I Vescovi Comensi dell’epoca medievale

  1. Felice, probabilmente comasco (386-391). Inviato da Sant’Ambrogio di Milano e fondare la Chiesa di Como. Attese alla predicazione della parola di Dio, guadagnando alla fede il popolo comasco. Nell’anno 390 partecipò al Concilio di Milano che condannò l’eresia di Gioviniano.
  2. Probino, proveniente da Milano (391-420)
  3. Amanzio, proveniente da Roma (420-450)
  4. Abbondio (420-450), Patrono della Diocesi. Si distinse per dottrina e virtù e nell’anno 450, mentre nalla chiesa imperversavano le eresie di Nestorio e di Eutiche, fu inviato da papa Leone I a Costantinopoli, presso l’imperatore Teodosio Augusto, allo scopo  di comporre la questione d’Oriente. Tornato in Occidente  fece condannare le eresie impugnate nella Lettera a Flaviano (Concilio del 451). Rientrato a Como intensificò l’opera di evangelizzazione, così da essere, in seguito, considerato “cofondatore” della chiesa comense e suo Patrono.
  5. Console, orientale (489-495)
  6. Esuperanzio, orientale (512)
  7. Eusebio, comasco (512-525)
  8. Eutichio, comasco (539)
  9. Eupilio
  10. Flaviano (560)
  11. Prospero, forse comasco (565)
  12. Giovanni, forse comasco (568)
  13. Agrippino, di Aquileia. Nominato Patriarca di Aquileia (607-617). La diocesi di Como entra nel Patriarcato di Aquileia.
  14. Rubiano, di Sissia (620)
  15. Adalberto, di Sissia. Il dominio longobardo causa la rovina della città e di buona parte dei paesi dell’alto Lario.
  16. Martiniano
  17. Vittorino
  18. Giovanni II
  19. Giovanni III (668)
  20. Ottariano
  21. Benedetto
  22. Flaviano II. Termina la serie dei vescovi che la Chiesa comense venera come “santi”: la festa liturgica ricorre il 1° settembre.
  23. Adeodato (721)
  24. Gausoaldo, forse longobardo.
  25. Angilsberto, forse longobardo.
  26. Lupo, forse longobardo.
  27. Teodolfo (762)
  28. Adelongo
  29. Pietro I, franco (803)
  30. Leone I, franco (823-824)
  31. Perideo, franco (825-839)
  32. Amalrico, franco (840-860)
  33. Angilberto (864-880)
  34. Liutardo (888-905), arcicancelliere di Ludovico III e Rodolfo II.
  35. Gualperto (o Valperto), di Como (911-914). Trasferisce la sede episcopale in Sant’Eufemia dentro le mura.
  36. Liutardo (915)
  37. Pietro II (921)
  38. Azzone (937-939)
  39. Valdone (945-967). Nel 964, vicino a Samolaco, vengono ritrovate le reliquie di S. Fedele martire, traslate poi nella chiesa di Sant’Eufemia in Como, che ne prende il nome.
  40. Adelgiso (937-978)
  41. Pietro III, di Pavia (981-1002). I monaci Benedettini si stabiliscono a Lenno, Olgiate, Piona e Vertemate.
  42. Everardo (1004-1006). Si decide di trasferire entro la città murata la Cattedrale.
  43. Alberico (1007-1027). Affida ai Benedettini il chiostro di S. Abbondio.
  44. Litigerio (1031-1046). Istituisce la Collegiata di Sant’Eufemia sull’Isola Comacina.
  45. Bennone (1050-1055)
  46. Rainaldo, comasco (1062-1084). Sepolto nella plebana di Nesso, amico e consigliere di Gregorio VII e dell’imperatrice Agnese, nonché sostenitore con S. Pietro Damiani della riforma. Consacra la nuova chiesa di S. Maria Maggiore presso la quale si era trasferito il Vescovo con il suo Capitolo. Nel 1080, in una grotta, della valle di San Giacomo, muore S. Guglielmo d’Orange, eremita.
