Celebrazione Eucaristica in memoria di Padre Luigi  Zucchinelli

Il rendimento di grazie che con Cristo, sommo ed eterno sacerdote, questa sera offriamo al Padre, sostenuti dalla potenza dello Spirito Santo, è vissuto nella memoria del caro padre Luigi Zucchinelli, missionario saveriano.

Da pochi giorni è stato chiamato a godere la pienezza della vita, a condividere la compagnia di tutti gli amici di Dio, in particolare dei Santi che lo hanno ispirato, sostenuto e accompagnato lungo il corso della sua esistenza sacerdotale – missionaria.

Una felice coincidenza: oggi ricorre la festa di s. Francesco Saverio, patrono delle missioni, a cui i missionari saveriani si riferiscono in modo particolare e che invocano come loro protettore e guida spirituale.

Alla luce della testimonianza di questo grande missionario, anche padre Luigi ha attinto ispirazione per assumere la dimensione missionaria come l’orientamento fondamentale, ispiratore della sua vita e del ministero sacerdotale, che egli ha vissuto con grande impegno e dedizione.

Il vangelo, che è stato proclamato, elogia quanti hanno costruito la loro casa fondandola sulla solidità della roccia. L’uomo saggio è colui che pone le proprie certezze nella piena fiducia in Dio, obbedendo alla sua volontà, cioè incarnandola nella propria esistenza, giorno per giorno.

Chi fa volontà di Dio non è esonerato dalle fatiche della vita, non è assicurato dalla incolumità delle piogge e dei venti, cioè dalle vicissitudini comuni a tutti gli uomini.

Dio non risparmia ai suoi amici le difficolta e le prove della vita, ma dona loro, con la sua vicinanza, anche la forza per affrontarle e sostenerle.

Che padre Luigi avesse fondato la sua vita su robuste fondamenta lo abbiamo potuto sperimentare anche noi comaschi, che gli siamo stati vicini in questo suo ultimo periodo della sua esistenza.

Dal suo volto traspariva una grande mitezza, dal suo sguardo un desiderio sincero di ascolto pieno, dalle sue reazioni emergeva un carattere positivo, privo di ogni durezza, il suo sorriso emanava una dolcezza d’animo che rassicurava.

Chi pone le sue sicurezze in Dio affronta la vita con serenità e ottimismo, i suoi giudizi sono sempre pacati e benevoli, anche le contrarietà della vita non gli tolgono quella serenità di fondo, che esclude pessimismo e vittimismo.

L’uomo saggio è maestro di dialogo, prudente nel consiglio, rispettoso di ciascuno, in ogni persona sa riconoscere e apprezzare il bene presente, senza tuttavia mancare di precisare con benevolenza anche i suoi limiti.

Non è difficile riconoscere in questa descrizione dell’uomo saggio l’immagine di padre Luigi, che si è rivelato un vero uomo di Dio, un povero del vangelo, dotato di grande equilibrio e sempre nella pace.

Lo ringrazio, in modo particolare, per il servizio da lui svolto nella nostra diocesi a vantaggio della vita consacrata, maschile e femminile, che ha amato con cuore di padre, promuovendola in tutte le sue forme. La vita consacrata, nel suo insieme, è chiamata a rendere evidente alcune dimensioni della comune vocazione battesimale di tutti i cristiani, perché ciascuno possa farle proprie incarnandole in modo appropriato, nel suo stato di vita. Padre Luigi proprio per questo alto servizio si è prodigato, visitando le diverse realtà della vita consacrata nelle varie parti della diocesi.

Non dimentichiamo, poi, la sua serenità con cui ha reagito alla notizia della sua terribile malattia, che egli ha vissuto con molta fede, in pieno abbandono alla volontà di Dio, certo di essere visitato proprio all’interno di questa circostanza dolorosa.

Offrì la sua vita, mi confidò con semplicità più volte, a beneficio del nostro Sinodo diocesano, di cui volle essere informato circa il suo svolgimento, fino all’ultimo.

Quanti ancora fanno fatica a riconoscere questo evento come una vera grazia dello Spirito, pensino alla generosa e libera offerta di padre Luigi, che ha sempre interpretato questo evento come una occasione favorevole per annunciare a tutti la misericordia di Dio quale “architrave che sorregge la vita della Chiesa” (MV 10).

Se la Chiesa “vive un desiderio inesauribile di offrire misericordia” (EG 24) il nostro Sinodo è chiamato ad additare le forme e le vie più adatte attraverso cui annunciare la misericordia agli uomini del nostro tempo.

Grazie, caro padre Luigi! Dal cielo inviaci un po’ della tua saggezza, ma anche un po’ della tua grande bontà.

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