MAB: Musei Archivi Biblioteche Ecclesiastiche aperti al pubblico

Le 4R della conservazione. Ridurre, riusare, restaurare, ricercare. Una diplomatista e un restauratore conversano su reimpiego e restauro di materiali pergamenacei,

4 giugno 2019, Centro Studi “Nicolò Rusca”, via Baserga 81 (Como), ore 11.00

Si svolgerà dal 3 al 9 giugno 2019 la prima edizione di Aperti al MAB. Musei Archivi Biblioteche Ecclesiastici, iniziativa nazionale promossa dalla CEI – Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto, dall’Associazione musei ecclesiastici italiani, dall’AAE (Associazione archivistica ecclesiastica) e dall’ABEI (Associazione dei bibliotecari ecclesiastici italiani), con il patrocinio del coordinamento MAB-Italia Musei Archivi Biblioteche e in collaborazione con l’International Archives Day e con le Giornate nazionali dei musei ecclesiastici per sensibilizzare sul ruolo centrale svolto, sul territorio e nelle comunità, dagli istituti culturali ecclesiastici.

Nell’ambito del progetto, il prossimo 4 giugno, alle ore 11.00, il Centro studi “Nicolò Rusca” apre la propria sede per un incontro dedicato a «Le 4R della conservazione. Ridurre, riusare, restaurare, ricercare», che si soffermerà sulla possibile “seconda vita” di libri e di documenti. Tra Medioevo ed Età Moderna, infatti, lo scarto di supporti scrittori ormai privi della loro utilità originaria (ridurre) non necessariamente ne segnava anche la fine materiale. Contratti ormai privi di efficacia giuridica, codici musicali, testi biblici e patristici non più attuali spesso sono stati riutilizzati, sovente con grande creatività, nella fabbricazione di disparati oggetti di vita quotidiana (riusare), che oggi richiedono l’attento impegno degli operatori culturali affinché siano preservati nel tempo per la conservazione e per la fruizione (restaurare). Questi materiali inoltre sollecitano a vari livelli la curiosità e l’attenzione dello studioso, che può indagarne il loro “aspetto” originario, ma anche le tecniche, le forme e le finalità per cui furono impiegati nel corso del tempo (ricercare). Di questi temi affascinanti e ancora poco esplorati parleranno Marta Mangini, diplomatista e docente di Storia del libro manoscritto presso l’Università degli Studi di Milano, e Andrea Oltolina, monaco benedettino e restauratore presso il laboratorio annesso alla Comunità monastica di Dumenza, che presenteranno anche “casi di studio” tratti dal prezioso deposito documentario dell’Archivio storico della diocesi di Como e per la prima volta – e in via del tutto straordinaria – esposti al pubblico.

CHI SONO I RELATORI

Marta Luigina Mangini – ricercatrice di Diplomatica e paleografia presso l’Università degli Studi di Milano, membro di gruppi di ricerca internazionali [Les cartulaires ecclésiastiques de l’Italie médiévale, Xe-XVe siècle, MECA. Medieval European Cartularies (École française de Rome); Notariorum Itinera (Centro Interdipartimentale di ricerca per la storia del notariato)], componente del comitato scientifico delle collane Autographa e Libricolae e della rivista “Studi di Storia Medioevale e di Diplomatica”;

membro di associazioni scientifiche (tra cui Associazione Italiana Paleografi e Diplomatisti, Società Storica Lombarda, Società Ligure di Storia Patria). I suoi temi di ricerca sono il notariato medievale e la sua produzione e conservazione documentaria. La sua ricca bibliografia comprende anche pubblicazioni di argomento comasco, tra le quali San Lorenzo di Chiavenna nel XIV secolo attraverso le pergamene del suo archivio, Chiavenna 2001; Il notariato a Como. Liber matricule notariorum civitatis et episcopatus Cumarum (1427-1605), Varese 2007; Statuta civitatis et episcopatus Cumarum (1458), Varese 2008; Il Liber incantuum laboreriorum et reparationum civitatis Cumarum (1426-1436), Genova 2016.

Andrea Oltolina – monaco benedettino presso la Comunità monastica di Dumenza, è abilitato dall’Istituto Centrale per la Patologia del Libro di Roma come restauratore privato di beni librari. Ha curato il restauro di materiale pergamenaceo e cartaceo dal XII al XVIII secolo per importanti archivi e biblioteche italiane tra le quali si ricordano la Biblioteca Apostolica Vaticana, la Biblioteca Nazionale Braidense, la Biblioteca Ambrosiana di Milano e la Biblioteca Palatina di Parma. Non mancano poi collaborazioni con diverse realtà del nostro territorio quali l’Archivio storico della diocesi e la Biblioteca del Seminario vescovile di Como, l’Archivio di stato e il Museo Giovio di Como, la Biblioteca del Seminario di Venegono Inferiore e il Museo Baroffio di Varese.

Le attività del Centro studi saranno sospese dalle 10.45 alle 13.00 per consentire lo svolgimento dell’incontro. I servizi di consultazione e prestito riprenderanno regolarmente alle 13.00.

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