Maccio, 27 novembre 2024

Anniversario Santuario di Maccio

L'omelia del Vescovo

Il 27 novembre 2024 ricorre il quattordicesimo anniversario dell’elevazione della chiesa di Maccio di Villaguardia a Santuario diocesano intitolato alla “Santissima Trinità Misericordia”. Alle ore 20.30 il vescovo Oscar card. Cantoni ha presieduto la Santa Messa.

Di seguito il testo dell’omelia.

Cari fratelli e sorelle, amati dal Signore; cari parrocchiani di Maccio che ricordate con gioia l’anniversario della istituzione di questo Santuario diocesano, dedicato alla “Santissima Trinità Misericordia”; cari pellegrini che siete qui riuniti per lodare il Signore Dio che, come scrive  san Paolo, “per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo”; a tutti il mio invito a ripetere con fede: “Canterò in eterno, o Dio, la tua misericordia!”.

Mi unisco con gioia a questa lode dopo che, lo scorso 24 luglio, ho potuto firmare, come Vescovo di Como, il Decreto ufficiale che riconosce, cito alla lettera, “il Nulla Osta per apprezzare il valore pastorale e promuovere pure la diffusione di questa proposta spirituale … constatando che il messaggio centrale della suddetta esperienza spirituale è la misericordia come tratto fondamentale dell’identità stessa della Santissima Trinità”.

Insieme al Decreto del mio predecessore, Mons. Diego Coletti, del 27 novembre 2010, questo nuovo pronunciamento, autorizzato dal Dicastero vaticano per la Dottrina della Fede, segna un punto fermo nel cammino di questo luogo di grazia e, cito ancora il decreto, “rassicura coloro che vogliono liberamente aderire a tale esperienza spirituale”.

Un cammino di fede che sarà certamente ancora più intenso nel prossimo anno di grazia 2025, caratterizzato nella Chiesa dal Giubileo ordinario con il tema: “Pellegrini di speranza”. Questo santuario, infatti, è stato indicato dalla nostra Diocesi come uno dei luoghi giubilari nei quali recarsi pellegrini, per sperimentare proprio il dono della misericordia con la grazia dell’indulgenza. Si tratta di un percorso a volte faticoso, per un’autentica e gioiosa conversione al mistero d’amore che ci avvolge fin dal nostro battesimo e ci fa membri della Chiesa, protesa verso la Patria celeste.

Vorrei commentare ora brevemente il brano ascoltato nel Vangelo di Giovanni, ma non con mie parole, perché mi servirò di alcune intense espressioni tratte dagli “Scritti” che sono parte integrante di quanto qui accaduto. Ecco cosa dice la voce femminile della Donna in uno di questi testi:

Il dono tutto umano di Mio Figlio, fece scaturire dal suo Cuore Umano trafitto sulla Croce, lavabo di Misericordia, tutto il suo Dono di fratello e amico che si espone al Male, ne raccoglie tutti gli assalti e la peggior conseguenza, la morte, pur di lenire le conseguenze per essi. E, scempio ultimo e più umiliante di questo corpo inchiodato alla Croce dall’apparente forza del Male e della Morte, fu proprio la lancia che trafisse il suo Cuore ormai senza vita, quasi a volere dimostrare che quel Cuore tutto Umano di Dio, del Suo Verbo, del Figlio dell’Uomo, di Mio Figlio, fosse finito.

Ma il Male sapeva bene che non era così. Era il Sacro Cuore tutto Umano di Dio che si offriva per tutti noi. (…)

Il Male sapeva che la spoliazione totale del Verbo rendeva il Suo Cuore Sacratissimo, il Dono Massimo dell’uomo a Dio per il bene dei suoi fratelli, dei suoi figli. Sulla Croce da quel Cuore squarciato vi era la sua sconfitta. L’Uomo Gesù donava a Dio il Suo Cuore di Carne per la Vita del Mondo.

