Ingresso don Francesco Marinoni

Oggi, con l’arrivo del vostro nuovo parroco, don Francesco Marinoni, si ricompone tutta la vostra famiglia parrocchiale per proseguire insieme, sacerdoti, laici e religiose, sulle strade che si aprono davanti a voi e che Dio vi farà percorrere.

In questo tempo, a causa della pandemia, tutta la società è invitata a ripartire, con prudenza, ma anche con coraggiose scelte, dentro situazioni complesse e in parte completamente nuove.

Anche la Comunità parrocchiale è chiamata a tenerne conto e intravvedere le modalità più opportune per trasmettere oggi il vangelo di Gesù, perché nessuno si senta escluso e tutti si sentano coinvolti e raggiunti dall’ aiuto fraterno e solidale.

Negli anni passati, e soprattutto in questa terribile crisi epidemica, non è mancata la presenza attenta e premurosa della vostra comunità cristiana nei confronti delle famiglie perché fossero sostenute nella loro vita di fede e non si sentissero privati dalla vicinanza della Comunità.

Lo stesso dicasi dei giovani, come anche degli ammalati e degli anziani, senza tralasciare chi di trova in stato di povertà. Vogliamo esprimere il nostro grazie a don Claudio Scaramellini soprattutto per il suo determinante impegno assiduo e amorevole.  Lo ricordiamo oggi mentre sta vivendo gli esercizi spirituali con il mese ignaziano. Gli siamo grati per gli anni della sua permanenza in questo vicariato e soprattutto qui a Gravedona, per la testimonianza buona, piena di fede e di carità, che lungo gli anni ha saputo esprimere.

Ora tocca a te, caro don Francesco, aiutato da validi collaboratori come don Andrea Giorgetta, don Francesco Crapella, don Giuseppe Motta, ai quali si aggiunge ora anche don Renzo Denti, proseguire il cammino, continuando con lo stesso stile pastorale che ha usato don Claudio, il quale ha saputo coinvolgere vari laici e laiche per costruire una Chiesa che si presenti sempre più come una vera famiglia, in cui tutti si riconoscono fratelli e sorelle.

Il Signore non mancherà di sostenerti perché tu diventi, come dice papa Francesco nella Evangelii Gaudium al n. 86, una tra le “persone-anfore per dare da bere agli altri. A volte, prosegue il Papa, l’anfora si trasforma in una pesante croce, ma è proprio sulla Croce dove, trafitto, il Signore si è consegnato a noi come fonte di acqua viva”.

Io ti accompagno con la mia preghiera per te e per tutte le Comunità che oggi la Chiesa ti affida.

Sii pastore saggio e prudente, capace di relazioni intense e libere, fiducioso nella grazia di Dio, ma anche pronto a collaborare con i tanti amici di cui ancora Dio gode in questa terra santa e benedetta.

+ Vescovo Oscar

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