Olgiate Comasco, domenica 22 ottobre 2023

A conclusione della Settimana Gerardiana

L'omelia del vescovo Oscar card. Cantoni

Con molta soddisfazione mi è stato segnalato il grande accorrere di popolo nelle celebrazioni liturgiche offerte dalla vostra parrocchia in questa settimana, in occasione della presenza dell’urna con i resti mortali di san Gerardo.

Anche i mass media hanno dato una vasta risonanza all’evento, domandandosi con stupore se la larga partecipazione corrisponda a un nuovo risveglio della fede.

Chi ama il santo popolo fedele di Dio sa che “nella pietà popolare, ci sottolinea papa Francesco nella Evangelii gaudium (126), è sottesa una forza attivamente evangelizzatrice che non possiamo sottovalutare: sarebbe come disconoscere l’opera dello Spirito Santo“.

È certo che il Signore utilizza e promuove tutte le occasioni per permettere a ciascuno di noi di incontrarlo, di riconoscerlo presente dentro la nostra storia e in quella del mondo. Ci presenta persone semplici e umili, che ci narrano il loro cammino di fede, che manifestano come è possibile vivere il vangelo e sentirsi attivi e creativi nel mondo di oggi, proponendo scelte di fraternità, di pace e di giustizia, dentro una cultura invasa piuttosto da un forte individualismo, da tanta indifferenza, dove si moltiplicano episodi di violenza e di odio, tanto da rendere la vita disumana.

Voi membri della parrocchia di Olgiate vi caratterizzate per una secolare e radicata devozione a san Gerardo, fino al punto da rinnovare di anno in anno il pellegrinaggio nella chiesa di Monza dove è custodito. Così san Gerardo è da voi venerato di generazione in generazione e si mantiene ancora oggi un vero modello di vita, oltre che un potente intercessore.

Si può affermare a buon diritto che tutti voi di Olgiate avete S. Gerardo per amico ed è anche attraverso di lui che vi rivolgete a Dio Padre.

I santi sono sempre attuali in qualunque stagione storica e nelle differenti situazioni spirituali nelle quali noi ci troviamo. Essi ci testimoniano l’influsso benefico di Cristo nella loro vita, che spesso ha sconvolto la loro vita e l’hanno radicalmente trasformata.

San Gerardo è quindi un compagno di viaggio che vi è familiare, un fedele testimone di Gesù. Come san Gerardo, i Santi ci confermano che è possibile seguire Gesù e vivere annunciando il suo vangelo. Per la forza del loro ardore, contestano la nostra fede, a volte un poco assopita e ci richiamano alla urgenza di vivere il vangelo oggi, dentro una società non più cristiana.

E lanciano una sfida: all’interno della nostra cultura secolarizzata (e non scappando da essa!) è ancora possibile testimoniare il vangelo perché esso soddisfa le più profonde aspirazioni del cuore umano.

Sì, perché il Vangelo, come scrive papa Francesco nella Evangelii gaudium, “risponde alle necessità più profonde delle persone, perché tutti siamo stati creati per quello che il Vangelo ci propone: l’amicizia con Gesù e l’amore fraterno” (265).

Ogni persona è una parola irrepetibile di Dio.

Nessuno è stato fatto in serie, ma ciascuno con i propri doni, nella sua originalità e freschezza. Nessuno è chiamato a ripetere la personalità e l’agire di san Gerardo.

Ciascuno però può imitarlo, soprattutto perché si tratta di un comune laico. I battezzati laici sono la maggior parte del popolo di Dio, protesi verso la santità, che è la meta comune per tutte le vocazioni.

La fedeltà a Cristo ha suscitato in s. Gerardo il desiderio di riconoscerlo vivente nei fratelli, soprattutto nei malati, nei poveri, che ha accolto, ospitandoli e curandoli nelle loro infermità. La sua fede e il suo amore appassionato per i poveri hanno generato in lui una forte creatività, tale da arrivare a costruire un ospedale, con i poveri mezzi a sua disposizione.

Oggi i battezzati laici sono chiamati a infondere il lievito del Vangelo nella nostra cultura, attraverso un impegno indefesso, mediante una presenza attiva e responsabile in ogni ambiente di vita: nella propria famiglia, nella società civile, nel mondo della cultura, della politica e dell’economia, del tempo libero, ecc.

Occorre che proprio i laici si considerino parte attiva nel far fronte alle sfide del tempo presente, e nello stesso tempo, imparino anche a sentirsi una minoranza creativa, che vivendo il Vangelo, possono riversare nuove energie sulla società intera con creatività e responsabilità.

I cristiani laici sono invitati, come insegna l’enciclica Fratelli tutti “a pensare un mondo aperto, dove ci sia posto per tutti, che comprenda in sé i più deboli e rispetti le diverse culture” (155). Ognuno di noi è chiamato ad essere presenza viva nella società, animandola con il Vangelo e con la linfa vitale dello Spirito Santo.

San Gerardo sostenga ciascuno di noi nella missione che ci è propria: ossia quella di testimoniare che Dio è il centro e il senso per una vita in pienezza.

 Oscar card. Cantoni

    Vescovo di Como

Olgiate comasco – omelia 22 ottobre 2023 Settimana Gerardiana

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