Celebrazione esequiale per Suor Paola Pini

Suor Paola ha raggiunto il suo sposo divino proprio nella domenica in cui la liturgia della Parola proclamava l’episodio delle nozze di Cana, quando Gesù, con l’acqua tramutata in vino, si è manifestato come lo Sposo della Nuova Alleanza. Sr Paola lo ha cercato appassionatamente, lo ha amato con tenerezza e seguito in fedeltà sponsale lungo tutto il corso della sua consacrazione religiosa, così che la sua testimonianza verginale è stata riconosciuta come un grande dono che Dio ha offerto a tutti noi.

Cercare il Signore, amarlo e seguirlo, è stata quindi la passione nella quale Suor Paola si è lasciata coinvolgere a dismisura, fino a consegnare tutta se stessa al Signore Gesù, attraverso il suo amato Istituto delle Pie Figlie della Sacra Famiglia, nato proprio qui a Mese, per opera di don Primo Lucchinetti e nel quale Suor Paola ha servito il Signore, collaborando con la nostra Chiesa locale in una disponibilità esemplare, là dove l’obbedienza l’ha richiesta, nei diversi periodi della sua vita.

Ricordo in particolare la sua presenza, ferma e insieme materna, a Como, negli anni in cui ha contribuito alla nascita dell’Ordo Virginum in diocesi. Sono ancora ammirato anche per la sua generosa presenza, sempre accogliente, in occasione degli annuali esercizi spirituali estivi per i giovani, nella casa di Gualdera di Campodolcino, una esperienza incancellabile nel mio cuore, ma anche in molti altri.

Assieme alla sua piena disponibilità a servire, dando prova di amare la Chiesa anche nei momenti di difficoltà, suor Paola si è caratterizzata soprattutto come una vera donna di preghiera. Sapeva mantenersi in uno spirito di costante orazione, giorno e notte, e lo ha fatto fino alla fine, così che a buon ragione si può affermare che sr. Paola è spirata pregando, in uno spirito di totale abbandono e di piena fiducia in Dio, fino a stupire coloro che l’hanno assistita nelle sue ultime ore di vita terrena. È il frutto del suo pieno e totale coinvolgimento affettivo, quindi della qualità della sua relazione amorosa con il Signore, tipica di chi si sente profondamente amata e a sua volta ama.

Il passo dei Cantico dei Cantici che è stato proclamato, nella prima lettura, esprime bene l’intensità del rapporto amoroso di Suor Paola con l’Amato sposa, quando afferma che il cuore di chi ama il Signore riposa su Colui nel quale confida.  Abbiamo ascoltato poi una delle espressioni più note del Cantico: “Forte come la morte è l’amore”. In Suor Paola abbiamo potuto riscontrare la verità di questa affermazione. Si è proprio trattato di un amore forte, che non è mai venuto meno, nemmeno nei momenti di turbamento e di difficoltà materiale e spirituale.

E siccome la relazione personale con Dio, quando è autentica, trasforma radicalmente la persona, con la presenza attiva dello Spirito santo, Suor Paola ha saputo generare rapporti di fiducia e di cordialità, sinceri e preziosi, con le altre persone, chiunque esse fossero, con una predilezione speciale per i singoli sacerdoti.

La sua umanità è cresciuta e si è sviluppata con l’intensificarsi del suo rapporto con Dio, così che nulla ha compiuto per vanagloria, ha ritenuto gli altri superiori a se stessa, non ha cercato il suo interesse, come ci ha raccomandato s. Paolo nella lettera ai Filippesi, né ha difeso caparbiamente come uniche le sue prospettive. Nella vita cristiana “si sale scendendo”, ossia nella misura in cui lasciamo crescere in noi lo spirito di umiltà, di mansuetudine e di servizio, che sono il criterio di misura per valutare un vera santità.

Proprio perché donna di ascolto e di grande preghiera, come Maria, la sorella di Lazzaro, Suor Paola ha imparato a vivere la sua esistenza anche con lo stile dell’altra sorella, Marta, accogliendo tutti con letizia, nel pronto e generoso dono di sé.

Possa il Signore Gesù, glorioso re delle Vergini, nell’ ‘incontro con suor Paola, riconoscerla gioiosamente come sua amata sposa, spalancare per lei le porte del Regno e donarle la corona della verginità eterna.

+ Vescovo Oscar

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