Mascherine e vaccini: un dovere di fraternità

22 febbraio 2021 – Nel momento storico che stiamo vivendo a causa della pandemia ci sentiamo interpellati a compiere scelte in cui si intrecciano la libertà e la responsabilità per il bene comune che, sul piano della salute, da concetto astratto prende forma concreta.

Siamo chiamati a rispettare norme che condizionano i comportamenti personali, quali il distanziamento fisico e l’uso di mascherine conformi alle disposizioni per la sicurezza sanitaria.

Sappiamo che portare per un giorno intero una mascherina non è facile e può essere fastidioso, ma è provato che facendo uso corretto di questo dispositivo proteggiamo noi stessi e tuteliamo le persone che incontriamo.

Anche la disponibilità dei vaccini ci pone di fronte ad una scelta personale, che la legge rispetta, e tuttavia l’opzione se aderire o meno alla campagna vaccinale non ha una valenza esclusivamente individuale poiché ha effetti sulla salute di un’intera comunità.

La pandemia ha costretto a subire pesanti limitazioni della libertà, l’immunità promessa dai vaccini rappresenta la speranza di uscire da questa situazione ma servono oggi scelte personali ispirate alla fraternità altrimenti rimarranno muri divisori che illuderanno alcuni di salvarsi a discapito di altri.

I virus e le loro varianti non conoscono frontiere e possono essere debellati solo se solidarietà e sinergie a livello nazionale internazionale ne contrasteranno la circolazione.

La lotta contro Covid 19 esige perciò, accanto a poderosi investimenti per la ricerca scientifica, un altrettanto vigoroso contrasto al virus dell’individualismo. L’emergenza sanitaria in cui siamo ancora pienamente coinvolti ci ha costretto a prendere coscienza che salute, sicurezza, libertà sono beni tanto preziosi quanto fragili, da salvaguardare attraverso scelte concrete di fraternità.

All’indifferenza globale, che sembra timidamente ridursi e di cui non mancano tracce anche nella realtà locale, occorre rispondere con una più condivisa “cultura della cura” che – come scrive papa Francesco – è la risposta più efficace ai disorientamenti, alle solitudini, alle diseguaglianze.

Ci facciamo promotori di un appello al rispetto delle regole, alla scelta di vaccinarsi, al sostegno di iniziative a favore del diritto all’accesso al vaccino per tutti e in tutto il mondo.

Solo attraverso l’esercizio di una libertà consapevole e responsabile da parte dei singoli cittadini le istituzioni possono perseguire al medesimo tempo il bene del singolo e il bene di tutti, ossia il bene comune.

 

La Giunta della Consulta delle aggregazioni laicali
Mara Maggi (Movimento dei Focolari) Angelo Vavassori e Saverio Lietti (Movimento Adulti Scout Cattolici
Italiani) Laura Casartelli (Centro Italiano Femminile) Paolo Bustaffa (Azione Cattolica) Giuseppe Botturi
(Comunione e Liberazione) Emanuele Cantaluppi (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) Giovanni
Giambattista (Forum delle Famiglie)

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