Ingresso di don Gianluigi Bollini

Cari fratelli e sorelle, membri della Comunità pastorale Santa Madre Teresa di Calcutta,

vorrei che la grande gioia che sperimentate in questo momento per l’arrivo del vostro nuovo parroco fosse interpretata come espressione della vostra fede nel Signore Gesù, il buon pastore, cha oggi, mediante la sua Chiesa, affida a don Gianluigi questa porzione eletta del suo gregge.

Egli, perciò, è un inviato dal Signore che, come un padre premuroso, visita il suo popolo e se ne prende cura, perché possiate sentirvi teneramente amati, e nello stesso tempo, possiate corrispondere al suo amore, impegnandovi, a vostra volta, ad amare e a servire i fratelli e le sorelle del vostro territorio, secondo le loro necessità e i vostri doni.

Il clima di festa che respiriamo è quindi frutto di tutti voi, popolo santo di Dio, che manifestate così piena gratitudine al Signore, che manda i suoi pastori per il progresso e la cura spirituale dei suoi fedeli.

È una benedizione avere tra voi un parroco e molto di più è una grande grazia essere accompagnati da don Gianluigi, di cui constaterete fin da subito la sua bontà d’animo e la sua sollecitudine pastorale nei confronti di tutti: delle persone a lui affidate e quindi delle varie e numerose comunità, che costituiscono la vostra Comunità pastorale: s. Fedele, Pigra, Blessagno, Laino, Ponna Intelvi.

Don Gianluigi si innesta nel cammino pastorale sviluppato per molti anni da don Paolo Barocco, che ringrazio per l’opera e l’impegno profuso mediante un generoso servizio.

Continuità e sviluppo sono quindi elementi necessari per proseguire il cammino, in comunione con le altre realtà del vicariato e con gli orientamenti diocesani.

La parrocchia però non può essere fondata sulla esclusiva opera del parroco, ma richiede sempre più l’impegno responsabile di tutti i battezzati.

Vi invito perciò ad assumervi le vostre responsabilità perché la testimonianza di vita cristiana non può essere delegata e sostenuta solo dal sacerdote, o da pochi collaboratori, ma richiede una presenza attiva e solidale da parte di tutti, anche da persone nuove, che si affacciano per la prima volta alla vita comunitaria e che vogliono sperimentare la bellezza della vita condivisa.

Don Gianluigi, ne sono certo, farà del suo meglio, come già nelle altre realtà pastorali da lui animate, ma voi fate la vostra parte, se volete che la parrocchia sia espressione di una Comunità significativa, che con l’ascolto assiduo della Parola di Dio e la forza operosa dei Sacramenti, sia un punto di riferimento per la vita comunitaria, dove ciascuna persona si senta attesa, amata ed aiutata a crescere nella fede e nell’amore.

Sia la vostra comunità pastorale, in piena collaborazione con tutte le realtà civili, presenti sul territorio, un luogo accogliente, dove tutti, anche i poveri o quanti si sentono esclusi, possano sentirsi attratti, ammirati dalla vostra unità fraterna e dalla testimonianza della vostra carità.

La parrocchia non è certo un agglomerato burocratico, ma un centro vitale di comunione e di missione. Si richiede però una capacità generativa, che sia davvero in grado di annunciare e trasmettere la fede oggi.

Caro don Gianluigi, sei un uomo di fede: perciò non dubiti della piena e fedele assistenza dello Spirito santo, né della comunione assidua e feconda con i tuoi Confratelli e con il tuo vescovo.

Incomincia quindi con animo lieto e con grande speranza questo nuovo compito che il Signore ti affida ed esercitati nella pastorale con tanta prudenza, saggezza e un pizzico di umorismo!

Io ti accompagno con stima e fiducia, mentre invoco su di te e sulla tua gente le benedizioni più belle del Signore.

Oscar card. Cantoni

 

 

 

 

 

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