Celebrazione esequiale per don Anacleto Pegorari

Appena sono stato informato della morte di don Anacleto ho pensato subito a voi, cari parrocchiani di Prata, che siete cresciuti condividendo l’esistenza con lui, vostro padre nella fede e pastore, per un lungo periodo, più di sessant’anni!

Il tempo prolungato vi ha permesso di stabilire rapporti filiali nei suoi confronti e voi gli avete dato prova di una grande vicinanza e di viva riconoscenza, soprattutto in questi ultimi anni, nei quali don Anacleto ha lottato strenuamente, con grande forza d’animo, contro le sue malattie, senza perdersi d’animo, tanto era il suo desiderio di stare ancora con voi, proseguendo così il suo impegno pastorale.

La parola di Dio, per bocca del profeta Isaia, oggi ci ha rassicurato che il Signore asciuga le lacrime su ogni volto. Sentite rivolte a voi stessi, in modo particolare, queste consolanti parole, in questo tempo di doloroso distacco da don Anacleto, nella certezza che Dio eliminerà la morte per sempre.

Essa, sconfitta dalla potenza della risurrezione di Gesù Signore, è solo una porta di ingresso verso la pienezza della vita, che non verrà meno, perché destinata a restare in eterno.

Il banchetto di grasse vivande, di cibi succulenti, di vini eccellenti non sono che un’immagine immediata, (comprensibile da tutti) per farci capire il desiderio grande del Signore che noi viviamo per sempre una vita piena, ricca di ogni consolazione, nella gioia della comunione con Dio e con i fratelli, proprio come quando si condivide in serenità e amicizia un pasto in comune.

Il vangelo di oggi, poi, sottolinea la compassione provata da Gesù davanti alla molta folla, accorsa da lui per essere guarita. Si trattava di storpi, ciechi, sordi e affetti da altre malattie. Gesù li guarisce provocando una vera rigenerazione in questi poveri, che poi rendevano lode a Dio constatando il miracolo.

Anche i sacerdoti sono inviati da Gesù risorto presso il popolo per operare una vera e propria guarigione spirituale attraverso i sacramenti della Chiesa. Lo Spirito Santo li ha investiti della grazia proprio a servizio della rigenerazione dei loro fratelli. È lo stesso ministero pastorale che don Anacleto ha svolto in mezzo a voi. Senza gesti eclatanti, ma pieni della potenza dello Spirito, come inviato dal Risorto, ha svolto con grande dedizione e con un sempre rinnovato entusiasmo questa missione.

Conversando con lui ho sempre avuto l’impressione, anche nel tempo della malattia, di trovarmi di fronte a un animo giovanile, pieno di entusiasmo e di voglia di vita, desideroso di servire i suoi fratelli fino alla fine.

Rendiamo grazie a, Dio perché ha permesso a don Anacleto di distribuire a tutti, con abbondanza, il pane della Parola che illumina e salva, la forza rigeneratrice dei Sacramenti, la vicinanza amorevole nei confronti di tutti.

Lo ricolmi ora il Signore della vita del premio promesso a chi ha lasciato tutto per seguirlo, nella certezza che egli dal cielo continua ad alimentare di doni celesti il cuore di tutti noi

Oscar Card. Cantoni

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