  47. Eriberto (1085-1088)
  48. Artuico (1092-1093). Papa Urbano II, diretto in Francia, consacra la basilica di S. Abbondio (1095).
  49. Guido Grimoldi, di Cavallasca (1096-1125). Prelato bellicoso, difende l’integrità della fede e del benessere civico. Con assenso pontificio Como ritorna sotto la giurisdizione ecclesiastica di Aquileia. Scoppia la guerra decennale tra Como e Milano.
  50. Ardizzone I, del casato Castelli (1125-1159). Como si allea con l’Imperatore Federico I Barbarossa: vengono riedificate le mura ed il castello Baradello. Sorge il monastero degli Umiliati “al rundineto” (canneto verso il lago) dove vivrà il beato Giovanni da Meda, primo sacerdote del gruppo, venerato nella chiesa del Collegio Gallio. Il monastero dell’Acquafredda abbraccia la regola Cistercense.
  51. Enrico della Torre, comasco (1162-1165)
  52. Giovanni IV (1167). Federico I Barbarossa cede ai Comaschi il Castel Baradello e la Torre di Olonio (1167).
  53. Anselmo (1168-1193). Interviene al Congresso di Vienna (1172) e al Concilio Lateranense III (1179), che condanna i Càtari.
  54. Ardizzone II, già canonico della Cattedrale di Vercelli (1195-1197)
  55. Guglielmo della Torre (beato), di Mendrisio (1197-1226). E’ sepolto in S. Maria in Torcello. Partecipa al Concilio Lateranense IV (1215). Nel 1219  i Domenicani si stabiliscono a S. Martino delle Selve in Como; nel 1234 si trasferiscono nel nuovo convento di “S. Giovanni in Pedemonte”.
  56. Uberto, di Sala (1228-1259). Già arciprete nella cattedrale di Vercelli, consacra l’artistica chiesa di S. Francesco dei conventuali fuori le mura. Il domenicano S. Pietro subisce il martirio presso Barlassina il 6 aprile 1252.
  57. Leone II dè Avocati (Avogadri), comasco (1259-1261)
  58. Raimondo della Torre (1264-1274) già arciprete di Monza, poi patriarca di Aquileia. Interviene a Brescia per rappacificare guelfi e ghibellini. Nel 1274 transita da Como, Pietro Morone (futuro Papa Celestino V), fondatore dei Celestini.
  59. Giovanni V dè Avocati, comasco (1274-1293). Per l’amicizia con Ottone Visconti, arcivescovo di Milano, subisce le sopraffazioni dei Rusca, che lo esiliano e danno alle fiamme l’episcopio (1282). Il 26 dicembre 1277, a Colorina, viene ucciso il Beato Pagano da Lecco, domenicano, da sicari inviati da Corrado Venosta (reliquie insigni sono composte nell’urna collocata sotto l’altare della chiesa della SS. Trinità al Centro Cardinal Ferrari, restaurata nel 2000). E’ sepolto in Cattedrale.
  60. Leone III Lambertenghi, comasco (1294-1325) convenutale, viene consacrato dal vescovo di Aquileia. E’ sepolto in San Francesco. Nel 1311 Enrico VII conferma i privilegi concessi in passato alla chiesa di Como. Nel 1317 vengono traslate in Cattedrale le reliquie delle Sante Faustina e Liberata (sec. VI).
  61. Benedetto da Asinago, domenicano (1328-1339), sepolto in San Giovanni “in Pedemonte”. Per lo scisma di Valeriano si ritira per un settennio nel Castello di Grumello in Valtellina. Interviene al Concilio di Aquileia del 1339.
  62. Beltramino Parravicino, di Casiglio (1339-1340). Già vescovo di Chieti indi a Bologna. Si scontrano in Como le famiglie Rusconi, Torriani, Rusca e Vittani.
  63. Bonifacio dei Quadri da Modena (1340-1352). Già vescovo di Modena. Eminente giurista; edifica il palazzo vescovile di Lugano, con la chiesa di S. Geminiano e la residenza di Castel San Pietro. Azzone Visconti edifica la “cittadella”, che incorpora la chiesa di San Giacomo e il palazzo Pantera (o del podestà).
