Ingresso don Corrado Necchi

Carissimo don Corrado,

sei sacerdote da ventotto anni e il tuo ministero si è sviluppato attraverso molteplici esperienze pastorali, che ti hanno permesso di esprimere i numerosi doni di cui il Signore ti ha dotato e nello stesso tempo di sperimentare la ricchezza insieme alle povertà che ogni ambiente comporta.

La Chiesa ti ha destinato, nei primi anni del ministero, come vicario parrocchiale, a Como S. Giuliano e quindi a Regoledo di Cosio e Sacco. Poi sei stato parroco di Torre Santa Maria per otto anni.

Successivamente, hai accettato di buon grado di metterti a disposizione della nostra chiesa sorella in Cameroun, nella diocesi di Maroua Mokolo, dove hai potuto sperimentare il calore e il gusto di una Chiesa ricca di tanti fermenti di bene, in piena semplicità, anche se povera di mezzi, uno stile di chiesa improntato sull’accoglienza e sul l’attenzione ai poveri, in un clima di corresponsabilità tra sacerdoti e laici, tra catechisti e i responsabili delle comunità.

Successivamente, al tuo ritorno dall’Africa, hai svolto con molto impegno il non facile compito di vicario episcopale per la Valtellina e la Valchiavenna, dal 2014, un impegno che ha permesso di tenere vivo il legame tra le diverse parrocchie e la diocesi e soprattutto di prenderti cura delle situazioni più problematiche e di non facile soluzione.

E’ in questo ruolo che ti ho ritrovato al mio ritorno in diocesi, alla fine del 2016. Il tuo consiglio e la tua saggezza mi sono stati di grande aiuto nell’esercizio del governo pastorale e te ne sono molto grato.

La tua presenza in molte parti della Valtellina e della Valchiavenna, soprattutto la tua vicinanza discreta, ma costante, semplice e gioiosa, ai sacerdoti, ha permesso che essi non si sentissero troppo distanti dal centro diocesi e quindi con il vescovo.

Ora il Signore Gesù, mite pastore del gregge, ti chiama per una nuova avventura pastorale in questa parrocchia di Gordona, alla quale ti invio per continuare l’impegno pastorale di don Enea, che ha vissuto qui lunghi anni di ministero, ben ventidue anni, a servizio di questa gente, che ha mostrato a più riprese il suo affetto e la sua riconoscenza.

Il cambiamento è opportuno perché porta sempre con sé un arricchimento reciproco. La tua presenza, caro don Corrado, permetterà ai cristiani di Gordona di evolvere, così da vivere non un cristianesimo di tradizione, ma incisivo per i nostri giorni, in modo da testimoniare nei fatti la presenza del Dio misericordioso, di cui hanno fame tutte le persone, anche quelle che apparentemente sono meno disposte o hanno, per tanti motivi, abbandonato la fede.

Sono solito affermare che se non si ha il coraggio di rinnovarsi ci si ritrova a custodire e difendere un passato che non torna più e a vivere un cristianesimo che non diventa sale e luce nella storia personale e nella società di oggi.

Sono certo che i parrocchiani di Gordona non tarderanno a stimarti e a volerti bene, vista la tua piena disponibilità ad andare loro incontro e accoglierli così come sono, con la loro personalità e la loro storia.

Un compito prezioso e quanto mai delicato sarà per te anche il coordinamento pastorale del vicariato, facendo in modo che i sacerdoti in esso impegnati possano vivere in un clima di vera fraternità e in piena unità di intenti.

Non ti mancherà l’aiuto del Pastore supremo del gregge, il Signore Gesù, che sosterrà nel tuo impegno pastorale, facendo di te un uomo secondo il suo cuore.

La vergine Maria, invocata a Bedolina come la “Madonna del buon consiglio”, veglierà su di te, ti consolerà nelle difficoltà, ma anche ti aiuterà a mantenere la serenità per vedere chiaro e la calma per le scelte preziose e opportune che a suo tempo dovrai compiere.

Conta sempre sulla mia vicinanza, sulla mia stima e sulla mia amicizia. Ci conosciamo da moltissimi anni e so bene tutto il cammino che hai percorso, già prima ancora di entrare in seminario e poi, successivamente negli anni di formazione e quindi di ministero.

Cari Gordonesi, rendetevi conto del grande dono che la Provvidenza vi offre e sappiate valorizzarlo come conviene, ricordando sempre che chi non si rigenera, degenera: un invito esplicito per riprendere di nuovo il cammino comunitario con slancio e tanta generosità.

A voi e al vostro nuovo pastore i miei auguri più sinceri.

 

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