MERCOLEDÌ DELLA SETTIMANA SANTA

PAROLA DI DIO
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 26,14-25)
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse:
«In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?».

PREGHIERA
Sono forse io, Signore?
Quante volte Gesù di fronte al nostro peccato e ai peccati del mondo
ci scopriamo nudi, impotenti, a farci questa domanda.
Sono forse io, Signore, causa del male che vivono i nostri fratelli
e sorelle in tante parti del mondo?
Tu, che nonostante il loro peccato,
hai chiesto ai tuoi apostoli di preparare e mangiare la Pasqua con Te.
Tu, che donandoci l’Eucarestia
ci ha fatto il dono della Comunione con la Santissima Trinità,
aiutaci a fuggire il peccato e a scegliere la vita. Sempre.
A Te onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.

PENSIERO
Fa parte del compito di un “missionario” un poco anomalo come lo sono
stato io, cercare di trasmettere il succo di una esperienza. Una sera con il
gruppo missionario della mia parrocchia abbiamo organizzato un incontro nel quale avrei proiettato le mie foto e oltre a descrivere l’esperienza
avrei lanciato qualche spunto di riflessione e qualche provocazione. Ho
pensato alla generosità della mia gente; a volte si fa alla svelta a metter
mano al portafoglio inteneriti o impietositi da una foto o dai racconti dei
missionari, ma si fatica ad andare un poco più a fondo e a prendersi a
cuore una determinata realtà. A domandarsi insieme per esempio quali
sono le cause che stanno dietro certe situazioni di miseria. A chiedersi
come possiamo insieme e come singoli con le nostre scelte quotidiane
andare alla radice e cercare una inversione di rotta, un tentativo di cambiamento. Si fatica a prendersi a cuore una situazione, molto più rapido
sistemare la coscienza con una serie di bigliettoni colorati.
L’altro aspetto che volevo sottolineare era la vita della comunità cristiana. Il Vangelo di Gesù a Mokolo e Mogodè parla chiaro ai battezzati o a
chi è in cammino per diventarlo. Se sei cristiano dimostralo con la vita! La
comunità si ritrova per quartiere, insieme si prega e si vive la liturgia ma
non solo. Insieme si prendono delle iniziative a favore del villaggio (non
solo dei cristiani ma di tutti) insieme ci si preoccupa dei malati e dei bisognosi della comunità, si valutano i problemi più seri e si cerca una soluzione, si festeggia e si partecipa al lutto o alle vicende della società.
Ci sarebbero tanti altri pensieri, come il sorriso dolce di una ragazza o lo
sguardo concentrato di un giovane studente all’ultimo anno sul suo libro di testo. Storie di giovani come noi che con me, straniero, ricco e
bianco, hanno dimostrato sempre accoglienza e calore e disponibilità
pur senza risorse.
Lorenzo Zini, già volontario nella missione diocesana in Camerun.
Anno 2008

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