Liturgia funebre per don Stefano Garavatti

Don Stefano rientra oggi nella sua Sondalo, quella stessa che le ha dato i natali nel 1945. È questa comunità parrocchiale che, come madre, lo ha sostenuto nel cammino della fede, fin dal giorno del suo Battesimo, lo ha accolto come sacerdote novello, nel 1970, e oggi lo accompagna con la preghiera nel santo viaggio verso la vita nuova, affidandolo alla misericordia di Dio. Si realizza così la parola del Signore che ha promesso il centuplo e la vita eterna ai suoi discepoli che hanno lasciato tutto per seguirlo. Gesù, come abbiamo sentito nel vangelo, ha pregato con grande fiducia il suo e nostro padre, e certo del suo amore, lo ha invocato perché quelli che gli ha dato siano anch’essi con lui, e così contemplino la sua gloria. Oggi fanno inoltre corona a don Stefano, all’interno di questa celebrazione eucaristica, i confratelli sacerdoti con il vescovo, in rappresentanza di tutto il Presbiterio, insieme con rappresentanti di fedeli delle numerose parrocchie in cui don Stefano ha vissuto con umiltà e grande bontà il suo Ministero presbiterale, quali quelli di Tresivio, Ambria, Sazzo, Teglio s. Eufemia, Tiolo. Non mancano nemmeno alcune presenze da Grosio, in particolare dalla fondazione Visconti Venosta, che ringrazio per le premurose, amorevoli cure offerte negli   anni in cui don Stefano è stato ospite, vivendo con serena disposizione d’animo i tempi di sofferenza e di solitudine. È una bella testimonianza di affetto che don Stefano riceve da parte di tutti voi, che con la vostra presenza offrite l’immagine di un popolo di Dio che è profondamente grato per l’impegno dei suoi pastori, per quanti, per amore del Signore e in tutta umiltà hanno custodito il suo gregge con impegno, disinteresse e grande generosità.

Il centuplo che il Signore ha promesso ai suoi discepoli si realizza di fatto attraverso un moltiplicarsi di relazioni fraterne, che i pastori sperimentano con tante persone all’interno delle diverse espressioni del popolo di Dio.

La paternità che un prete constata mentre è a servizio del popolo di Dio non si esaurisce mai. Quindi, da ora in poi, don Stefano continuerà la sua missione apostolica pregando continuamente il Signore della vita e intercedendo per quanti egli ha contribuito a diventare cristiani, a vivere da veri figli di Dio, costruendo il mondo ispirandosi al vangelo di Gesù.

Non possiamo, infine, dimenticare che poche settimane   fa questa Comunità di Sondalo ha già accolto con una liturgia funebre un altro sacerdote defunto, don Alessandro Zubiani, che oggi pensiamo incontri e accolga con grande gioia il suo conterraneo e confratello don Stefano. Si realizza così l’espressione ascoltata nel salmo responsoriale: “una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco. Abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita per contemplare la bellezza del Signore e ammirare il suo santuario” (sal 26).

+ Vescovo Oscar

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