I Vescovi Comensi dell’età moderna

79. Antonio Trivulzio, milanese (1487-1508). Risalgono a quest’epoca le apparizioni della Beata Vergine a Gallivaggio, il 10 ottobre 1492, ed a Mario Omodei, a Tirano, il 29 settembre 1504, destinate a segnare la vita religiosa nella diocesi. Eletto cardinale nel 1500, muore in Roma ed è sepolto in Santa Maria del Popolo.
80. Scaramuzza Trivulzio, milanese, poi cardinale (1508-1527). Interviene al Concilio Lateranense V e si adopera per la liberazione del Papa, prigioniero in Castel Sant’Angelo.
81. Cesare Trivulzio (1527-1548). Nipote di Scaramuzza gli succede per coadiutoria. Nel 1529, il giovedì santo, presso il ponte sul torrente Cosia, a San Bartolomeo, le catene poste ad ostacolo della Confraternita, in visita “ai sepolcri”, si spezzano davanti al Crocifisso; dall’evento, ritenuto miracoloso, ha origine la Tradizionale Porcessione del Crocifisso, venerato come Protettore di Como. Nel 1536 i Cappuccini si stabiliscono in città. Nel 1537 viene edificato il Santuario della Madonna del Soccorso ad Ossuccio. Muore in Roma.
82. Bernardino della Croce, di Riva San Vitale, già vescovo di Casale, poi di Asti (1548-1559). Il Calvinismo tenta la penetrazione in Valtellina. Il 10 dicembre 1552 muore, in Firenze, il comasco Paolo Giovio, grande umanista, vissuto alla corte di Leone X, Adriano VI e Clemente VII; vescovo di Nocera dei Pagani. Nel 1553, nella chiesa dei frati minori in Dongo, accade la “lacrimazione” di un’effige della Beata Vergine; di qui la denominazione “Madonna delle Lacrime”. E’ sepolto in San Pietro a Roma.
83. Gianantonio Volpi, comasco (1559-1588). Già vicario generale legato di Pio IV e Gregorio XIII presso gli Svizzeri, interviene al Concilio di Trento (1562); amico di San Carlo Borromeo lo informa sulla applicazione dei Decreti tridentini, restaura la disciplina, le devozioni e i riti. Celebra il I ed il II Sinodo diocesano. Nel 1560 i gesuiti si stabiliscono in città presso la chiesa di S. Amanzio (detta poi “del Gesù”). Nel 1569 Giovanni Francesco Bonomi, vescovo di Vercelli, percorre parte notevole della diocesi come “visitatore apostolico”. Nel 1587, durante i restauri della Basilica di Sant’Abbondio, si scoprono le tombe del Patrono e di altri dieci vescovi.
84. Feliciano Ninguarda, di Morbegno (1588-1595). Domenicano, teologo a Vienna, nunzio in Germania, già vescovo di S. Agata dei Goti. All’età di 72 anni intraprende la visita pastorale della Diocesi in cui Atti e Decreti, pubblicati con note di don Santo Monti, costituiscono ancor oggi una fonte preziosissima di storia diocesana, per le Pievi di Valtellina (1589), Ticino (1591), Zezio e Cuvio (1592), Fino-Uggiate e lago (1593). Non visita la pieve di Chiavenna. Fu sepolto in San Giovanni in Pedemonte.
85. Filippo Archinti, milanese (1595-1621). Celebra i Sinodi III e IV. Persuade il Clero comense ad accettare il Breviario romano. Nel 1607 muore in Roma il cardinale Tolomeo Gallio, nato a Cernobbio nel 1526, fondatore del Collegio che porta il suo nome affidato ai Somaschi (Bolla di Gregorio XIII – 1583). Il 19 maggio 1611 nasce Benedetto Odescalchi, futuro papa Innocenzo XI. Il 4 settembre 1619 il Beato Nicolò Rusca, arciprete di Sondrio, cade vittima dei Calvinisti. Filippo Archinti si ritira a Cantù dove muore ad 84 anni.
86. Aurelio Archinti (1621-1622). Nipote di Filippo, nobile esempio di umiltà e santità.
87. Desiderio Scaglia (1622-1625), domenicano, cardinale, già vescovo di Melfi, incaricato da Urbano VIII di vari uffici in Roma, rinuncia in favore del successore.
88. Lazzaro Carafino (1626-1665). Già vescovo di Melfi celebra il Sinodo V (1633). Si devono a lui la riorganizzazione dell’archivio, la compilazione dell’elenco dei predecessori, la raccolta di notevole materiale storico ed archeologico. Soppressi i conventi dei Crociferi e dei Celestini, crea le priorie di S. Bartolomeo e della SS. Annunziata. Compie quattro visite pastorali (1629, 1637, 1646 e 1653) ed eleva a prepositura o arcipretura diverse cure d’anime; costituisce nuove collegiate. Nel 1642 i Carmelitani scalzi aprono il Convento e la chiesa di Santa Teresa, in zona Borgovico. E’ sepolto in Cattedrale.
89. Ambrogio Torriani, milanese (1666-1679). Celebra il Sinodo VI (1672). Nel 1668 i Filippini iniziano il loro ministero presso la chiesa di S. Giacomo. Il 21 settembre 1676, durante il suo episcopato, Benedetto Odescalchi viene eletto Papa con il nome di Innocenzo XI.
90. Carlo Ciceri, patrizio comasco (1680-1694). Già vescovo di Alessandria è eletto cardinale nel 1686. Celebra il Sinodo VII (atti a stampa del 1687). Il 12 agosto 1689 muore Papa Innocenzo XI. Sepolto in Cattedrale.
91. Stefano Menati, di Domaso (1694-1695). Per la divisione esistente tra i Capitolari del Duomo. Innocenzo XII provvede direttamente alla nomina del successore.
92. Francesco Bonesana, milanese, teatino (1695-1709). Già vescovo di Caiazzo. Eresse il palazzo vescovile di Balerna, come “residenza estiva”. Dispone per testamento la fondazione, presso il Collegio Gallio, delle cattedre di filosofia, teologia, morale. E’ sepolto in Cattedrale.
93. Giuseppe Olgiati, milanese (1710-1735). Già vescovo di Parma, rinuncia per malattia e vecchiaia e si ritira a Milano. Il Duomo viene completato con la costruzione della cupola su disegno dell’arch. Juvara (1730-1741).
94. Alberico Simonetta, milanese (1735-1739). E’ sepolto in Cattedrale.
95. Paolo Cernuschi, milanese (1739-1746). Avvia il primo Seminario presso l’ex convento di Santa Caterina in Borgovico e vi fonda l’Accademia Innocenziana.
96. Agostino Maria Neuroni, di Lugano (1746-1760). Cappuccino, buon teologo e ministro dell’imperatrice Maria Teresa, promuove numerosi raduni del clero. Nel 1751 la diocesi passa alla giurisdizione di Gorizia per la soppressione del Patriarcato di Aquileia.
97. Giovanni Battista Albrici Pellegrini (1760-1764). Già vicario generale e vescovo titolare di Epifania. Sepolto in Cattedrale davanti all’altare di Sant’Abbondio.
98. Giambattista Mugiasca, comasco (1765-1789). Soffre per le pesanti ingerenze di Maria Teresa e di Giuseppe II d’Austria con la soppressione di parrocchie e la chiusura di chiese (11 in città e 16 nei sobborghi). Nel 1789 la diocesi ritorna sotto la giurisdizione del Metropolita di Milano. E’ sepolto in Cattedrale, all’altare di Sant’Abbondio.