Tutela minori e fragili

La formazione permanente del clero ha fatto tappa martedì 22 settembre su un tema molto delicato e di scottante attualità mediatica: la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Un incontro non in presenza ma on-line (ne seguirà un secondo nel prossimo mese di febbraio), diramato dalla sala Cardinal Ferrari del Centro Pastorale di Como verso i singoli vicariati, dove
si trovavano riuniti i presbiteri. è stata l’occasione per presentare il nuovo Servizio diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, fortemente voluto in tutte le diocesi dalla Conferenza Episcopale Italiana, e da noi presieduto da don Luigi Chistolini, parroco di Como san Giorgio. Il Servizio si avvale della cooperazione di diverse figure professionali, e si propone di fare da punto di riferimento, per una prima valutazione, di tutte le segnalazioni che hanno per oggetto possibili abusi su minori e persone vulnerabili. Abusi di natura sessuale, ma anche di coscienza e di potere. Inoltre il neonato Servizio diocesano si assume anche il compito di promuovere una cultura di informazione e di prevenzione, particolarmente importante per le nostre realtà ecclesiali. Se è vero infatti che la gran parte degli abusi viene consumata fra le mura domestiche, le strutture ecclesiali e gli operatori pastorali – in quanto operanti come educatori  accanto a minori e persone vulnerabili – devono imparare ad assumere tutte le cautele del caso, oltre che essere istruite per saper cogliere e gestire sintomi ed avvisaglie di un disagio possibile. Ha introdotto i lavori il vescovo Oscar, che naturalmente, al di là del tema specifico della mattinata, non ha voluto sorvolare sulla scottante attualità dell’omicidio di don Roberto Malgesini. Un prete – ha sottolineato il vescovo – che fondava la sua opera caritativa in un rapporto di grande confidenza e amore per il Signore, e che voleva molto bene ai preti, soprattutto a
quelli in particolare difficoltà. Con uno stile di delicatezza verso tutti, mai giudicante, ma capace di buone relazioni con chiunque. Alla fine – ha concluso il vescovo – uno stile da cui imparare anche per affrontare il tema più specifico dei minori e delle persone vulnerabili. Don Luigi Chistolini ha potuto così agevolmente agganciarsi per presentare brevemente il nuovo Servizio  diocesano che sta prendendo avvio: componenti, finalità, ubicazione. è quindi intervenuto don Marco Nogara, vicario giudiziale e cancelliere della curia, che ha fatto il punto sulla questione
partendo dal Vademecum pubblicato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. Don Marco ha ripercorso con puntiglio e precisione il Vademecum, distinguendo i diversi livelli di possibile coinvolgimento dei sacerdoti in questioni di abuso: non solo, deprecabilmente, come autori, ma anche come confessori o direttori spirituali che dovessero venire a conoscenza di fatti e circostanze del caso. Naturalmente, se la notizia di reato viene appresa in foro interno sacramentale, vige l’assoluta tutela del segreto confessionale, per cui il confessore né è tenuto a segnalare, né può essere chiamato a testimone in giudizio. Diverso è invece il caso se la notizia di reato dovesse afferire in foro interno extra-sacramentale o in foro esterno, nel qual caso scatta per il sacerdote l’obbligo tassativo di segnalazione all’Ordinario diocesano. Il quale poi deciderà opportunamente come procedere, anche in rapporto all’autorità civile. Sono poi intervenuti il dott. Giuseppe Anzani, affermato giurista e già presidente del tribunale di Como, che ha inquadrato l’argomento nella sua radice culturale e giuridica, sottolineando l’importanza del coinvolgimento dei fedeli laici in una questione così delicata; e il dott. Claudio Marcassoli, psichiatra, psicoterapeutica e criminologo di Sondrio (collegato in video-conferenza), che ha fornito i dati essenziali della scienza medica e criminologica attorno al problema di abusatori e pedofili nella società odierna.
Particolarmente efficaci sono state le sue descrizioni sul «ciclo della violenza» (l’esperienza non infrequente dell’abusato che diviene poi abusatore), sui contesti più ricorrenti dell’abuso (patologie familiari, internet, realtà scolastica), sui danni che si producono sulla persona abusata, e sui segni/sintomi (da quelli fisici/anatomici, a quelli emotivi e comportamentali) che fungono da campanello d’allarme per individuare una possibile situazione di abuso. Il cammino della formazione permanente del clero prosegue ora con gli incontri dei presbitèri vicariali, in vista dell’Assemblea generale dei preti programmata per martedì 1 dicembre. Un nuovo appuntamento di aggiornamento non in presenza ma on-line è programmato martedì 17 novembre, con la
presentazione ai sacerdoti diocesani del Nuovo Messale Romano.
don ANGELO RIVA

condividi su