S. Messa del Giorno di Natale

Un giorno santo è spuntato per noi. Venite tutti ad adorare il Signore. Oggi una splendida luce è discesa sulla terra”.

Il linguaggio che meglio esprime lo stupore per questa inimmaginabile discesa di Dio tra noi, attraverso la imprevedibile via dell’umiltà, è quello del silenzio, della ammirazione devota, della meraviglia. È il linguaggio dell’amore.

Per renderci grandi, Dio si fa piccolo e diventa uno di noi, come noi, un umile bambino, fragile, inerme e bisognoso del nostro aiuto. Colui che è la Parola del Padre, “per mezzo del quale ha fatto anche il mondo“, si fa silente, tace, in piena umiltà. Solo chiede di essere accolto. “A quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio”.

Il Figlio di Dio non si presenta all’uomo per imporsi, né per dominare, non viene con potenza e grandiosità sterne. Solo si offre alla nostra libertà in modo del tutto gratuito perché noi potessimo comprenderlo, accogliere ed amare. È un modo di essere Dio tanto diverso da una nostra falsa immagine, tanto distante da come ce lo saremmo atteso. Eppure “dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia”

Qui parla solo il linguaggio del cuore. Solo chi è piccolo nello spirito, cioè umile, lo sa riconoscere, riesce ad accettare tanto mistero e commuoversi.

Nessuno può rimanere indifferente davanti a un Dio bambino, come nessuno è insensibile di fronte a un bambino appena nato. La nascita di Gesù ci permette ogni anno di rinascere dentro, di trovare in Lui la forza per affrontare ogni prova.

A tanto giunge la misura dell’amore di Dio per noi. Teniamone conto, perché è solo se accogliamo questo Bambino possiamo stabilire un dialogo d’amore con Lui, attraverso cui sviluppare la nostra umanità e farla giungere a maturità, senza vergognarci, tuttavia, della nostra fragilità.

La nostra umanità, infatti, averte innata un desiderio di pienezza che sviluppi i doni che Dio ci ha portato venendo tra noi.

Solo con la certezza di essere amato gratuitamente e senza condizioni, perché figlio dell’unico Padre dei cieli, ogni uomo può portare a compimento la sua capacità di amare, ed è ciò che più assomiglia al Dio amore. Chi sa di essere amato osa anche guardare avanti, riconoscere i germogli, si apre alla novità con speranza, è capace di avere fiducia.

A sua immagine siamo stati creati. Il Dio con noi, il Dio dell’amore e della pace,  ci ha redenti perché, finalmente liberi dal male, possiamo diventargli simili. E’ il cammino di tutta una vita…

Il Dio dell’amore “fa diventare celeste colui che aveva creato terreno. Fa vivere dello spirito divino chi aveva soltanto un’anima umana” (s.Pietro Crisologo). Il Salvatore del mondo, che oggi è nato e nel quale siamo stati generati come figli di Dio, ci comunichi il dono della vita immortale.

+ Vescovo Oscar

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