  64. Bernardo di Clermont, successivamente a Ferrara, cistercense (1352-1356)
  65. Andrea dè Avocati, comasco (1356-1369)
  66. Stefano Gatti, di Casteno (1362-1369). Difende l’immunità della cattedrale dalle pretese delle fazioni politiche. Il 4 giugno 1365 le reliquie di San Fedele martire vengono riposte nell’arca marmorea.
  67. Enrico Sessa, comasco, già vescovo di Brescia (1369-1380). Legato papale a Padova e Venezia nel 1372.
  68. Beltramo da Brossano, milanese, già vescovo di Parma (1380-1395). Cura la collocazione delle venerate spoglie dell’eremita Manfredo Settala in Riva San Vitale (1387) e di San Guglielmo nella chiesa di San Giacomo in Valle Spluga.
  69. Luchino da Brossano (1396-1408). Dà il via, nel 1396, ai lavori per l’edificazione della nuova Cattedrale.
  70. Antonio Turconi, comasco, dei frati minori (1409-1420). Imposto da Franchino Rusca, contro il vescovo legittimamente eletto (Guglielmo Pusterla), ottiene il riconoscimento dall’antipapa Giovanni XXIII; in cui in seguito rinuncia nelle mani di Martino V.
  71. Francesco Bossi, milanese (1436-1434). Prende parte al Concilio di Basilea (1432) ove muore.
  72. Giovanni VI Barbavara, milanese (1436-1437). Non può occupare la sede per l’opposizione di Filippo Maria Visconti e si trasferisce a Tortona.
  73. Gerardo Landriani, da Landriano (1437-1445). Già vescovo di Lodi, poi nunzio in Inghilterra è creato senatore dal duca Visconti e da Eugenio IV cardinale (1439) e “legato a latere” in Lombardia. San Bernardino predica a Como per la pace (1439), perfezionata in seguito da fra Silvestro da Siena, e vi ritorna nel 1442. E’ sua la proposta del convento detto poi “di Santa Croce in Boscaglia” e la tradizionale “processione di Santa Lucia” in ricordo della riappacificazione. Morì a Viterbo dove fu sepolto.
  74. Bernardo Landriani, beato, milanese (1446-1451). Già vescovo di Asti e successivamente di Pavia, elargisce forti somme alla città per apprestare le fortificazioni e resistere a Francesco Sforza.
  75. Antonio Pusterla, da Tradate (1451-1457). Nel 1452 procede alla ricognizione delle spoglie di San Miro, eremita, morto nel 1408 sopra Sorico, in alto Lago. E’ sepolto in Cattedrale.
  76. Martino Pusterla (1457-1460). Fratello di Antonio e rettore a Milano, è ordinato in Cattedrale nel 1458. Il Monastero di Sant’Abbondio (1458) e l’Abbazia dell’Acquafredda (1460) cessano la loro attività. Nel 1458 consacra vescovo Orlieb de Brand, eletto alla sede di Coira. E’ sepolto in Cattedrale.
  77. Lazzaro Scarampi, di Asti (sepolto nel Duomo di Milano). Si tiene a Como (1463) il Capitolo generale degli Agostiniani: i monasteri femminili a carattere eremitico assumono la regola di S. Agostino e le monache il nome di “agostiniane”. Il 15 maggio 1465 muore nel convento di Sant’Andrea di Brunate la beata Maddalena Albricci.
  78. Branda Castiglioni, di Castiglione Olona (1466-1487). Legato di Galeazzo e Gian Galeazzo Visconti, duchi di Milano; Legato Apostolico, risiede in Milano da dove governa la diocesi con lettere e con l’opera dei suoi Vicari. Risiede a Como negli intervalli dei suoi molteplici impegni. Sostiene l’opera del Beato MIchele da Carcano (1485), propugnatore dei “Monti di pietà” e degli Ospedali: in esecuzione della Bolla di Paolo II del 21 maggio 1468 è fondato in Como l’Ospedale Sant’Anna. Nel 1472 muore nel Monastero presso Berbenno, san Benigno dè Medici. Nel 1474 apre in città la prima tipografia. Nel 1485 muore in Morbegno il beato Andrea da Peschiera. Nominato cardinale nel 1487, muore a Roma ed è sepolto in San Pietro.