Carissimo don Mario, sono venuto molto volentieri qui a Marchirolo (ed entro per la prima volta in questa chiesa di S. Martino) per presentarti alla tua nuova Comunità, che si aggiunge alle altre due vicine di Cugliate e di Fabiasco, che coordini fin dal 2014.
Ti ringrazio e ti ammiro per la tua grande generosità.
Hai accettato in obbedienza, quindi per spirito di fede, ma anche con gioia, la proposta di inglobare in una unica comunità pastorale le tre parrocchie e ciò ti onora, perché manifesti la tua fiducia nel Signore, ma anche nella Chiesa, espressione storica della volontà di Dio. Certamente ti rendi conto della complessità della avventura che stai per incominciare, ma anche dimostri di fidarti del Signore e della sua santa sposa, la Chiesa.
Inglobare, lo affermo a scanso di equivoci, non significa per nulla annullare la specificità di ogni singola parrocchia, le sue tradizioni particolari, ma piuttosto aiutarsi reciprocamente, in spirito di servizio, mettendo a disposizione le une delle altre comunità ciò che di più bello ciascuna possiede, dentro una coinvolgente avventura comune.
Stai certo che il Signore non mancherà di sostenerti con la sua grazia, ma anche confida nei tuoi nuovi fedeli, i quali dovranno essere non solo pronti ad accoglierti, ma anche disponibili nel costruire insieme, corresponsabilmente, una vita comunitaria che tenga conto dell’insieme delle tre Comunità.
Il primato nella Chiesa è valutato non sulla base di chi è più importante o di chi sa camminare come un pellegrino solitario, ma è riconosciuto a chi ama e serve di più, in una vera carità fraterna. Se qualcuno ha dei doni, li metta a disposizione degli altri, in un mutuo scambio.
Cari amici di Marchirolo, comprendo bene che nessuno è già preparato a vivere e a camminare insieme tra Comunità diverse. Non è facile organizzarsi e accettare tempi, ritmi e modalità nuove. Vi chiedo però di pazientare, e nello stesso tempo di avere fiducia.
Questo nuovo stile, che si apprende nel tempo, deve innanzitutto entusiasmarvi, cioè appassionarvi, piuttosto che generare preoccupazioni o diffidenza.
È una modalità nuova di gestire una parrocchia, certo, e perciò può generare naturalmente qualche preoccupazione o qualche dubbio, ma vi assicuro che è anche una occasione per rigenerarvi, per rimettervi in cammino con rinnovata generosità, sfidando anche l’inedito. È ormai da tempo superata la antica espressione: “Abbiamo sempre fatto così! ‘”.
Lasciatevi perciò coinvolgere positivamente da questa modalità, perché sarà fruttuosa e porterà i suoi frutti. D’altra parte, “chi non si rigenera, degenera” e non andrà molto lontano. Lo affermo a livello personale, ma anche a livello comunitario.
Utilizzate, quindi, questa occasione per reinventare insieme modalità, tempi, orari e scelte nuove, adatte alla non semplice situazione di oggi e a un cammino che tiene conto anche della presenza arricchente delle altre due parrocchie.
Ne scaturirà un nuovo stile pastorale, che genererà freschezza e continua novità, tali da suscitare interesse anche da parte dei giovani, spesso grandi assenti, in questo periodo, dalle nostre Parrocchie.
Auguro a tutti voi e al vostro nuovo Pastore un periodo fecondo di operosità, sostenuti dalla ricchezza multiforme che lo Spirito Santo continuerà a suscitare all’interno della vostra parrocchia.
+ Vescovo Oscar