.

Oscar card. Cantoni

 

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