IV DOMENICA DI PASQUA

PAROLA DI DIO
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10,11-18)
In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la
propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le
pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e
fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli
importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le
mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco
il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la
mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore».

PENSIERO
Essere amati da Gesù ad uno ad uno… ma noi sentiamo questo suo
amore per ognuno di noi? Quasi sempre lo preghiamo per ottenere ciò
che noi desideriamo, e ci è molto difficile metterci completamente nelle
sue mani chiedendogli di fare per noi ciò che Egli ritiene sia meglio per
noi e per i nostri cari. Affidiamoci a Gesù buon Pastore e lasciamoci guidare ascoltando la sua Parola.
Quando andiamo dal medico vorremmo che non ci prescrivesse farmaci
e interventi dolorosi e, anzi, siamo tentati di suggerirgli noi cosa fare per
guarirci dalla malattia fisica; per avere un buon seguito, e a suo esclusivo
interesse, il medico potrebbe accontentarci. Ma se al medico sta a cuore
la nostra salute, egli non deve sottostare alle nostre richieste, ma prescrivere ciò che è meglio per noi, per guarire dalla malattia, anche se questo
comporta un percorso di sofferenza. A Gesù sta a cuore la vita di ognuno
di noi senza nessuna distinzione e in lui troviamo la salvezza perché Lui
stesso ci viene incontro e si china su di noi comprendendo le nostre debolezze e le nostre fatiche. In famiglia, non esitiamo ad abbandonarci a lui, al buon pastore, e ascoltiamo la sua voce per non cadere nel tranello di falsi pastori che per il
proprio interesse ci abbandonerebbero ai lupi allontanandoci dal Padre.
Per evitare di confonderci, ascoltiamo la sua Parola e viviamo consapevoli di far parte dell’unico gregge dei Figli di Dio sotto la guida di Gesù
che non ha esitato a donarci la sua vita per salvarci.
Riflessione scritta dai coniugi Patrizia e Roberto. Anno 2021

GESTO
In punta di piedi… sii buon pastore!
Non tutti sanno che… la parola pastore significa “colui che dà il pasto”,
“colui che nutre”. Il custode delle pecore non solo le guida ma assicura a
loro “pascoli erbosi e acque tranquille”.
Gesù ci invita ad essere pastori a prenderci cura di tutte le pecore, ci chiede di prenderci cura delle relazioni con le persone della nostra comunità.
Oggi pensate a qualcosa di buono da preparare: dei biscotti, delle lasagne… e poi portatelo a qualche vostro vicino o a qualche persona che
sapete avere bisogno di cura e attenzione.

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