Omelia di Pasqua

[button url=”https://www.youtube.com/watch?v=T_sNVMJyVPk” target=”_self” color=”primary” icon=”fa-youtube-play”]Guarda su YouTube[/button]

Cristo è risorto. Rallegriamoci ed esultiamo! Nel cuore della veglia pasquale, è risuonata in questa cattedrale questa consolante notizia, che riempie oggi di gioia intensa il cuore di tutti noi.

Il Vangelo, appena proclamato, ci descrive come gli apostoli Pietro e Giovanni accorsi al sepolcro, richiamati da Maria di Magdala, entrando e riconoscendolo vuoto, abbiano compreso e creduto alle parole della Scrittura, che preannunciavano la futura vittoria del Signore Messia sul male e sulla morte.

Grande fu la consolazione di questi due discepoli nell’accogliere la grazia della risurrezione del loro maestro e Signore!

È una notizia sconvolgente, essendo essi del tutto impreparati a riceverla, nonostante il Signore Gesù avesse cercato di farglielo comprendere. Anche noi, come gli Apostoli, impariamo a poco a poco e a fatica a comprendere ciò che Dio compie e vuole da noi.

La notizia della risurrezione di Gesù ha permesso poi in seguito a Pietro, ricolmo di Spirito santo, di annunciarla senza timore e con decisione alla folla riunita per ascoltarlo il giorno di Pentecoste, come è stato ricordato nella prima lettura.

“Noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato”.

È la vittoria di Colui che ha fondato la sua vita nella costante fedeltà a Dio suo padre e nell’offerta del dono di sé a vantaggio di noi uomini, suoi fratelli, al di là delle loro ingratitudini.

La fede in Cristo risorto induce anche noi ad essere testimoni e annunciatori della sua risurrezione, promuovendo i germi di risurrezione che scopriamo attorno a noi, destinati a crescere, nonostante il male che, come ogni giorno constatiamo, continuamente si oppone al bene e che vorrebbe prevalere nel mondo di oggi.

Dio realizza i suoi piani di bene, sempre a vantaggio degli uomini, anche se incontra ostacoli e resistenze.

Essere discepoli alla scuola del Crocifisso Signore risorto non ci esonera dalle difficoltà della vita, non ci mette al sicuro, al di fuori della crudezza del vivere.

Il Signore risorto ci garantisce tuttavia la vittoria del bene sul male, della giustizia sulle tante discriminazioni, della verità sulla menzogna nella misura in cui siamo disposti a promuovere questa dinamica di vita nuova, quindi se siamo aperti alla speranza.

Paolo nella seconda lettura, invitandoci a “cercare le cose di lassù”, non ci chiede di uscire dalla nostra storia, ma di abitarla con lo stesso sguardo d’amore con cui Dio stesso la vede.

Ci impegna, anche nel nostro piccolo, a costruire opere di bene, di carità, di misericordia, a contribuire nella edificazione di un mondo fondato sulla solidarietà, la giustizia e la pace.

Il Risorto assicura a ciascuno di noi la forza del suo Spirito per diffondere attorno a noi quei germi di risurrezione che preparano e edificano un mondo nuovo.

Mettiamo perciò la nostra vita al servizio del mondo riconciliato.

Oscar card. Cantoni

condividi su