E poiché il Verbo è nella Trinità UNICO DIO, nell’Eucaristia, corpo donato del Mio Figlio, tutto il Cuore e l’Amore della SS. Trinità si partecipa a noi, a voi. In noi, in voi vive il Cuore Umano e il Cuore Divino di Dio. Nell’Eucaristia che mangiate siamo tutti immersi nel Cuore di Cristo mio Figlio che vive in Noi.

E in forza del Suo Cuore Divino che è il Cuore di Dio, tutti siamo tempio della Beata Trinità! Meraviglia della Misericordia del Dono del Cuore Sacratissimo del Verbo!”

 Questo testo, come altri degli Scritti, è un invito pressante a volgere il nostro sguardo verso Gesù crocifisso, a contemplare e amare il Suo Sacro Cuore, fonte zampillante di quell’acqua della misericordia che anche qui a Maccio ha bagnato l’altare dove, come ogni giorno su tutti gli altari della terra, si rinnova il Dono della Redenzione per l’umanità intera.

Sono rimasto profondamente sorpreso quando, lo scorso 24 ottobre, Papa Francesco ha pubblicato la sua quarta Enciclica dal titolo “Dilexit nos”, sul tema dell’amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo.

Scrive il Santo Padre: “Questo Cuore Sacro è il principio unificatore della realtà, perché Cristo è il cuore del mondo; la sua Pasqua di morte e risurrezione è il centro della storia, che grazie a Lui è storia di salvezza” (n. 31). Poco sopra aveva affermato che “nell’Eucaristia (si trova) il Cuore di Gesù vivo, capace di liberare, di dare senso ad ogni momento e di infondere nell’uomo la vera pace” (n. 26).

Qualche pagina oltre, citando papa Benedetto XVI, annota ancora: “Dall’orizzonte infinito del suo amore, Dio ha voluto entrare nei limiti della storia e della condizione umana, ha preso un corpo e un cuore; così che noi possiamo contemplare e incontrare l’infinito nel finito, il Mistero invisibile e ineffabile nel Cuore umano di Gesù, il Nazareno” (n. 64)

Cari fedeli tutti, vi invito a leggere e meditare questo testo magisteriale, capace di riportarci al centro della nostra fede. La straordinaria sintonia con gli “Scritti” dell’esperienza di Maccio, non fa che confermare che è l’unico Signore a guidare la sua Chiesa, servendosi di strumenti diversi, secondo le modalità e i tempi che Lui solo conosce.

Concludo queste riflessioni con la proposta di alcuni impegni.

Il primo tocca a me: far pubblicare quanto prima una ampia sintesi degli “Scritti” nati in questi anni qui a Maccio, superando le difficoltà che ancora sono segnalate dal Dicastero per la Dottrina della Fede. È importante far conoscere quanto accaduto al maggior numero di fedeli, anche diffondendo già ora il testo con le Preghiere del Santuario e il libretto appena pubblicato che ne racconta brevemente la storia.

Un secondo impegno vorrei proporlo ai sacerdoti: durante l’anno giubilare organizzare tra confratelli dei momenti di riflessione, studio, preghiera da tenersi qui, proprio per approfondire la spiritualità e la ricchezza donate a noi dalla Santissima Trinità Misericordia. Attraverso i sacerdoti tutto il popolo di Dio potrà così trovare nuovo slancio e conforto nel cammino della fede.

Infine, chiedo a tutti quelli che ne hanno la possibilità – insieme ai responsabili di questo Santuario, che ringrazio per il prezioso servizio – di mettersi a disposizione per organizzare nel modo più opportuno dei turni di accoglienza e accompagnamento dei fedeli che verranno come pellegrini nel prossimo Giubileo.

Tutti possano fare esperienza di accoglienza e di incontro con la misericordia che ama, perdona, fa rinascere speranza. E mai come in questo tempo ne abbiamo veramente bisogno! Grazie!

“Santissima Trinità, Misericordia infinita, io confido e spero in Te!”.

Oscar Card. Cantoni

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