VI DOMENICA DI PASQUA

PAROLA DI DIO
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 15,9-17)
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho
amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita
per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando.
Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio
l’ho fatto conoscere a voi.

PENSIERO
L’esperienza più bella della nostra vita è l’essere amati e, nelle nostre famiglie, respiriamo questo abbraccio d’amore.
Nell’infanzia abbiamo quella genuinità che si lascia amare, non dettiamo
condizioni, ma ci abbandoniamo all’abbraccio d’amore, ci accontentiamo di essere amati e doniamo amore con leggerezza. Questo amore cresce nella misura in cui ci lasciamo amare e ci abbandoniamo agli altri,
come quando ci innamoriamo e tutto prende forma, sapore e colore.
L’esperienza di rendere felice la persona che amiamo ci dà la misura del
dono, dono gratuito che può rendere felice anche la nostra vita. Specialmente nelle fragilità, nel dolore e nelle difficoltà, cogliamo quanto l’amore sia un atto di fede, di fiducia, di abbandono all’altro e a Dio e, nel
momento in cui ne siamo privati, ne cogliamo la grandezza.
Nelle nostre famiglie l’amore è generativo e fecondo: proprio per questo
non lo possiamo rinchiudere nelle mura della nostra casa, ma dobbiamo
farlo uscire ed espandersi, essere contagioso, così porterà frutto.
Una cosa che abbiamo imparato con la pandemia è che “nessuno si salva
da solo”, come “nessuno si ama da solo”: è la relazione con Dio e con i
fratelli che ci permette di amare, e non può essere un atteggiamento
esclusivo. Se lo Spirito del Signore è nella nostra coppia può essere fecondo e generare altro amore, aprirsi alla fraternità; sforziamoci ad imparare a vivere una dimensione fraterna della spiritualità, come papa Francesco ci esorta con l’enciclica “Fratelli tutti”.
L’amicizia è uno di quei posti dove ci piace “coricare il capo”, dove siamo
accolti per quello che siamo, e dove non ci viene risparmiato niente. L’amico è spesso lo specchio della nostra anima: così ci piace sentire la
Chiesa di Dio, un posto dove “posare il capo”, dove siamo “amici nella
fede”. È un primo passo nella fraternità dove tutti siamo figli, figli di Dio.
La Chiesa è il luogo deputato e privilegiato per vivere la dimensione fraterna della spiritualità, dove nelle differenze e particolarità camminiamo
insieme, animati dallo stesso amore di Cristo.
Riflessione scritta dai coniugi Alda e Paolo. Anno 2021

GESTO
In punta di piedi…dai la vita per i tuoi amici!
Gesù oggi ci consegna un messaggio importate: amatevi gli uni gli altri
come io ho amato voi. Non c’è amore più grande di questo… dare la vita
per i propri amici.
Cosa potrebbe significare per noi, oggi, “dare la vita”? Provare a fare un
passo indietro, non cercare di essere al primo posto, fare spazio agli
altri, accogliere le loro domande con molta pazienza… proviamo ad
esercitarci!

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