Ingesso di don Giovanni Corradini

In questo clima di festa e di gioia, porgo un cordiale saluto a tutti voi presenti, parrocchiani di Albate e Muggiò, ai rappresentanti delle Comunità di Gaggino e Camnago Faloppio, in cui don Giovanni ha prestato un prezioso servizio per undici anni. Un ringraziamento per la partecipazione a questo rito ai confratelli sacerdoti e diaconi presenti.

Un sincero grazie anche al sindaco di Como e a tutte le altre autorità civili e militari, che ci onorano con la loro presenza.

Vorrei innanzitutto porgere un saluto e un vivo ringraziamento a don Luigi Savoldelli, che ha chiesto di essere esonerato dalla responsabilità di parroco per motivi di salute.

Una decisione molto costosa e sofferta, certamente, ma anche coraggiosa, una scelta che manifesta una notevole libertà interiore. Questa gli ha permesso di anteporre il bene della comunità parrocchiale alle proprie preferenze, manifestando una vera capacità di distacco da sé, per favorire piuttosto la crescita e lo sviluppo del cammino di fede delle due parrocchie di Albate e Muggiò, che richiedono in questo tempo molte energie fisiche, psichiche e spirituali.

Grazie, caro don Luigi, per questa tua scelta esemplare, per l’impegno che hai dimostrato in questi anni a servizio di queste due Comunità, per le quali hai donato con passione tutto te stesso.

Impegnato ora soprattutto nella pastorale delle famiglie, in particolare quelle in difficoltà, sono certo che, ritornato a Muggiò, continuerai la tua presenza con notevole discrezione, in una collaborazione leale con colui che il Signore ha chiamato a succederti e ad esercitare, in nome del vescovo, il ministero della presidenza.

Arrivo ora, finalmente, a salutare ufficialmente e a presentarvi il vostro nuovo pastore, che già si è inserito, fin dal giorno della sua nomina, in punta di piedi nella vostra comunità pastorale: don Giovanni Corradini.

Lo ricordo presente per un semplice, simpatico saluto nella chiesa di Muggiò per la celebrazione della Cresima da me officiata e per aver diffuso una riflessione registrata nel tempo dell’avvento, in preparazione al Natale. Segnali questi che indicano il suo desiderio di immergersi nella nuova missione fin da subito con naturalezza e semplicità, senza far troppo rumore.

Conosco da lungo tempo don Giovanni, ossia fin dai suoi primi passi nel cammino di formazione in seminario. Perciò posso garantirvi che fin da allora si è distinto per la sua bontà d’animo, la sua umiltà nel mettersi generosamente a disposizione degli altri, per la sua vicinanza ai sacerdoti, per la sua sensibilità verso gli ammalati, tanto che egli tuttora mantiene la responsabilità della parte spirituale del gruppo diocesano dell’UNITALSI.

Sono sicuro che in questa comunità pastorale don Giovanni farà un gran bene, nella misura in cui voi glielo permetterete, mediante una vostra partecipazione piena di fiducia e in spirito di unità, desiderosi di camminare insieme e di realizzare una comunità nella prospettiva della missionarietà, della sinodalità e della ministerialità, che sono le tre indicazioni, frutto del nostro recente Sinodo diocesano.

La Provvidenza ha voluto che don Giovanni iniziasse il suo nuovo incarico proprio oggi, nella festa della Madonna di Lourdes, di cui egli è molto devoto.

Lo affidiamo a Lei, perché Maria lo aiuti e lo sorregga nel nuovo compito che oggi la Chiesa gli affida e conduca il gregge sulla via della comunione e della pace.

Con ogni augurio di bene, caro don Giovanni, mentre ti assicuro il mio costante ricordo nella preghiera, insieme a tanta stima. Buon lavoro apostolico!

  Oscar card. Cantoni

 

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