Solennità di Pentecoste

È bello recarci spiritualmente nel cenacolo di Gerusalemme, nella sala superiore, e rivivere con gli Apostoli la scena che il libro degli Atti ci ha appena descritto.

Improvvisamente, nel cenacolo fa irruzione lo Spirito Santo su Maria e gli Apostoli, riuniti in fervorosa e supplice preghiera. Un fragore di vento, lingue come di fuoco, sono gli elementi che ci aiutano a comprendere meglio l’ambiente che improvvisamente si è creato.

Gli undici Apostoli, presenti al cenacolo, erano persone come noi, fragili e poveri, pieni di confusione e di vergogna, perché consapevoli di aver tradito il loro Maestro e Signore, abbandonandolo nell’ora della croce. Sebbene ancora impauriti, hanno saputo trovare il coraggio di rimettersi insieme, senza rinfacciarsi nulla gli uni gli altri, senza disperdersi. Si sono raccolti insieme attorno a Maria, la loro madre comune, Colei che più di tutti poteva aiutarli a comprendere meglio Gesù e il suo vangelo.

Maria ha parole di incoraggiamento e di speranza, ella sa rianimare gli apostoli sfiduciati e richiamarli alla promessa di Gesù che avrebbe inviato loro lo Spirito Santo. La realtà che li investe diventa una forza di coesione indistruttibile, la venuta dello Spirito li trasforma in un solo corpo mistico.

Usciti dal cenacolo, questi Undici affrontano il mondo circostante senza paura, perché lo Spirito Santo li ha investiti di una forza che essi non posseggono, una capacità di esprimersi che non viene da loro stessi. La reazione dei presenti è lo stupore. Non sanno spiegarsi come questi poveri uomini, si siano così all’improvviso trasformati, con una forza irresistibile che li spinge ad annunziare il vangelo. Quello che annunciano è essenziale, cioè che Cristo, il crocifisso, è risorto e lo Spirito dona agli uditori di comprendere la verità su Gesù messia, il figlio di Dio, fino a convertirli al Signore, donando loro di riconoscere le grandi opere di Dio.

Noi riconosciamo lo Spirito Santo da ciò che egli compie: Egli riunisce, non allontana né divide. Consola, non rinfaccia il male compiuto, lo Spirito promuove l’unità dei cuori, riconcilia, ringiovanisce. Ancora oggi constatiamo che la forza dello Spirito non si è estinta, la potenza del suo amore, piuttosto, si è dilatata su tutta la terra ed agisce efficacemente anche tra noi, così che ne godiamo i frutti.

Siamo gli eredi di quel potente e inarrestabile soffio vitale che in diverse forme continua a promuovere in noi nuove energie, per il bene dei singoli, della Chiesa e del mondo. Lo Spirito dissipa la paura, che spesso ci blocca e ci rende incapaci di promuovere il bene, lo Spirito riaccende il desiderio di realizzare ciò che Dio desidera, al di là dei nostri orientamenti personali, spesso frutto di orizzonti ristretti.

Sì, Dio continua anche oggi a compiere grandi cose, ma non senza di noi. Vuole avvalersi di noi perché figli e non schiavi, né servi, proprio perché il padre promuove il figlio, lo fa avanzare. È lo Spirito Santo che suscita in noi il desiderio di vivere insieme, aiutandoci a vivere secondo il vangelo, gli uni con gli altri e a servizio degli altri, cercando di condividere con tutti il bene ricevuto.

Nella assemblea di questa mattina è presente un gruppo di famiglie (la comunità “alle querce di Mamre”) che celebra il trentesimo anniversario della loro fraternità, consacrata da una promessa che è un impegno di vita. Nel tempo sono diventati un segno profetico dentro la nostra Chiesa.

Cari amici, vi auguro di essere sempre più “missionari della consolazione“, non solo a vantaggio della vostra fraternità, ma aprendovi  al servizio gratuito e generoso dei fratelli, soprattutto dei più bisognosi. La nostra Chiesa di Como gode della vostra presenza e si arricchisce con la vostra esemplare testimonianza. Tutto questo, però, mettendo sempre Dio al primo posto ed esercitando un reciproca fiducia.

La testimonianza di questo gruppo di famiglie può essere di molto esempio a quanti, questa mattina, riceveranno la Cresima da adulti. La fede illumina la vita e la interpreta in modo nuovo, così che tutte le proprie forze diventano un materiale disponibile a servizio del Regno di Dio. Cari amici che state per ricevere la Cresima, siate degni del dono che la Chiesa vi consegna e vivete in fedeltà allo Spirito che oggi ricevete.

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