Cattedrale di Como, 1° novembre 2023

Solennità di Tutti i Santi

L'omelia del vescovo Oscar card. Cantoni

Oggi il Signore ci riempie di grande gioia e ci invita a condividerla tra noi, perché è come se squarciasse i cieli e ci mostrasse, in una immagine corale, in una visione di insieme, la moltitudine immensa di uomini e donne, nostri fratelli e sorelle, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua che lodano Dio e lo acclamano, come è detto nella lettura dell’Apocalisse.

Non è facile godere del bene e della gioia degli altri, siamo più portati a dolerci per le loro difficoltà che rallegrarci delle loro conquiste.

Qui invece siamo invitati a rallegrarci e gioirne. Siamo un unico corpo e ciascuno partecipa del bene degli altri, perché accomunati in un’unica storia.

In questa grande immagine di cielo, sono presentati tanti nostri fratelli, così diversi gli uni dagli altri, perché provenienti da regioni con tradizioni, usi e costumi differenti, eppure così tanto vicini, in piena sintonia, in perfetta unità, somiglianti alla immagine di Cristo.

È il segno di una perfetta comunione, frutto della comune appartenenza al nostro unico e sommo Dio.

“Hanno lavato le loro vesti rendendole candide nel sangue dell’Agnello”. I santi del paradiso. Sono uniti tra loro perché si sono lasciati lentamente trasformare da Gesù, mite e umile di cuore, attraverso una purificazione anche costosa, rinunciando ai giudizi malevoli nei confronti degli altri, al sentirsi ad essi superiori, a riconoscere nella diversità degli altri il bisogno della loro presenza complementare.

Non solo hanno imparato a donarsi, ma anche a ricevere dagli altri, perché tra noi non c’è che scambio, hanno imparato a dipendere gli uni dagli altri, perché noi ci sosteniamo a vicenda.

Sono diventati vera immagine di Gesù. Ci insegnano che cristiani si diventa tanto quanto. Impariamo a crescere nell’amore per il Signore e nella accoglienza per i suoi e nostri fratelli, tanto diversi da noi.

Perché il Signore ci mette davanti questa immagine di cielo con tutta questa brava gente? Perché essi ci insegnano la via per diventare come loro. Essi sono presentati nella pienezza della gioia come nostri modelli e intercessori.

Noi ci rendiamo conto di quanto siamo distanti da ciascuno di loro (ed è lo spazio per la nostra conversione!), ma intanto essi pregano per noi perché ci impegniamo a progredire nella fede, secondo quel modello d’uomo che riassunto nelle Beatitudini secondo Gesù, presentare nel vangelo, via per la nostra santificazione.

La santità la meta della nostra vita cristiana, la pienezza della gioia, la realizzazione della nostra umanità a immagine di Cristo.

Il mondo ci offre ben altre beatitudini, tanto dissimili: beati i ricchi, beati i furbi, i violenti, quelli che si fanno giustizia da soli, ma sappiamo che si tratta di progetti di breve durata e con esiti negativi, che invece di onorare l’uomo ne deturpano il volto e alla fine non producono che vanità e tristezza.

Oscar card. Cantoni

comunicato95 – omelia del 1° novembre 2023

 

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