Peregrinatio Mariae – Como

L’effige della Madonna della Misericordia, dopo aver attraversato buona parte della diocesi, è finalmente giunta a Como, in questa nostra basilica del Crocifisso, come prima tappa cittadina.

Il nostro intento è stato quello di far sostare la statua della Madonna di Gallivaggio nei santuari della nostra diocesi, dedicati in modo speciale alla Misericordia.

In questa basilica santuario, dove preghiamo per il nostro Sinodo diocesano, la figura centrale è la Croce gloriosa del  Signore. Essa, liberamente assunta dal Signore per consegnarsi totalmente a Dio Padre, donando tutto se stesso, è la massima rivelazione della divina misericordia.

Così ci è parso opportuna la tappa della peregrinatio  in questo santuario del Crocifisso, al quale tutti i comaschi sono devoti e grati.

La croce, da strumento di maledizione e di ignominia, è diventata il trono regale di gloria, quindi un luogo teologico partecipato da tutta la Trinità per la redenzione dell’umanità. Il dramma del Calvario rivela che Dio non è indifferente o insensibile alla storia dell’umanità, ma che Egli è capace di avvicinarsi alle sue creature, con una presenza compassionevole, cioè misericordiosa, che trasmuta il dolore in via di speranza, illuminandola dal di dentro.

Il Vangelo che ci è stato proposto ci fa rivivere il momento in cui, davanti al Cristo morente sulla croce, anche Maria si è abbandonata alla volontà del Padre, con umile sottomissione, associandosi così alla missione redentrice del Figlio.

È’ grande questo mistero d’amore. Gesù liberamente offre se stesso per la redenzione del genere umano mentre è deriso, oltraggiato, vilipeso. Gli viene chiesto, se è veramente figlio di Dio, di scendere dalla croce, dando così una prova convincente e decisiva. È l’ultima estrema tentazione a cui il  Signore viene sottoposto dai suoi uccisori. Ma si tratta di una via messianica tanto diversa da quella vissuta da Gesù, dal suo stile mite e umile  di messia crocifisso, e risorto proprio perché crocifisso.

Maria sotto la croce, da parte sua, avverte la solitudine del Figlio, ella soffre vedendolo abbandonato e lasciato solo persino dai suoi amici. Umanamente tutto sembra crollare. Tuttavia Maria non dispera, non mette in discussione la fedeltà di Dio e le sue promesse. Ricorda le parole profetiche annunziate dal santo vecchio Simeone nel tempio di Gerusalemme: “Anche a te una spada trapasserà l’anima!”                                                       Maria continua ostinatamente a credere nella fedeltà di Dio padre e a Lui si abbandona con totale fiducia.

E dal momento che Gesù non si stanca di farci sperimentare la Misericordia, anche se noi non ne siamo degni, dall’alto della croce, vedendo la Madre, le affida come figli, attraverso Giovanni, tutti i suoi discepoli e a ciascuno di noi dona Maria come nostra madre. Assieme allo Spirito Santo, è l’ultimo grande immeritato dono di Gesù crocifisso prima di morire sulla croce.

Maria prosegue il suo ministero materno prendendosi cura anche di noi, suoi ultimi figli.

Affidiamo con fiducia a Maria, nostra madre, le nostre intenzioni di preghiera:

Donaci, o Maria, di diventare degni di testimoniare e annunciare la Misericordia di Dio.

Per essere convincenti, abbiamo bisogno di diventare simili a te, umili e docili servi della volontà di Dio, che ci ha scelti e inviati nel mondo come apostoli della sua Misericordia.

Donaci un nuovo ardore da veri discepoli del Cristo, tuo figlio, per diffondere nel mondo la tenerezza del nostro Dio.

Rendici convinti che solo la Misericordia di Dio salverà il mondo”.

 

 

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