Sabato 4 maggio 2024

Pellegrinaggio UNITALSI a Caravaggio

L'omelia del Vescovo Oscar

Un saluto e un abbraccio di pace a tutti voi, figli e figlie della nostra Chiesa di Como. Sono uniti al nostro pellegrinaggio anche alcuni amici della diocesi di Mantova che salutiamo con gioia.

Si rinnova il tradizionale pellegrinaggio che compiamo ogni anno in questo santuario, la casa di Maria, che accoglie pellegrini da tutta la Lombardia.

È bello accorgersi che siamo tutti riconosciuti da Maria come se fossimo figli unici, con una delicatezza unica, con tenerezza materna.

Siamo attesi dalla Madre comune, che pure non ha mai distolto da ciascuno di noi il suo sguardo anche nei mesi passati e ci ha seguito costantemente con amorevoli cure.

Per tutti e per ciascuno Maria ha parole di consolazione e di speranza, parole di incoraggiamento per poter continuare la nostra esistenza alla luce del vangelo di Gesù, sostenuti dalla forza del suo Spirito.

Ogni volta che incontriamo Maria siamo interpellati sulla nostra fedeltà al Signore, suo diletto Figlio

Siamo invitati a rinnovare le promesse del nostro battesimo, quindi ad avanzare nel cammino della fede, in mezzo a tante fatiche, difficoltà e lotte.

Ci domandiamo anche se nel tempo abbiamo smarrito la strada, mentre ascoltiamo la parola di Dio della prima lettura, se ci siamo lasciati sedurre da idoli vani.

“Torna, Israele, al Signore tuo Dio”, come anche “tornate al Signore”: è l’invito pressante e veramente materno di Maria a tutta la nostra esperienza di fede, personale e insieme comunitaria.

Il pellegrinaggio è una occasione di ravvedimento, di vera conversione. Ci viene offerta una nuova opportunità per avanzare. “Io li guarirò dalla loro infedeltà” ci promette il Signore, quando una volta ancora scopriamo di essere amati: “li amerò profondamente”.

Il Signore non cessa mai di riversare su di noi il suo amore. Noi dobbiamo stupirci della fedeltà di Dio che ci richiama a sé, che ci convince a seguirlo non con minacce o castighi, ma con la forza persuasiva della sua tenerezza.

“Li guarirò dalla loro infedeltà”, dice il Signore. Egli sa bene che siamo fragili, incostanti, deboli, ma egli è un medico che ci guarisce, ci mette nelle condizioni giuste per riprendere il cammino della fede, usa il pellegrinaggio nella casa di Maria, che ci scuote dalle nostre infedeltà e ci richiama alla bellezza della amicizia con il Signore, attraverso gesti di attenzione e di bontà nei confronti degli altri.

Maria a Cana di Galilea, durante il banchetto nuziale, è stata la prima ad avvertire che veniva a mancare il vino. Maria ci conosce nel profondo, come una vera madre che percepisce le condizioni spirituali dei propri figli e ci richiama a confidare in Gesù suo Figlio.

È il dono che oggi Ella trasmette a noi, così che possiamo ripartire, rinnovati, dopo questo incontro a cui abbiamo avuto la grazia di partecipare.

Oscar card. Cantoni

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